Avevano costruito due alti troni su un palco di zolle d'erba. Su uno sedeva Aragorn, sull'altro éomer. L'esercito era schierato davanti ai troni lasciando libero un corridoio centrale nel quale stavano avanzando Frodo e Sam seguiti da Gandalf scintillante nel suo vestito bianco.
I due piccoli mezz'uomini si erano svegliati il giorno prima, prima Frodo e poi Sam ed era stato un momento emozionante vederli felici e sollevati, nonostante l'ombra che continuava a alleggiare nelle profondità degli occhi di Frodo. Anche la tempra dura dei mezz'uomini non poteva proteggere del tutto dal male dell'Anello.
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Qualche ora prima...
Stavo facendo vedere a éomer come leggere una missiva inviatagli da un nobile di Gondor (saltare la prima e l'ultima parte e leggere solo quello che c'era in mezzo).
"Anche lui" gemette éomer quando nella parte centrale della missiva c'era un invito a cena per fargli conoscere la figlia.
Risi: "Sei re e non sei sposato. Fino a che non lo sarai preparati. Ogni nobile con una figlia non sposata vorrà presentartela e cantartene le doti"
Lui gemette prendendosi la testa tra le mani. Gli appoggiai una mano sulla spalla per confortarlo quando la testa di éothain sbucò all'apertura della tenda.
"Miriel? C'è qui un paggio di re Elessar che mi ha detto di comunicarti che i Perian sono svegli..."
"Frodo e Sam!" esclamai precipitandomi fuori dalla tenda, quasi travolgendo éothain nella mia foga. Sentii la sua risata dietro di me ma fermai la mia corsa solo quando arrivai alla radura un po' discosta dal campo principale dove, sotto un grosso salice, erano stati posti i due letti dei mezzi'uomini. Erano già tutti lì, mancava solo Boromir. Sam si girò e mi vide e un gran sorriso gli si dipinse sul volto. Non potei che sorridere mentre, tra lacrime di gioia correvo ad abbracciarli.
Poco dopo vidi un'ombra passare sul viso di Frodo e seguendo la direzione del suo sguardo mi girai e vidi Boromir che tentennava sul limite della radura, torcendosi le mani con lo sguardo combattuto.
"Boromir, figlio di Denethor, vieni avanti" disse Gandalf con voce potente e informale portandosi vicino a Frodo e posandogli una mano sulla spalla come per tranquillizzarlo. Sam si portò davanti al suo padrone, gli occhi sospettosi.
Boromir si raddrizzò e venne avanti. Si inginocchiò prima davanti a Sam e disse: "Sam, perdonami. Sono stato un uomo spregevole e mi sono lasciato corrompere dall'Anello" le parole gli uscivano pesanti dalla bocca. Non aveva mai parlato di quello che era successo ad Amon Hen con tutta la compagnia presente. Vidi anche Merry e Pipino muoversi a disagio.
"Frodo" disse spostando lo sguardo verso il mezz'uomo "Non ti chiedo perdono perché non lo merito. Ma voglio che tu sappia che sono un uomo diverso, sono cambiato e passerò il resto della mia vita a pentirmi di quello che ho fatto e a cercare di rimediare". Lui e il mezz'uomo scambiarono un lungo sguardo e la postura di Frodo si rilassò e i suoi occhi splendettero di una luce calda. Separò la distanza che lo separava dall'uomo di Gondor, ancora inginocchiato, e gli posò le mani sulle spalle.
"Boromir, ti ho sempre considerato un amico. Conosco il potere terribile dell'Anello, ma ora è stato distrutto così come il male che ha causato. Non c'è nulla da perdonare tra di noi."
Boromir chinò la testa, sussurrando un grazie, ma feci in tempo a vedere le lacrime di sollievo che gli rigavano le guance. Frodo gli diede un bacio in fronte e Sam rilassò la sua postura difensiva. Scambiai uno sguardo sollevato con Estel e vidi il sorriso fiero di Gandalf rivolto a Frodo.
Da quel momento non parlammo più dell'Anello e di cose oscure. Il futuro si stendeva davanti a noi in tutto il suo meraviglioso splendore e ognuno intesseva i suoi progetti con fili d'oro e d'argento.
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"Onorateli con grandi onori" esclamavano i soldati in westron, sindarin e rohirric. I due hobbit si guardavano in giro con gli occhioni spalancati. Sopratutto Sam non di capacitava di tutti quegli onori. Mi chiesi fino a che punto si rendesse conto che ci avevano salvati tutti. Una volta arrivati al trono Estel si alzò e Sam esclamò: "Se questa non è la sorpresa più grande di tutte! Grampasso!" Lui rise e prendendoli per mano disse: "Ebbene sì, Sam. Sono giunto in possesso della mia eredità e sebbene qui mi conoscano come Elessar, al nord sarò sempre conosciuto come Grampasso".
Notai alcuni mormorii intorno a me. Estel stava rompendo metodicamente qualsiasi regola di etichetta gondoriana, e non potei che sentirmi sollevata. Sentii la mano di Boromir scivolare nella mia i stringerla e sorrisi, intrecciando le mie dita con le sue. Un'altra rottura alle regole gondoriane. Il che per lui era un passo avanti notevole.
Estel intanto aveva fatto sedere i due hobbit sul suo trono e in quel momento un menestrello si fece avanti e chiese il permesso di cantare. Ricevutolo si voltò verso di noi e disse: "Vi canterò ora di Frodo dalle nove dita e dell'Anello del Potere" e in quel momento Sam balzò dal trono esclamando: "Meraviglia! tutti i miei desideri sono stati esauditi!" e scoppiò a ridere e a piangere insieme. E tra le lacrime che scorrevano sui sorrisi anche tra l'esercito e la compagnia il menestrello iniziò a cantare. Cantò in Westron e Sindarin e tutti fummo presi nell'incantesimo della sua voce. Mi sentii tornare a Gran Burrone, nella sala del fuoco. Mi sembrava passata una vita, ma era solo trascorso qualche mese.
Quando il menestrello concluse le ombre della sera si allungavano al suolo. I cuochi avevano già acceso i fuochi e i paggi montato molti tavoli per il banchetto previsto per quella sera. Fortunatamente le navi di provviste provenienti da Dol Amroth erano arrivate quella mattina, altrimenti non ci sarebbe stato tantissimo con cui banchettare.
La compagnia condivise un tavolo insieme al principe Imrahil e a éomer, che osservavano con stupore reverenziale i mezzuomini che ingurgitavano quantità enormi di cibo, ed i gemelli.
"Quando partirete?" chiesi ad Elladan ed Elrohir. Li avevo visti preparare i bagagli.
"Domani mattina all'alba. Nostro padre e Arwen ci aspettano per partire" rispose Ellandan poi proseguì "Dovremmo riuscire a tornare per mezza estate"
"Così tardi?"
"Dovremo passare da Lothlorien e sarà un grande gruppo a cavalcare verso Minas Tirith, non potremo essere più veloci"
"Mmmh" dissi poco entusiasta. Mi sarebbero mancati i gemelli ma mi consolai pensando che quando li avrei rivisti ci sarebbero stati anche Elrond, Arwen e Glorfindel con loro. Mi mancavano un sacco e sentii una fitta al cuore al pensiero che forse sarebbe stata l'ultima volta che li avrei visti. Era un dolore che però uno sguardo a Boromir, che sedeva di fronte a me, aiutò a sopire.
Il giorno seguente, con Frodo e Sam ormai rimessi e con tutti i feriti in grado di camminare o di essere spostati senza subire conseguenze, ci preparammo a lasciare il campo di Cormallen. Ci vollero comunque un paio di giorni prima di riuscire ad organizzare tutto e iniziare la cavalcata verso Minas Tirith e l'incoronazione di Estel...non sarei mai riuscita a chiamarlo Elessar, dannazione.
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Miriel dei Dunedain
Fiksi PenggemarLa storia di Miriel si intreccia con i grandi eventi della Terza Era della Terra di Mezzo. Incontra la compagnia di Thorin Scudodiquercia e anni dopo entrerà a far parte della Compagnia dell'Anello. Lotterà per lasciare andare il passato e per dare...