Cosa comanda il re?

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Ben presto Hama tornò con Vermilinguo e la spada inguainata del re in mano. Théoden nel frattempo era rientrato e, sedutosi sul trono, conferiva ancora con Gandalf. Noi eravamo rimasti seduti al tavolo, sorseggiando la birra scura.

"La tua spada mio signore" disse Hama inginocchiandosi.

Il re lentamente allungò la mano e la chiuse sull'elsa estraendo lentamente la lunga spada. Una fiamma si riaccese nei suoi occhi: la furia guerriera dei rohirrim. Il suo sguardo di nuovo cadde su Grima che ben presto fu buttato fuori dal palazzo da delle guardie fin troppo felici di eseguire l'ordine del re.

"Non fategli del male, lasciatelo andare se lo desidera...ma a te dico: Grima, la prossima volta che ti rivedrò non sarò così clemente" decretò il re. Il Vermilinguo si alzò con gli occhi che dardeggiavano tra di noi, come un animale braccato. Da servile la sua espressione si mutò in una di odio e sputando ai piedi del re scomparve correndo tra la folla. Vidi più di un soldato stringere l'elsa della spada sforzandosi di non trapassare Grima da parte a parte. Una delle guardie corse alla fondana ai piedi della scalinata di Meduseld e, riempito il suo elmo, tornò dal re e lavò e pietre che Grima aveva insozzato con il suo sputo.

"Hail Théoden re" esclamò Hama e la folla che si era assiepata davanti a Meduseld rispose come un sol uomo "Hail" prima di inginocchiarsi. Chinammo anche noi la testa in segno di rispetto mentre il re si guardava in giro come ancora non si capacitasse di essere di nuovo padrone dei suoi pensieri. Improvvisamente però vacillò, i suoi occhi si posarono si éowyn e chiese: "Dov'è Théodred? Dov'é mio figlio? Ahimè non ditemi che anche questo era un sogno perché so che non lo é".

éowyn chinò la testa e feci in tempo a vedere le lacrime che le riempivano gli occhi. Il momento carico di tensione fu però interrotto da éomer che arrivò in quel momento e inginocchiatosi pose la sua spada al re.

"Comanda mio signore" disse

"Alzati éomer, figlio di mia sorella e perdona le azioni di un vecchio folle"

Il rohirrim si alzò e guardò negli occhi il suo re: "Grande é la mia gioia nel vederti guarito, mio signore"

"Un vento dell'Ovest ha scosso i rami" disse Théoden guardando verso Gandalf che guardava lo svolgersi degli eventi con un brillio soddisfatto negli occhi.

"Ora però, prima di discutere di qualsiasi altra cosa, éowyn, éomer, portatemi alla tomba di mio figlio".

Così la famiglia reale si diresse verso i tumuli all'entrata del paese con cinque guardie al seguito.

"Bé, io vado a finire la birra" disse Gimli rientrando nella Hall. Non potei impedire agli angoli della mia bocca piegarsi in un sorriso. Io decisi di rimanere fuori, lo sguardo perso nelle praterie di Rohan respirando profondamente l'aria fresca. Pian piano la folla si disperdeva mentre ognuno tornava alle sue proprie faccende.

Sentii una presenza che mi si avvicinava.

"Devo parlarti" disse e mi girai sorpresa verso Boromir.

I nostri compagni erano tutti rientrati nella Hall. Sulla piattaforma di pietra davanti all'entrata del palazzo vi eravamo solo io, l'uomo di Gondor e i due guardiani ai lati delle porte che immobili ed impassibili fissano davanti a loro.

"Dimmi" risposi ma lui mi fece cenno di seguirlo e si sedette sulla panca su cui si erano seduti anche Gandalf e Théoden prima. Era fuori dalla portata d'orecchio delle guardie se si parlava piano.

Boromir si sedette guardando davanti a se le praterie di Rohan e mi sedetti accanto a lui ripiegando una gamba sotto di me e appoggiando il piede dell'altra sulla panca così da appoggiare il mento sul ginocchio. Il sole iniziava a scaldare l'ambiente e aprii il mantello di Lothlorien rovesciando la testa all'indietro con gli occhi chiusi per godermi il tepore. Boromir ci mise un po' per iniziare a parlare e io gli lasciai il tempo necessario. Avevo intuito che voleva dirmi dell'Anello. Lui non sapeva che io sapevo e decisi di non cambiare la situazione. Sentivo che per lui era importante riuscire a dirmelo di persona.

Miriel dei DunedainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora