Chinai la testa porgendo a Ombromanto i miei rispetti. Era il re dei cavalli dopotutto. Uno dei Mearas, i cavalli purosangue di Rohan che solo i re potevano cavalcare...almeno fino a quel momento. Dicevano che erano i discendenti del Cavallo del Valar Orome e a vederlo non stentavo a crederci. Si muoveva con un'eleganza senza pari e il mantello scintillava alla luce del sole. Il destriero perfetto per Gandalf.
Ombromanto sbruffò arricciandomi i capelli e dopo avermi dato un lungo sguardo chinò la testa a sua volta.
Una volta fatte le presentazioni balzammo in sella io e Gimli sempre dietro ad Aragorn e Legolas rispettivamente e partimmo alla volta di Edoras. Ombromanto guidava il gruppo a un passo veloce ma che anche gli altri cavalli riuscivano a seguire.
Scese la notte e continuavamo a cavalcare. Appoggiai la testa sulla spalla di Aragorn e, confidando che il ranger non mi avrebbe lasciata cadere, mi lasciai andare a un sonno inquieto, le praterie di Rohan scorrevano sotto di noi. Dopo un tempo che mi parve infinito sentii che Hasufel si era fermato. Un paio di braccia mi sollevarono dal cavallo e mi posarono a terra, coprendomi poco dopo con un mantello sotto il quale mi raggomitolai grata. Solo la mattina dopo mi resi conto che quando ero stata presa dal cavallo Estel era ancora in sella, doveva essere stato Boromir a prendermi. Lo guardai al di sopra del mio pezzo di Lembas mattutino. Stava come sempre seduto un po' in disparte, evitando lo sguardo di ognuno. Sospirai, dovevo parlargli? Dirgli che sapevo? Ero indecisa, non sapevo se era meglio affrontare la questione di petto o aspettare che fosse lui a sbrogliare i suoi pensieri.
Gandalf ci fece marciare così per altri due giorni e mentre la terza alba di levava su Rohan scorsi un bagliore d'oro all'orizzonte.
"Edoras e là sulla sua cima Meduseld" disse Gandalf "Non saremo i benvenuti temo, la presa di Saruman su Théoden re è molto forte"
"Perché ci hai condotti qui dunque?" chiese scontroso Gimli. Non apprezzava troppo il fatto di essere trasportato come un sacco su un cavallo per tre giorni consecutivi.
"Spero di poter aiutare Théoden a liberarsi di Saruman, prima che sia troppo tardi per Rohan"
E per Gondor pensai. Se Rohan fosse caduta al nemico sarebbero stati circondati da entrambi i lati.
Mentre ci avvicinavamo osservavo la città che si avvicinava. Era costruita su una collina alle pendici della montagna con una robusta palizzata di legno che ne cingeva i lati. Le case erano di legno e i tetti di paglia. In cima si alzava una grande casa decorata con intarsi d'oro che brillavano nel sole del mattino. Il fiume che scendeva dalle montagne, a quel punto ancora piccolo e stretto scendeva abbracciando i contrafforti della collina e la strada lo attraversava poco prima di iniziare a salire verso i cancelli di Edoras. Notai a destra e a sinistra della strada dei tumuli, coperti da dei fiorellini bianchi.
"Le tombe dei re di Rohan" ci spiegò Gandalf "Su di essi crescono i bianchi symbelmine"
Aragorn iniziò a cantare una canzone in una lingua che non conoscevo, immaginai che fosse il rohorric: "Bealocwealm hafað fréone frecan forth onsended, giedd sculon singan gléomenn sorgiende on Meduselde, þæt he ma no wære, his dryhtne dyrest and mæga deorost" Non capivo le parole ma mi fece commuovere.
"Voi uomini avete il dono di comporre canzoni malinconiche" fu il commendo di Legolas, colpito quanto me dal potere del canto.
La guardia al cancello ci fermò guardandoci con tanto d'occhi:
"Chi siete voi stranieri che giungete qui cavalcando i nostri cavalli e un Mearas nondimeno! Site forse ladri?" chiese brusco con la sincerità tipica dei rohirrim che avrei imparato ad apprezzare.
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Miriel dei Dunedain
Hayran KurguLa storia di Miriel si intreccia con i grandi eventi della Terza Era della Terra di Mezzo. Incontra la compagnia di Thorin Scudodiquercia e anni dopo entrerà a far parte della Compagnia dell'Anello. Lotterà per lasciare andare il passato e per dare...