In viaggio verso Isengard

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Mi svegliai quando degli insistenti colpi alla porta mi strapparono dai miei sogni.

"Che c'é?" dissi furibonda aprendo la porta di scatto. Solo allora mi resi conto che ero solo avvolta in un asciugamano e che éothain era fuori dalla mia porta. Il pugno ancora alzato e gli occhi sgranati che scivolavano con apprezzamento lungo il mio corpo. Cercai di racimolare ogni briciolo di dignità che mi rimaneva per dire: "Avrei bisogno dei vestiti" prima di chiudergli la porta in faccia.

Sentii i suoi passi che si allontanavano e mi appoggiai con la schiena sulla porta lentamente scivolando a terra con le mani sul viso. Ma tra tutti proprio éothain mi era venuto a svegliare? Non pensavo facesse sul serio con me, ma farmi vedere seminuda non era nei piani. Sperai non ci fossero testimoni.Non ne avevo notati ma non è che mi fossi soffermata troppo a studiare i dintorni.

"Lady Miriel, le ho portato dei vestiti" sentii una voce femminile alla mia porta. Meno male, per un attimo avevo temuto che me li avrebbe portati éothain.

"Entra pure, è aperto" dissi risollevandomi dal letto dove mi ero trasferita dopo essere stata seduta per un po' dietro la porta chiusa.

La ragazza entrò e mi diede i vestiti prima di ritirarsi con discrezione. Indossai grata i panni puliti e dopo essermi riavvolta nel mantello di Lorien raggiunsi i miei compagni nel cortile del Trombatorrione.

Il re aveva preso una piccola scorta di cavalieri, scelti tra i meno ammaccati. éomer ed éothain erano già in groppa così come Gandalf che sedeva su Ombromanto.

"Dormito bene?" mi chiese Legolas mentre sollevava Gimli su Arod.

"Come un sasso" sorrisi io saltando in groppa a Siggy.

Boromir si stava avvicinando in quel momento ma una ragazza con in braccio una bambina lo intercettò e posandogli una mano sul braccio disse:

"Grazie, mio signore, non saremmo stati vivi senza di te" e chinando il capo se ne andò così come era arrivata. Notai lo sguardo sorpreso di Boromir e la piccola scintilla di vita che era apparsa per un attimo nei suoi occhi. Forse stava iniziando a perdonarsi pensai cercando di reprimere il fastidio che mi aveva dato il gesto famigliare della ragazza.

Arrivò anche Théoden insieme ad Estel e non appena il re fu a cavallo éomer diede l'ordine di partire.

Le ombre della sera si allungavano ed esitammo tutti, ad eccezione di Gandalf e Legolas, davanti al misterioso bosco.

"Venite, ci lasceranno passare" disse lo stregone spronando Ombromanto tra gli alberi. Legolas con Arod lo seguì dappresso. Mi trattenni a stento dal ridere vedendo la faccia di Gimli. Sembrava volesse essere ovunque tranne che lì.

"Chi ci dovrebbe lasciar passare?" chiesi mentre entravo sotto le fronde insieme ad Estel

Lui scrollò le spalle: "Conosci Gandalf" replicò con un piccolo sorriso.

La foresta aveva un aria di vigile minaccia, ma un sentiero sembrava aprirsi per noi nell'intrico di vegetazione. Legolas si guardava in giro affascinato, l'ombra di un sorriso beato sul volto.

Quando alla fine uscimmo dal bosco non potei evitare di tirare un respiro di sollievo. La notte stava calando ma prima di fermarci a dormire ci attendeva un'altra sorpresa. Gli uomini mandati in avanscoperta tornarono a riferire che i guadi dell'Isen erano vicini, ma il fiume pareva essersi prosciugato.

"Che stregoneria è mai questa?" borbottò Gimli a disagio e non potei che dargli ragione.

Gli zoccoli dei cavalli risuonavano nel letto del fiume prosciugato. Era uno spettacolo inquietante. Montammo il campo dall'altro lato del fiume.

Miriel dei DunedainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora