Capitolo 41.

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~Luce~

Mi svegliai grazie alla luce del giorno che oltrepassava le tende verdi di qualsiasi stanza in cui ero.Aprii gli occhi delicatamente, spostai leggermente il braccio per alzarmi ma sentii qualcosa.Mi girai e vidi LUI.Mattheo.La mia mano era scontrata contro il suo petto.La prese e la abbracciò, continuando a dormire.Appoggiai le testa di nuovo sul cuscino.



Com'era possibile? Io ieri ero con Ash e gli altri, non....aspetta, NO,NO.Non posso aver bevuto.Oh DIO.Mi alzai velocemente coprendomi il corpo con le lenzuola che tirai via dal letto.Cercai di raggiungere il bagno ma caddi a terra rumorosamente.


Provai ad alzarmi ma non ci fu modo.Le gambe erano tuttte doloranti, non le sentivo quasi più, e come se non facessero parte del mio corpo.Tremarono per qualche secondo.lungo la schiena sentii dei brividi.




"Fatta male?"sentii una voce roca e profonda provenire dal letto



Lo guardai a bocca aperta.Capii subito.Ma mi rifiutai di accettare.Insomma non sarebbe dovuto succedere.Adesso, in questo periodo non posso.In realtà non potrò mai.Non può essere veramente successo.




"Sto bene"dissi cercando di alzarmi ma caddi di nuovo




Si mise a ridere




"Non mi sembra"disse




Lo guardai male.




"Sono in ritardo"dissi sbuffando




"Per fare cosa"disse curioso



Notai i miei vestiti sulla sedia della scrivania.





"Dovresti passarmeli"dissi




"No non dovrei"disse alzandosi con un ghigno




Mi porse la mano.




Rifiutai




"Ahh avanti, non vorrai rimanere lì per terra tutto il giorno"disse




Strinsi i pugni.Mi sollevai appoggiando le mai per terra.Decisa mi alzai.




"Non ho bisogno del tuo aiuto"dissi decisa





Si avvicinò a me.




"Ah sì? E allora perché ieri mi imploravi di scoparti?"disse sussurrandomi alle labbra




Deglutii.Mi tornarono in mente alcune scene.Oddio.Perché l'ho fatto? Non lo so.



Mi avvicinai ancora di più




"Si dice UBRIACA"dissi sorpassandolo



Mi prese per i fianchi e mi fece sbattere sul muro in modo violento.



"Però ti è piaciuto"disse furioso



Mi prese per il collo e avvicinò il viso al mio.




"Ti è piaciuto urlare il mio nome"sentii la sua mano robusta e calda dai fianchi scendere fino ad arrivare in basso.


Mi palpitò il sedere delicatamente.



Sussultai leggermente.




Ghignò.



Mi spostai leggermente.

Mi guardò sorridendo.



Bussarono alla porta.Continuammo a guardarci.Non ci perdemmo di vista nemmeno per un secondo.Continuammo a fissarci.Le labbra, gli occhi, ogni cosa.




"RAGAZZI!"sentii la voce di Ced



Mi scostai dal suo sguardo e mi recai alla porta.Quando la aprii notai un trambusto.Un enorme trambustò.Tutti gli studenti correvano per i corridoi urlando di qua e di là.Andavano in direzioni opposte senza neanche sapere dove andare.Alcuni si scontarono.Altri urlarono.Ced mi guardò preoccupato.Ricambiai lo sguardo.





"Che sta succedendo?"dissi alzando la voce per il rumore




"Voldemort è qui"disse



A quelle parole sentii Mattheo avvicinarsi a noi.






"Dove lo avete visto?"chiesi





"Da nessuna parte, lui parlava"disse



Ad un tratto sentimmo una voce profonda ridere.Risuonando per tutti i corridoi di Hogwarts.




Capii subito.Vidi una luce nera volare verso di me.Spostai Ced dietro di me ma Mattheo si mise davanti a me.Mi prese le mani e me le strinse, tenendomi dietro di lui.



"Ohh avanti fammela vedere"disse la voce profonda





Mi spostai.


"Ohh finalmente, eccoti"disse ridendo



"Volevo sono avvisarti"disse



"Tra poco tempo tutto quello che vedi in torno a te, scomparirà"disse in una risata


Lo guardai con sguardo omicida.




Si mise a ridere.




"Ah e dato che non ti sei comportata bene, ti darò una piccola punizione"disse con un ghigno




"Anche se mi sono sempre piaciute le bionde"disse in una fragorosa risata.



Smisi di respirare.Voldemort scomparve.



No.No.Ti prego lei no.Corsi verso camera sua piangendo.Mentre percorrevo quei corridoi tutta gli studenti mi osservarono, i loro sguardi erano dispiaciuti, cupi, tristi, sapevano.Corsi più veloce che potevo.Ma è come se il tempo si fermò.C'ero solo io e la mia sofferenza.E durò un sacco quel momento.Non avevo abbastanza aria.Non avevo abbastanza battiti.Non avevo abbastanza tempo.Abbastanza secondi.Sapevo che ormai era troppo tardi.Ma una parte di me mi disse di non mollare.Di lottare.Ancora e ancora.




Arrivai davanti a camera sua.Aprii la porta bruscamente facendola sbattere contro il muro.Mi scesero lacrime.Caddi a terra strisciando sullo stipite della porta singhiozzando.Feci più e più volte cenno di no con la testa. Sapevo che era la realtà.E che prima o poi avrei dovuto affrontarla.Ma non potevo.Non potevo accettarlo.Non dovevo.



Urlai tra un singhiozzo a l'altro.



"Aaaaashleyyyyyy"urlai fortissimo sprecando tutte le mie energie.

Tra me e te  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora