30.La scelta giusta

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Wise se n'era andato. Per sempre. Era venuto in mio soccorso ma aveva preferito andarsene via da me, senza batter ciglio.

Certo, lo so; ero stata io a chiederglielo e lui non aveva avuto niente da obbiettare.

-Magari è vero ciò che ha detto ad Eleonore, che qualcuno voleva farmi del male per vendicarsi di lui. O, più probabilmente, il fatto che io me ne sia andata e che mi abbia sentito dire quelle cose al telefono l'ha fatto scappare a gambe levate. Fantastico. Sono riuscita a tenere alla larga anche un mostro pazzo e assassino che aveva un infatuazione per me. Non mi ha uccisa... ma ha anche preferito lasciar perdere ogni contatto con la sottoscritta. Meglio così. Prima o poi... passerà anche a me-.

Andai a farmi una doccia. Sentivo ancora sul corpo il tocco e l'odore di Travis e mi lavai a lungo. Tolsi le lenzuola, le misi in un sacchetto di plastica ed andai a buttarle nell'immondizia e, dopo aver messo lenzuola pulite mi tuffai nel letto saltando la cena.

Avevo fatto pace con Eleonore e con Robert. Wise mi aveva salvato e... Travis era stato arrestato.

Wise. Non riuscivo a non pensarlo... avrei solo voluto spiegargli che ciò che mi aveva sentito dire ad Eleonore per telefono non lo pensavo davvero. E poi c'erano le parole di quel pervertito; non riuscivo a togliermi dalla testa quell'ultima frase. Voleva avere un bambino da me e avrebbe ucciso nostro figlio se me ne fossi andata... facendomi guardare. Solo uno malato può arrivare a dire una cosa del genere. Non concepisco poi... come si possa far del male ad una creatura innocente.

Non avevo sonno ma non avevo neanche voglia di alzarmi e rimasi li, girandomi e rigirandomi nelle lenzuola. Poi mi venne in mente anche Patrik... ripensai alle sue minacce e non sapevo come sistemare tutto. Erano le 2.10a.m. quando mi girai a guardare l'ora e continuai a fissare il soffitto.

Poi, d'un tratto, sentii qualcosa appoggiarsi piano sul letto ed il mio cuore iniziò a palpitare impazzito, ma rimasi immobile senza voltarmi e presi un bel respiro.

" Sei venuto qui perché oggi ti sei dimenticato di uccidermi?!" Sbottai mentre la gola minacciava di chiudersi.

"No"

"E allora... cosa sei venuto a fare?!"

"Volevo assicurarmi che tu stessi bene"

"Sto bene. Grazie ancora per avermi salvata da Travis. L'uscita sai dov'è!"

Lo sentii sdraiarsi.

"Vattene!"

"No"

Non volevo piangere, non volevo che mi sentisse, non volevo che sapesse.

"Alex... lo so perché te ne sei andata. So cos'hai e cosa ti è preso"

"Ah già... tu puoi leggerenelpensiero!"

"Sì, posso. Ma ti ho promesso che non l'avrei più fatto. Io però sento i tuoi stati d'animo, so cosa provi quando ti sono accanto"

"Questo non ti ha impedito di rovinarmi la vita e di fare il bastardo con Eleonore!"

"Quando ho sentito che eri fuggita da me, dopo ciò che ho passato, non sapendo se fossi viva o meno... e quando ti ho sentito dire quelle cose... mi hai ucciso ed ero in collera, ma poi, quando ti ho visto... ero solo contento che fossi li, davanti a me..."

"Ah, ho visto! Per fortuna eri contento di vedermi... altrimenti ora sarei a pezzi!"

"Girati... guardarmi"

"No, vattene via!"

"Alexis... non devi avere paura..."

"Io non ho paura! Per favore... ti prego, Wise. Se ci tieni almeno un po' a me... vattene. E non tornare più" conclusi con la voce strozzata.

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