Mae Govannen, Glorfindel

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Raggiungere Gran Burrone il più in fretta possibile era diventato d'importanza vitale se non volevamo che Frodo si trasformasse in uno spettro. Era fondamentale anche non essere di nuovo sorpresi dai cavalieri neri, eravamo scampati appena dal loro primo attacco. Per fortuna non erano tutti riuniti: solo quattro ci avevano attaccato quella notte su Colle Vento.

Durante l'estate Gandalf ci aveva avvisati che sarebbero arrivati degli hobbit a Brea, di sicuro due, forse di più. Sarebbe stato nostro compito scortarli a Gran Burrone se lui non fosse stato presente. Portavano una cosa di grande valore.

Quando Estel mi informò a bassa voce che uno dei mezz'uomini portava l'anello del potere quasi mi soffocai nella birra che stavo bevendo.

Li avevamo aspettati a lungo e infine erano arrivati una sera di tardo autunno, accompagnati dai Tumuliande da un saltellante e gaio Tom Bombadil. Non che non lo avessi mai visto di umore diverso.

Erano quattro in totale. Li avevamo seguiti da lontano, palesandoci solo a Brea, dopo lo sfortunato incidente che aveva causato la sparizione di Frodo quando si era inavvertitamente messo al dito l'anello del potere.

Sapevamo che i cavalieri neri erano vicini e quella notte avevano saccheggiato le camere degli hobbit. Fortunatamente avevamo passato la notte nella camera mia e di Estel. la mattina dopo eravamo ripartiti da Brea inoltrandoci nelle terre selvagge per sentieri che solo i ranger conoscevano. Tutto era andato bene fino a Colle Vento dov'eravamo stati attaccati nuovamente dai Cavalieri Neri e Frodo era stato pugnalato da un pugnale Morgul. Tale era il potere malefico della spada che il veleno stava trasformando Frodo, tra terribili sofferenze, in uno spettro. L'Anello che portava al collo certo non aiutava. L'athelas che ogni tanto Estel applicava alleviava il dolore, ma solo gli Elrond aveva il potere necessario a guarirlo. Sempre se avessimo raggiunto Rivendell in tempo e vivi, soprattutto. Ora eravamo davanti a una scelta difficile. Un fiume da attraversare nel modo più rapido possibile. Poi non ci sarebbero stati altri impedimenti fino al guado del Bruinien, ma lì il potere di Elrond ci avrebbe protetti.

"Dobbiamo rischiare, attraversare il ponte e seguire la strada per qualche miglio" dissi in elfico, non volevo spaventare troppo gli hobbit che ci guardavano con i loro occhioni cercando di carpire qualche informazione

"Miriel, è dannatamente pericoloso" replica Estel

"Non possiamo vagare per le terre selvagge ancora per molto. Sai che il territorio tra qui e Gran Burrone è pericoloso anche per noi da soli, figurati con quattro hobbit al seguito. Non c'è un altro guado che possiamo usare"

Aragorn sospirò annuendo.

Presi una manciata di terra e spensi il fuoco mentre Estel si alzava e ci preparavamo alla partenza.

Chiusi il gruppo, dietro il pony Billy che trasportava in groppa Frodo, mentre Aragorn ci guidava verso il ponte che dovevamo attraversare.

Arrivati vicino alla strada ci fermammo. Tra i tronchi dei pini riuscivamo a vedere la strada per un buon tratto, come un nastro pallido che si snodava per terra. Il ponte sembrava non sorvegliato. Il che era strano. Aragorn si avviò in avanscoperta, mentre noi restavamo nascosti.

Estel si avvicinò cautamente, passò il ponte e lo vidi chinarsi, raccogliere qualcosa da terra per poi tornare velocemente verso di noi.

"Guardate" aprì la mano quando fu di nuovo con noi. Una gemma verde brillava sulla suo palmo.

"Sanno che siamo in viaggio" sussurrai con sollievo. I cavalieri neri non avrebbero mai lasciato una gemma verde, dalla chiara fattura elfica, in mezzo al ponte.

"Sì, penso che da Gran Burrone ci stiano cercando. Prenderò questa pietra come un segno: il ponte e la strada dovrebbero essere liberi"

Uscimmo cauti dalla protezione del bosco, attraversammo il ponte e proseguimmo per la strada di pietre lastricate. Procedevamo velocemente, gli orecchi sempre tesi nel caso sentissimo rumore di zoccoli.

Miriel dei DunedainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora