Erano tre giorni che correvamo e gli Uruk erano sempre davanti a noi. Se non fosse stato per il lembas ci saremmo arresi allo sfinimento ma il pane elfico ci dava energia e nuova speranza. Come predetto da Estel gli orchi stavano portando gli Hobbit a Isengard.
Boromir era taciturno. Non parlava se non per rispondere a qualche domanda. Le rare volte che ci fermavamo a mangiare non incrociava i nostri sguardi. Tutti capivamo che era successo qualcosa e che aveva a che fare con Frodo. Che avesse tentato di prendere l'anello? Ma lui non ci disse nulla e a parte Aragorn che sapeva noi potevamo solo fare congetture. Inoltre quando ci fermavamo spesso mangiavamo un boccone e crollavamo sfiniti nel sonno.
La mattina del terzo giorno mi svegliai al russare di Gimli e vidi Legolas già in piedi che osservava sorgere il sole. Mi alzai e lo raggiunsi mentre anche i nostri compagni si svegliavano. Mi guardò con uno sguardo triste: "Sono molto lontani, nemmeno io riesco a vederli più".
"Quando la vista fallisce il terreno può raccontare molte cose" disse Aragorn che lo aveva sentito e si risdraiò a terra con l'orecchio premuto contro il terreno. Restò in quella posizione così a lungo che scambiai una sguardo con Gimli, chiedendomi se si fosse addormentato. Poi d'improvviso balzò in piedi."Che strano" disse "Non sento i passi della nostra preda, ma sento il rimbombare di molti zoccoli. Mi ricordo che li sentivo anche quando dormivo questa notte e il mio sonno ne era turbato"
"Siamo a Rohan, non mi stupirebbe se incontrassimo una éored di pattuglia" disse Boromir. Gli lanciai uno sguardo. I capelli neri rilucevano al sole appena sorto ma la luce non penetrava nei suoi occhi grigi che rimanevano tristi e spenti. Istintivamente gli misi una mano sul braccio, come per rincuorarlo, ma lui tolse il braccio. Deglutii a vuoto, nascondendo quanto mi aveva ferito con quel gesto. Capitolo chiuso, non potei evitare di pensare tristemente. Ecco cosa si guadagnava ad innamorarsi.
Un boccone di lembas e ripartimmo, nonostante tutto gli Uruk non potevano essersi volatilizzati nel nulla.
Qualche ora dopo Legolas scorse i cavalieri: "Sono un centinaio, con lunghe lance. Hanno i capelli biondi intrecciati e il loro capo è molto alto. Vengono in questa direzione" disse riparandosi gli occhi con la lunga mano.
"Non possiamo evitarli in questa pianura" replicò Aragorn "Speriamo che non si siano venduti al nemico"
"Ne dubito" interloquì Boromir che pareva aver ritrovato il dono della favella quel mattino "Sono un popolo fiero e veloce all'ira, ma sono brave persone. Sono alleati di Gondor"
Qualche tempo dopo iniziai a vedere la luce del sole brillare sulle punte delle lance dei Rohirrim e poi a percepire la vibrazioni che i loro grandi cavalli da guerra causavano nel terreno.
"Sediamoci e aspettiamo" disse Estel e così facemmo, avvolgendoci stretti nei mantelli di Lorien.
I cavalieri ci raggiunsero e superarono. Mi domandai se fossero ciechi ma poi realizzai che i nostri mantelli ci mascheravano perfettamente. Estel, dopo che furono passati gli ultimi cavalli, si alzò ed esclamò con voce potente:
"Cavalieri di Rohan, che notizie dal Mark?" il cavaliere a capo della colonna, con una criniera di cavallo bianca nell'elmo alzò un braccio e come un sol uomo la colonna tornò sui propri passi, circondandoci. Ci trovammo stretti in mezzo ai cavalli, le lance puntate verso i nostri petti. Mi resi conto che Boromir si era messo davanti a me, facendomi scudo con il proprio corpo. Non che servisse a qualcosa, avevamo lance puntate anche alle nostre spalle.
"Che ci fanno tre uomini, un nano e un elfo nelle terre del Mark?" chiese il capo
"Due uomini e una donna" puntualizzai togliendomi il cappuccio del mantello.
STAI LEGGENDO
Miriel dei Dunedain
FanficLa storia di Miriel si intreccia con i grandi eventi della Terza Era della Terra di Mezzo. Incontra la compagnia di Thorin Scudodiquercia e anni dopo entrerà a far parte della Compagnia dell'Anello. Lotterà per lasciare andare il passato e per dare...