Mi sembravano passati solo pochi minuti quando una conversazione fuori dalle tenda mi svegliò.
"Veniamo subito. Vado a svegliare mio fratello"
"Toron?" chiesi mentre Elladan rientrava
"Estel ci ha mandato a chiamare dalle Case di Guarigione. Un paio di guaritori in più sarebbero di aiuto"
"Tre guaritori in più" decisi alzandomi. Tutti i miei muscoli protestarono.
"Non se ne parla, tu resti qui e ti riposi"
"Non credo proprio"
Lui fece per replicare ma Elrohir rispose dal suo giaciglio: "Sai che quando ci si mette è più cocciuta di un nano"
Questo ci strappò un sorriso. Rimisi il mantello di Lorien sulle spalle e insieme ai due gemelli uscii dalla tenda. Un ragazzino si guardava intorno con soggezione e quasi sobbalzò quando Elladan parlò con voce gentile:
"Eccoci, Bergil. Conducici alle Case di guarigione".
Fortunatamente la camminata fino alla sesta cerchia della città aiutò i miei muscoli contratti a rilassarsi e l'aria fresca mi risvegliò. Le case erano in subbuglio. Guaritori e aiutanti che correvano da una parte all'altra, ogni superficie disponibile era occupata da uomini in vari stati di salute e una guaritrice quasi ci scacciò prima che dicessimo che eravamo lì perché Estel ci aveva chiamati.
"Elladan, Elrohir, Miriel" ci chiamò Mithrandir interrompendo la donna "Venite, i vostri servigi saranno utili".
Seguimmo lo stregone nelle case e ci immergemmo nel lavoro ovunque vedevamo uomini a cui non erano ancora state date delle cure.
Fu lì che conobbi Lothiriel. Ero uscita un attimo nei giardini per prendere una boccata d'aria. Il cielo iniziava appena a rischiarare. Realizzai che erano parecchie ore che lavoravo ininterrottamente ma il sorso Mirvuoir che Gandalf mi aveva fatto bere stava facendo miracoli. Sentii qualcuno che piangeva sommessamente più avanti e seguii il rumore fino a una panchina in pietra, nascosta quasi tra tralicci e arbusti. Una ragazza dai capelli neri piangeva sommessamente abbracciandosi le ginocchia tirate conto il petto. Era abbastanza alta e sembrava davvero giovane.
"Mia signora!" disse non appena si rese conto che mi stavo avvicinando. Si asciugò le guance velocemente e si alzò ma le presi le mani e la feci risedere sulla panca, sedendomi a mia volta
"Mi scusi per il mio comportamento...dovrei rientrare ad aiutare, non stare qui a piangere come una stupida..."
"Mia signora" interruppi gentilmente notando che, dal modo in cui si era espressa, era una nobile "Non scusarti. Stai avendo a che fare con l'unica cosa peggiore della guerra. Quello che c'é dopo"
Grandi occhi grigi catturarono i miei, chiedendo spiegazioni
"In battaglia non c'è tempo per pensare. È uccidere o essere uccisi. Solo dopo, anche se fisicamente sei illeso inizia il tormento. E gli uomini credono che combattere non fa per le donne però non si fanno problemi per andare a farsi ricucire da loro..." conclusi con un po' di amarezza
"Tu però combatti, mia signora"
"Sono stata abbastanza fortunata da poter scegliere come proteggere chi amo"
Lei annuì piano. Notai quanto era esausta.
"Vieni" dissi tirandola in piedi "Ti scorto ai tuoi alloggi"
"Oh, no. Ho ancora cose da fare qui...non posso riposare"
"Non stai in piedi, bambina" dissi di slancio e iniziai a capire cosa provasse Glorfindel nei miei confronti.
STAI LEGGENDO
Miriel dei Dunedain
ФанфикLa storia di Miriel si intreccia con i grandi eventi della Terza Era della Terra di Mezzo. Incontra la compagnia di Thorin Scudodiquercia e anni dopo entrerà a far parte della Compagnia dell'Anello. Lotterà per lasciare andare il passato e per dare...