Il terzo giorno dopo il matrimonio la salma di re Théoden iniziò il viaggio verso casa. Di rado un re di Rohan ebbe un corteo funebre più illustre: la Compagnia dell'Anello al completo, la regina di Gondor, Imrahil e i suoi figli, gli Elfi di Lothlorien e Rivendell e una pletora di nobili gondoriani. Cavalcavamo con tranquillità e ci mettemmo ben due settimane a giungere a Rohan.
Quando passammo nella foresta di Druadan Estel fece suonare le trombe e gli araldi annunciarono: "Re Elessar consegna formalmente questa foresta a Ghan Buri Ghan e alla sua gente. Che nessuno vi prenda dimora o l'attraversi se non con il suo consenso". I tamburi che ogni tanto sentivamo da quando ci eravamo inoltrati sotto gli alberi rullarono a lungo, e poi tacquero.
Il resto del viaggio fu senza particolari eventi di rilievo, l'estate era calda ma non soffocante e la pace appena ritrovata era così piacevole da assaporare. La mia sensazione durante tutto il viaggio fu però dolceamara, si avvicinavano molte separazioni, troppe delle quali sarebbero state definitive e il mio cuore a volte mi doleva quando guardavo Glorfindel, Lord Elrond o anche Erestor e Lindir. Erano sempre stati parte della mia vita, ma il tempo degli elfi stava finendo e presto sarebbero tutti partiti per Valinor. Cercavo di bandire cupi pensieri dal mio cuore e di passare il più tempo possibile con loro e la Compagnia, passando poi la notte tra le braccia di Boromir che mi rendeva sopportabile il pensiero di tutti gli addii che ci attendevano.
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Un bardo cantò le lodi e le gesta di Théoden mentre il feretro veniva portato dai cavalieri della guardia reale fuori dalle porte di Meduseld, giù per il serpeggiante sentiero che scendeva da édoras per poi congiungersi alla strada maestra e infine ai tumuli.
Quando la pietra tombale si chiuse dietro il vecchio re sentii come se si fosse concluso qualcosa. Ora che anche Théoden era stato posto nel suo luogo di riposo finale, la Terza Era era definitivamente finita.
Quella sera ci fu una festa per onorare il re defunto mentre l'incoronazione di éomer era già avvenuta. Verso fine serata éomer annunciò anche il fidanzamento di éowyn e Faramir. Entrambi i volti erano raggianti e si guardavano con una tale intensità che molti distolsero gli occhi, sentendosi quasi testimoni indesiderati.
Non passarono inosservati agli osservatori attenti anche gli sguardi che volavano tra il re di Rohan e Lothiriel.
"Tra quanto pensi che chieda a tua sorella di sposarlo?" sussurrai ad Amrothos che mi stava di fianco
"Prima che ce ne andremo vedrai che lo farà. Scommetti?"
"Andata" dissi prima di stringerli la mano.
Ero sicura che erano completamente cotti l'uno dell'altra ma non ero convinta che éomer volesse contemplare il matrimonio prima di aver rimesso stabilmente in piedi il Mark.
Due giorni dopo, all'alba ripartimmo per quello che sarebbe stato l'ultimo tratto del viaggio per Boromir, Estel e me. Arwen rimase a édoras e amara fu la separazione da suo padre anche se nessuno vi assistette perché prima dell'alba essi si recarono alle pendici della montagna, lontano da édoras per dire i loro addii e quando partimmo lei non c'era.
Il mio cuore era pesante ma cercai di godermi quell'ultima cavalcata nei verdi prati di Rohan. Tre giorni dopo giungemmo al Fosso di Helm e Gimli trascinò Legolas a vedere le Caverne Scintillanti.
Io feci fare un giro a Glorfindel sulle fortificazioni, raccontandogli della battaglia e insieme poi intrecciammo due corone di fiori. Una la ponemmo sulla tomba di Hama che era accanto al cancello, l'altra sulla tomba collettiva degli altri cavalieri caduti. L'infausta pila di sassi che copriva i corpi degli orchetti era rimasta brulla e desolata.
Quando Legolas tornò dalle caverne era stranamente taciturno e lasciò Gimli lodarne di nuovo l'aspetto. Quel nano non si stancava mai di parlare di quelle caverne.
Venne infine il giorno che temevo. Mentre il sole strisciava lentamente dalle pianure su fino al Fosso partimmo di nuovo per un breve tratto. Eravamo tutti restii a sciogliere la Compagnia, quindi li accompagnammo ancora per un pezzo di strada. Verso mezzogiorno ci fermammo e consumammo un ultimo pasto insieme. Poi Gimli e Legolas cavalcarono via insieme verso la Foresta di Fangorn che intendevano visitare (l'elfo voleva visitarla mentre Gimli lo sopportava visto che Legolas era andato a vedere le caverne).
Gli hobbit con Gandalf e gli Elfi avrebbero proseguito fino al margine di Lothlorien dove avrebbero salutato i Galadhrim per poi proseguire oltre le montagne fino a Imladris e la Contea.
"Scrivete mi raccomando!" dissi salutandoli con la mano "E mi aspetto un resoconto completo delle tue nozze Sam!" il suddetto hobbit divenne rosso come un peperone e non rispose.
Salutai Elrond e gli altri di Gran Burrone con il cuore pensante. Sapevo che non li avrei mai più rivisti e quindi ignorai completamente i saluti elici che non prevedevano contatti fisici e li abbracciai tutti. L'abbraccio con Glorfindel fu quello che durò di più e il più doloroso.
"Aspettami nei tuoi sogni" sussurrò prima di lasciarmi andare. Mi diede un bacio in fronte, salì su Asfaloth e se ne andò senza voltarsi indietro. Quando sentii che le mie ginocchia stavano per cedere e il mio cuore rompersi un braccio forte mi circondò le spalle e mi sostenne. Il mio cuore rimase intero. Appoggiai la guancia rigata di lacrime alla spalla di Boromir e pensai che sulla Terra di Mezzo non c'era cosa che non avrei potuto superare con lui al mio fianco.
Estel mi prese la mano e insieme guardammo il gruppo andare via fino a che si persero di vista nella pianura.
"Torniamo a casa" disse piano Estel e un mattino dorato rivedemmo le mura di Minas Tirith scintillare al sole mentre trombe di argento annunciavano il ritorno del re.
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Miriel dei Dunedain
FanfictionLa storia di Miriel si intreccia con i grandi eventi della Terza Era della Terra di Mezzo. Incontra la compagnia di Thorin Scudodiquercia e anni dopo entrerà a far parte della Compagnia dell'Anello. Lotterà per lasciare andare il passato e per dare...