Partenze e attese

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éothain mi avvolse nel suo solito abbraccio stritolante. La ferita al braccio non doveva fargli più tanto male se a ogni abbraccio rischiava di incrinarmi qualche costola.

"Abbi cura di te" disse

"E tu lo stesso, ma ci rivedremo tra poco più di qualche mese" replicai. Eravamo alla cittadella dove éomer e la sua guardia si stavano preparando a partire. Nella prima cerchia della città gli aspettavano i rohorrim incolumi o quelli rimessisi tanto da poter cavalcare. Tra loro, per mia grande gioia c'era anche Aethelstan. I feriti più gravi sarebbero rimasti alle Case di Guarigione e sarebbero tornati a casa quando éomer e i suoi sarebbero tornati a prendere il corpo di Théoden che per il momento riposava a Rath Dinen insieme ai re di Gondor.

"E mi raccomando, tieni d'occhio éomer. Controlla che dorma di notte e che mangi almeno una volta al giorno" raccomandai. Negli ultimi mesi avevo conosciuto abbastanza il nuovo re di Rohan ed ero sicura si potesse dimenticare persino di respirare se c'era qualcosa di importante da fare e l'impresa che lo aspettava era titanica. Il Mark, specialmente l'Ovestfalda erano stati devastati dalle orde di Saruman e moltissimo uomini avevano risposto alla chiamata alle armi quindi la manodopera ora scarseggiava. Anche con i vagoni di aiuti dalle regioni a Sud di Gondor, le meno toccate dalla guerra, lo aspettavano tempi difficili. Non ero sicura che éomer possedere la delicata arte del delegare, anzi ne ero sicura.

"Non preoccuparti" mi rassicurò lui "Se diventa troppo cocciuto posso sempre dargli un colpo in testa"

"Mmh, bene, sono molto più tranquilla ora" risi mentre lui saltava in groppa.

A salutare i Rohirrim vi erano oltre ad Estel e Faramir anche Imrahil e la sua prole. Lothiriel ed éomer si scambiarono un lungo sguardo pieno di sott'intesi e mi chiesi se éomer avesse già chiesto il benestare del principe per corteggiare sua figlia. Faramir abbracciò stretta éowyn per un lungo momento nonostante lo sguardo cupo di éomer. Il loro fidanzamento non era ancora stato annunciato, ma lo sarebbe stato presto per la gioia di Denethor che a quanto pareva aveva trovato il figlio minore di qualche utilità dopotutto.

Salii sul parapetto a vederli galoppare via, insieme a Lothiriel.

"Il tempo passerà presto vedrai" dissi notando il suo sguardo affitto

"Cosa...?"

"Non provarci nemmeno, si vede che siete cotti l'uno dell'altra! Mi stupisco che Amrothos non abbia ancora detto nulla"

"Oh è troppo preso dalla figlia di Lord Belegar per notare qualcosa" disse lei arrossendo comunque fin sulla punta dei capelli.

"La fine della guerra tende ad avere quest'effetto" concessi anche perché da qualche giorno notavo come la semplice presenza di Boromir mi facesse aumentare i battiti come mai era successo prima.

Dopo la guerra però vi erano ancora tante cose da mettere a posto e le prime settimane vedemmo Estel e Boromir molto poco. L'uno impegnato a riorganizzare un regno, l'altro a ridisporre l'esercito in tempo di pace mentre la regolare amministrazione del regno restava a Denethor e Faramir passava il tempo guardando con lo sguardo trasognato in direzione di Rohan.

Io dividevo il mio tempo tra aiutare alle Case di Guarigione e stare con i miei compagni in un'ampia casa al sesto livello che era stata messa a nostra disposizione. Questa sistemazione fu accolta con grande gioia di Lothiriel che si era autoassunta il compito di fare in modo che godessi di tutte le comodità possibili a Minas Tirith e il fatto che mi ero ormai riabituata a dormire in un letto le aveva fatto molto piacere. Fu a lei che pensai quando trovai una guardia della cittadella ad aspettarmi fuori dalla porta quando uscii per andare alle Case di Guarigione. Dissi che non ne avevo bisogno ma lui fu irremovibile e mi seguì d'appresso fino alla porta delle case. Non c'erano urgenze quindi passai a setaccio tutte le sale fino a che non trovai la principessa di Dol Amroth.

Miriel dei DunedainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora