Wise

38.Vuoto cosmico

Pennywise.

Alle parole del medico nessuno di noi era davvero preparato. In fondo, eravamo tutti convinti che se la sarebbe cavata; l'avevo percepito, avevo captato quella sorta di speranza che aleggiava dentro di loro ed era la stessa  che si faceva strada dentro di me... ma poi la crudele sentenza era arrivata come un proiettile in pieno volto.

Lei non c'era più.

"Un pezzo di vetro di 5 centimetri le è entrato nel cranio, non abbiamo potuto fare molto, a parte estrarlo" aveva aggiunto il medico. E di quel pezzo di vetro io non me ne ero accorto e poi quando l'avevo lasciata nelle mani dei dottori era ancora viva, seppur con un battito debole. Durante la caduta avevo provato ad afferrarle una mano ed ero convinto di esserci riuscito prima che toccasse il suolo con la testa... ed invece non ce l'avevo fatta. Non ero stato in grado di salvarla,  Gan era riuscito a portarmela via ed il mio cuore era esploso.

Mentre Beverly  piangeva disperata abbracciando suo figlio e suo marito, Eleonore  era corsa via inseguita da Robert. Misi una mano sulla maniglia della porta della sala operatoria ma non ebbi il coraggio di entrare e così,  a passi svelti, tornai sul balcone. Mi raggiunse un dolore inaudito, ben peggiore delle fitte che mi stavano affliggendo da un po'. Peggiore di qualunque strazio che avessi provato fino a quel momento. Un dolore al quale non si può scampare, un agonia che toglie il fiato ed il senno e l'unica soluzione che ti lascia è ucciderti tu stesso e scoppiai a piangere; come avrei potuto sopportare di vivere senza di lei??

"Oh ma che micione frignone che sei diventato, Pennywise... sai, quasi mi dispiace... per Alexis, non per te, ovvio" sentii d'un tratto; era Gan.

Alzai il viso per poterlo guardare e avrei voluto ridurlo in tanti piccoli pezzi ma tutta quella sofferenza mi stava lasciando senza energie. Non riuscii nemmeno a rialzarmi. Si avvicinò a me, con le sue sembianze umane, il sorriso compiaciuto di chi aveva visto  ogni suo piano realizzarsi e si accovacciò guardandomi divertito. Fece il broncio, per sfottermi, per poi sorridere di nuovo.

"Me la pagherai... sei solo un viscido figlio di puttana!" Gli annunciai a fatica. Era come se un enorme peso mi stesse schiacciando sempre di più.

"Non credo proprio" ribattè sicuro di sé.   "Te l'avevo detto che avresti sofferto come mai avresti pensato in vita tua e che te l'avrei portata via... e così è stato"

"Già, hai organizzato tutto nel dettaglio, hai usato persino Eleonore perché tu sapevi come sarebbe andata a finire!"

"Esattooo!!" Sbottò ridendo e rialzandosi. "Eleonore è stata essenziale... diciamo che i due loser sarebbero comunque arrivati a trarre le loro conclusioni, ma Eleonore sarebbe stata un'ulteriore conferma di tutto. Comunque ti dirò... ad essere sincero ho fatto una gran fatica a farvi finire a letto insieme, non è stato per niente semplice. Vi ho tartassati con quei pensieri e devo dire che entrambi avete opposto una grandissima resistenza. In più Maturin che, non si sa come nè perché abbia deciso di aiutarti, mi ha messo un po' in difficoltà. Ma, beh, poi ho pensato di far recapitare ad Eleonore quella bottiglia  ed è stato un gioco da ragazzi. Comunque, parlando di cose serie... non sarebbe stato male far morire Alexis in quella maniera tanto atroce, avrei proprio voluto vederti mentre impotente la guardavi morire..."

Quelle parole mi diedero la forza necessaria per scattare in piedi e saltargli addosso, certo di passargli attraverso ed invece, con mio grande stupore, lo atterrai finendogli sopra. Non ci pensai su due volte e spalancai la bocca per farlo a brandelli ma una forza potente mi scaraventò contro la ringhiera, tenendomi li, bloccato. Gan si rialzò, spolverandosi le braccia e sistemandosi la giacca del completo nero.

"Tu credi davvero di poter avere la meglio su di me? Andiamo, su... oltre ad esserti rammollito ed esser diventato una copia mal ridotta di ciò che eri, hai perso anche quel po' d'intelligenza di cui sei stato dotato?"