Relitti e alluvioni

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Così la compagnia del re si incamminò lungo le mura mentre noi ci accomodavamo accanto agli hobbit, tra cui notammo molte ciotole vuote.

"E così stavate anche mangiando!" ribrottò Gimli

"Certo, abbiamo dato a Barbalbero tutto il cibo "per umani" che necessitava, ma ce n'è rimasto in abbondanza anche per noi. Venite a vedere!" disse Pipino e ci condusse per una scala a chiocciola dentro le mura che conduceva in una camera che non era invasa dall'acqua e doveva essere una sorta di dispensa per la cucina di Saruman e i suoi servi umani perché vi erano diversi prosciutti che pendevano dal soffitto, farine, mele, formaggi e vasetti di conserve. In un angolo bruciava allegro un camino.

"Abbiamo anche trovato del pane, ma non è molto fresco purtroppo" disse Merry "Servitevi pure mentre ve lo abbrustolisco al fuoco".

Gimli ridacchiò: "Bene, bene...mi sento già più bendisposto nei vostri confronti".

Ci caricammo di cibo portandolo di nuovo fuori sulle mura per goderci il sole. Merry arrivò poco dopo con il pane tostato e sia lui che Pipino di misero a mangiare con noi ( "è da maleducati lasciare mangiare gli ospiti da soli" disse Pipino).

Tra un boccone e l'altro ci raccontarono la loro storia dal momento in cui ci eravamo separati: le lunghe corse sulle praterie di Rohan portati dagli uruk-hai, in cui le veglie e gli incubi si fondevano in una sola orride realtà, la preoccupazione per la loro sorte e per la nostra. Temevano che non fossimo scampati all'attacco. Poi una notte i cavalieri di Rohan li avevano accerchiati e attaccati e nella confusione erano riusciti a fuggire per inoltrarsi nella foresta di Fangorn in cui avevano incontrato Barbalbero che li aveva quasi scambiati per orchi ma, visto che non era frettoloso, non li aveva uccisi subito e si era avveduto del suo errore.

"Lo avete nominato più volte, ma chi è questo Barbalbero?" chiesi

"Un ent" rispose Merry.

Rimasi a bocca aperta. Esistevano davvero?

"Ma gli Ent sono materia di leggende delle vecchie comari" protestò Boromir
"Assolutamente no!" s'indignò Legolas "Gli elfi ancora cantano degli Onodrim, i pastori delle foreste! Non sono leggende, ma sono rimasti in pochi"

"Invero" disse Merry "Molti con gli anni sono diventati sempre più "vegetali" limitandosi a sonnecchiare e solo un evento straordinario avrebbe potuto ridestarli. La marcia degli Ent verso Isengard è stata una di questi. Io e Pipino abbiamo partecipato all'entaconsulta, una riunione di Ent, in cui hanno deciso di scendere in guerra. Ora, gli Ent sono molto pacifici ma quando si arrabbiano la loro potenza è impressionante. Tutta la foresta si era messa in movimento con loro e a sentirli cantare anche Saruman si sarebbe impaurito"

"Quando arrivammo a Isengard" riprese il racconto Pipino "Barbalbero si portò al limitare del bosco ad osservare. In quel momento i corni suonarono e per un attimo temetti che fossimo stati scoperti. Invece era solo un segnale per l'esercitò che lasciò Orthanc in file e file che parevano interminabili. Nella notte Barbalbero mandò alcuni Ent lungo il corso dell'Isen con l'intento di deviare il fiume e all'alba della mattina dopo, gli Ent attaccarono. Fu terrificante, come vedere il lavoro della natura di molti anni condensato in pochi secondi. Non buttarono giù le mura, le sbriciolarono. Erano rimasti pochi orchi a Isengard e furono presto uccisi. Poi gli ent riversarono l'Isen intorno a Orthanc per impedire a Saruman di scappare"

"A Saruman e a un'altro uomo" disse Merry "un ometto pallido e vestito di nero. Quando arrivò c'era Barbalbero con noi. Appena visto lo stato di Isengard già inondata voleva voltare il cavallo e fuggire ma Barbalbero lo ha sollevato dalla sella e lo ha guardato a lungo mentre si contorceva e lo pregava di lasciarlo andare. Alla fine gli ha detto di andare a Isengard oppure di aspettare che arrivasse Gandalf con il re di Rohan. Alla menzione del re è apparso ancora più terrorizzato e allora ha iniziato a camminare nell'acqua. In qualche modo, attaccato a un pezzo di legno galleggiante mi parve, è arrivato alla base delle scale e una mano è uscita per trarlo nella torre. Da allora nulla è successo".

Miriel dei DunedainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora