44. Addio umanità

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Passai nelle fogne un'intera settimana ed i loser non erano ancora venuti a cercarmi. Però avevo ricevuto delle chiamate da parte di Eleonore sul cellulare che mi aveva regalato, un centinaio di messaggi ed alla fine era pure venuta li, nella vecchia casa abbandonata a cercarmi... ma ovviamente non mi ero reso visibile ai suoi occhi.

Le fitte erano quasi del tutto sparite, avendo smesso di cibarmi come un essere umano e se avessi divorato Jeremy avrei anche recuperato un po' di forze...ma mi ero rifiutato.

Sognavo Alexis ogni dannata notte, ed ogni volta era lo stesso, identico sogno; veniva a cercarmi dopo aver scoperto ciò che avevo fatto al suo amato e mi insultava, mi urlava contro e piangeva mentre dai suoi occhi, guardandomi, altro non traspariva che disprezzo e repulsione.

'Hai ucciso l'unica persona che abbia mai amato!!' E continuava a gridarmelo.

Vivevo nel terrore che potesse succedere e faceva dannatamente male. In quel momento rimpiansi più che mai i tempi in cui ero l'essere spaventoso che soggiogava l'intera città di Derry, divorandone le piccole creature che mi capitavano sotto tiro, sprovvisto di sentimenti, dotato solo d'intelligenza e di istinto di conservazione. Allora iniziai a chiedermi  se avessi potuto restituire quel fardello a Georgie. Infondo aveva ottenuto più volte la sua vendetta e anche Gan non sarebbe potuto essere più soddisfatto di così. Ancora una volta. E poi Alexis mi avrebbe odiato per sempre, per cui...

-Sono un mostro spietato, con o senza sentimenti e questo,  che mi piaccia o meno, non potrò mai cambiarlo!-

"E così... vuoi disfarti del regalo che ti ho fatto così tanto amorevolmente!" Pronunciò con un tono di scherno Gan, appena prima di materializzarsi di fronte a me.

Mi trovò seduto sotto la finestra, accanto al materasso sul quale avevo trucidato Jeremy una settimana prima. Avevo la schiena appoggiata al muro, una gamba distesa e l'altra piegata.

"Sì. Io restituisco tutti questi fottuti sentimenti a quel marmocchio terrificante, la sua anima torna candida e finalmente  potrà passare oltre, avendo avuto la sua vendetta. Hai vinto tu. I loser mi uccideranno di nuovo... e tutto tornerà come prima" affermai stancamente e rassegnato.

Mi ascoltò in silenzio, con sguardo serio. "Mmm... ne sei sicuro?" Mi rispose come un uomo che ascolta la confessione di un amico che gli dice di voler divorziare dalla moglie  dopo trent'anni di matrimonio.

"Sì"

Apparve Georgie che mi guardò con i suoi profondi occhi color nocciola.

"Visto Georgie? Te lo dicevo che Pennywise ti avrebbe... restituito tutto... " affermò come se, però, non gli andasse molto a genio la decisione che avevo preso.

"Bene. Così, finalmente potrò lasciare questo posto di merda!!" Sbottò il bambino con l'impermeabile giallo e lo sguardo truce.

"Ora cercherai di fermarmi così potrai continuare a torturarmi a tuo piacimento??!" Gli ringhiai contro.

Sospirò. "Il punto è che non posso obbligarti. Se... vuoi restituire tutto a Georgie... io ho le mani legate".

"Scacco matto figlio di puttana!" Sorrisi vittorioso e mi bastò il sorriso forzato che mi rivolse Gan per esserne certo; finalmente, per una volta, avevo la situazione in pugno.

Mi alzai e andai dal bimbo, inginocchiandomi di fronte a lui.

"Cosa vuoi da me, essere ripugnante?!" Chiese il bimbo, aggressivo.

"...mi dispiace, Georgie. Mi dispiace per ciò che ti ho fatto. Tra poco potrai andare in un posto migliore, dove sarai in pace" gli dissi sinceramente dispiaciuto.

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