La partenza da Lothlorien

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Arrivò un giorno in cui la nostra missione, messa da parte per qualche tempo sembrò a tutti più pressante e dopo una breve consultazione decidemmo di partire l'indomani mattina presto. Galadriel, nemmeno a chiederlo lo sapeva già, nonostante nessuno di noi glielo avesse detto. Ci convocò la sera sul flet dove una tavola imbandita ci attendeva. Durante il pasto Celeborn chiese ad Aragorn che strada intendesse seguire e ci propose di fornirci delle imbarcazioni leggere per sfruttare l'Anduin fino alle cascate di Rauros. Vidi qualche ruga di preoccupazione sparire dal volto di Estel. Questo rimandava la scelta di qualche giorno, ma era un problema di cui avevamo già discusso. Da Rauros saremmo andati a Minas Tirith, la strada più ovvia, oppure direttamente verso Mordor?

Boromir voleva andare a casa, e sapevo sarebbe andato anche da solo se necessario. Io, come Estel, non sapevo cosa avrei fatto. Molto dipendeva anche da Frodo, ma ero convinta che il coraggioso hobbit avrebbe scelto la strada diretta per Mordor. Che senso aveva andare prima a Minas Tirith? Inoltre era la strada che il nemico si sarebbe aspettato. Avremmo dovuto percorrere leghe e leghe nelle pianure di Rohan in cui non avremmo potuto nasconderci e le spie di Sauron erano innumerevoli. Inoltre ci saremmo avvicinati a Isengard e a Saruman. No, la via verso la città di Boromir era preclusa al portatore dell'Anello, ragionavo. L'unico punto di domanda rimaneva lo stesso: cos'avrei fatto io? il mio cuore mi diceva di seguire Boromir, il senso di dovere mi diceva di andare con Frodo. Presa da questi dibattiti interiori non mi gustai la cena anche se un angolo della mia mente registrò che erano cibi buonissimi che non avrei gustato più.

"Miriel, cosa c'è?" chiese Boromir quando ci fummo ritirati per la notte. Mi tolse dal viso una ciocca di capelli che era finita davanti ai miei occhi e la sua mano indugiò per qualche secondo sulla mia guancia. Mi gustai quel tocco che mi incendiava la guancia mentre valutavo se dirgli i miei pensieri e decisi per svuotare il sacco.

"Non verrai con me?" chiese corrucciato

"Non lo so...siamo partiti per aiutare Frodo"

"Non io, ho sempre detto che sarei tornato a Minas Tirith"

"Tu, non io"

Strinse i pugni, cercando di controllare le emozioni che vedevo passargli negli occhi.

"Frodo potrebbe decidere di venire a Minas Tirith"

Non pensavo proprio ma sorvolai: "Potrebbe, ma è una scelta che spetta a lui"

"Speravo tu venissi con me"

"Lo desidererei anch'io, ma se c'è un modo per aiutare Frodo...non posso mettere la salvezza della Terra di Mezzo dietro alla mia felicità personale"

"Se al mio posto ci fosse stato Thorin cosa avresti fatto?"

Corrugai le sopracciglia: "Che c'entra Thorin?"

"Hai sempre il suo anello, so che lo guardi di notte"

"Certo che ho ancora il suo anello, lo porto da 60 anni, è parte di me"

"Tu lo ami ancora"

"Thorin è morto" gli ricordai con amarezza "e certo che lo amo ancora ma non come intendi tu. Non hai bisogno di essere geloso di un morto" dissi con un groppo alla gola che non se ne voleva andare. Boromir mi guardò poco convinto.

"Non hai risposto alla mia domanda" si incaponì "Se al mio posto ci fosse stato Thorin, cosa avresti scelto di fare? "

"La stessa identica cosa che ho appena deciso di fare" sibilai "Grazie per avermi aiutata a decidere. Andrò con Frodo".
Con questo ritenni conclusa la conversazione. Mi alzai e me ne andai a grandi passi. Boromir chiamò il mio nome ma non ci feci caso. Dannato gondoriano! Perché doveva tirare in ballo Thorin? Ogni volta il dolore per la sua morte tornava, sarebbe mai passato? Ne dubitavo.

Miriel dei DunedainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora