3za persona POV
Thorin scendeva a passi pensanti verso valle. Non solo avevano dovuto lasciare indietro Miriel, che probabilmente era morta o peggio, ma Gandalf li aveva pure condotti dai loro nemici. Gran Burrone, l'unico posto nel giro di miglia dove non voleva andare. Ma in quel momento i suoi pensieri erano continuamente catturati da Miriel. Quella misteriosa ragazza che li aveva aiutati apparentemente senza voler nulla in cambio. Era umana, ma come mai parlava elfico? Non gli era sfuggito quel dettaglio. Stava ancora rimuginando quando raggiunsero la casa di Elrond. Un elfo fluttuò giù dalle scale accogliendoli. Lasciò parlare Gandalf ma improvvisamente sentì un corno suonare. Era lo stesso che aveva sentito prima, quando nella galleria stava aspettando Miriel con il cuore in gola ma invece dei lei era piovuto nella caverna un cadavere di orco con una freccia elfica piantata in corpo. Sentii un rumore di zoccoli avvicinarsi al galoppo.
"In formazione" urlò estraendo la spada e creando un cerchio difensivo intorno a Ori e Bilbo, i più indifesi della compagnia. Arrivarono degli elfi a cavallo e li circondarono. Poi uno smontò e salutò Gandalf come un vecchio amico. Gli elfi si fecero da parte e Thorin riprese a respirare fino a che vide Miriel, comodamente seduta a cavallo con un elfo biondo. Che in quel momento smontò e, prendendola per la vita la depositò a terra senza sforzo. Lei rise e disse qualcosa in elfico a cui lui rispose facendole un occhiolino. Si sentì stranamente infastidito da quello scambio.
"Benvenuto a Gran Burrone Thorin Scudodiquercia" disse l'elfo che aveva salutato Gandalf interrompendo la sua accigliata osservazione di Miriel.
"Come fai a sapere chi sono?" chiese sorpreso
"Porti le insegne di tuo padre e tuo nonno, conoscevo Thror quando regnava sotto la montagna"
"Davvero, non ti ha mai menzionato" disse freddamente
Lui alzò un sopracciglio, sembrava divertito, ma con gli elfi non si poteva mai dire. Disse qualcosa in elfico che Gloin prese come un insulto ma Miriel intervenì
"Vi sta invitando a cena, mastro nano" disse sorridendo. Thorin non poté non notare com'era bella alla luce del tramonto, nonostante il sangue di orco e mannaro che la ricopriva.
"Oh, in questo caso fate strada" disse il nano ammorbidito.
"Te l'ho detto che sarei stata bene" disse Miriel catturando lo sguardo di Thorin poi con un sorriso se ne andò in un'altra direzione rispetto alla loro, insieme a quell'elfo biondo e altri due gemelli dai capelli scuri.
Miriel POV
Arwen ci aveva visto arrivare e quando entrai in stanza mi aspettava già un bagno caldo.
"Ti ho già detto quanto di adoro?" esclamai
Lei rise: "Oggi non ancora mellin"
"Notizie da Estel?" chiesi mente mi svestivo rapida e mi tuffavo grata nell'acqua
"Niente, ormai sono settimane che manca" disse lei, una piccola ruga di preoccupazione tra le sopracciglia
"Non preoccuparti, sono sicura che sta bene" dissi afferrando il sapone. Lei si appoggiò allo stipite della finestra guardando il tramonto mentre cercavo di togliermi di dosso tutta la sporcizia che avevo accumulato e le raccontavo cos'era successo.
"Cosa pensi abbia in mente Mithrandir? Con i nani intendo..." disse mentre mi aiutava ad avere ragione della matassa dei miei capelli indomabili
"Erebor" dissi piano "Secondo me Thorin vuole riprendersi la montagna"
"E sconfiggere il drago?" disse lei dubbiosa
Alzai le spalle: "Ha più probabilità di riuscirci con Gandalf che da solo immagino...Ma sono solo congetture, non mi hanno detto cosa intendono fare"
Mi intrecciò i capelli in una treccia morbida e mi aiutò a infilare un vestito semplice, verde chiaro che abbracciava il mio corpo senza stringere.
Mi diressi con lei verso la veranda dove avremmo cenato con i nostri ospiti che ammutolirono quando ci videro entrare. Non ci feci caso, Arwen faceva quell'effetto a tutti. Ci sedemmo al tavolo dove già si erano accomodati Elrond, Gandalf e Thorin. Poco dopo arrivarono anche Glorfindel a Elladan ed Elrohir. Elrond fece un cenno a Lindir e i camerieri iniziarono portare il pasto in tavola.
Durante la cena Elrond esaminò le spade di Gandalf e Thorin.
"Glamdring, la martella nemici, la spada di re Turgon" disse di quella di Gandalf "E questa, è Orcrist, la fendiorchi. Sono spade celebri, di Gondolin".
Lanciai uno sguardo a Glorfindel, aveva lo sguardo perso lontano. Mi raccontava spesso di Gondolin dove aveva vissuto ed era pure morto combattendo un Balrog. Gandalf e Thorin ripresero le spade con reverenza.
Il resto della cena proseguì tranquillamente fino a che i nani non decisero che ne avevano abbastanza del cibo e della musica elfica e la cena finì con una canzone da taverna e cibo gettato in aria.
Lindir era scioccato ma cercava di non farlo trapelare, io invece cercavo di non ridere in modo troppo evidente.
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Miriel dei Dunedain
FanfictionLa storia di Miriel si intreccia con i grandi eventi della Terza Era della Terra di Mezzo. Incontra la compagnia di Thorin Scudodiquercia e anni dopo entrerà a far parte della Compagnia dell'Anello. Lotterà per lasciare andare il passato e per dare...