Capitolo 54.

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~Luce~






"Bene suppongo siamo arrivati"mattheo interruppe come al solito i miei pensieri.




"Luce, Mattheo, di qui"sentimmo la voce di Josh




Seguimmo la sua voce.




"Eccovi, ci siete riusciti"Josh diedi una pacca a Mattheo




"Brava"disse sorridendomi Josh



Diedi un occhiata ai due fratelli che sorrisero anche loro.




Che dolci.Ma non potevo di certo concentrami sui di loro, non adesso, o forse mai.Non mi sarei mai dovuta concentrare su di loro.MAI





"Qua l'è la prossima tappa?"chiesi





"Il bosco rosso"rispose Josh






Mattheo e Tom spalancarono gli occhi




"Che c'è" dissi




"È pieno di veleni"rispose Josh





Sospirai





"Abbiamo qualche antidoto?"chiesi




"Al giorno d'oggi no"rispose Josh





Spalancai la bocca.Non'e' possibile che non ci sia un antidoto.Insomma c'è sempre un antidoto per ogni cosa.E stavolta deve esserci.Non voglio che qualcuno rischi di morire.Anche io potrei morire, ma questo mi preoccupa di meno.







Tanto senza di me riuscirebbero comunque a salvare la dimensione magica.



"Deve esserci"dissi seria





"In realtà c'è stata"Tom aprì finalmente bocca



Mi girai verso di lui





"Sono dei un fiori chiamati ORCONUCS"aggiunse





"Si dice siamo istinti"disse Josh







"Bene e dove sarebbero?"chiesi






"Non prenderemo quei cosi"disse Mattheo iniziando a camminare





"E se ti avvelenassi?"chiesi a braccia incrociate






"Tanto meglio per me"disse continuando a camminare





Sbuffai e ci incamminammo .





Finalmente raggiungemmo una porta in mezzo alla radura.






"Entrate"disse Josh aprendo la porta






Non appena entrai rimasi a bocca aperta.Era bellissima, gli alberi possedevano foglie solo rosse, e non arancioni o gialle,solo rosse.Svolazzavano  di qua e di la, danzavano, a tempo.




"Sono velenose"disse Josh avvicinandosi




Peccato.




Perché le cose più belle hanno sempre un difetto.



Ci incamminammo



Ormai arrivò sera ed era ora di trovare un posto per la notte




Camminammo fino ad arrivare davanti a un locale fatto di quercia.





Entrammo senza dire una parola





Non era come me lo aspettavo.Pieno di ubriaconi.Era diverso.




Era tranquillo, nonostante ci fosse tanta gente.




Ci sedemmo su un tavolo.Arrivò la cameriera, che aveva un cespuglio rosso in testa





"Che cosa posso portarvi?"chiese prendendo un bloc-notes dalla tasca






"Per me un whisky" disse il ricciolo




"Stessa cosa"dissero in coro Josh e Mattheo




"Tu?"disse dopo aver scritto i loro ordini





"Ehm per me dell'acqua"dissi con un sorriso



Lo ricambiò e se ne andò.






"Passeremo la notte qui"disse Josh mostrandoci le scale del locale che portavano alle camere




Dopo aver bevuto, ci fece andare in camera.




Ognuno di noi aveva la sua.Non ho visto le loro, ma la mia era bellissima.Il muro era fatto di legno di quercia che profumava tanto, mi inebriò le narici.In mezzo era collocato un letto con lenzuola spesse rosse.




Mi sdraiai.Le coperte erano così morbide e calde.





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Mi trovai in mezzo a un prato.Ero nascosta dietro una roccia.



"Perché sei qui"





Un uomo coperto da un cappuccio comparve e rivolse la parola ad un altro uomo





"Perché sei qui Johnson"ripeté l'uomo




Osservai l'altro uomo più attentamente.Ma non riuscii ad identificarlo.Era anche lui coperto da un cappuccio.Doveva essere mio padre.







"Non ti riguarda"rispose mio padre ringhiando




"Oh si invece che mi riguarda"



L'uomo sollevò una roccia grande e gliela tirò addosso.Mio padre Urlò dal dolore.Prese poi in altra roccia più grossa e gliela mise sopra schiacciandolo e facendolo urlare dal dolore.





"Ahhhhh"

Tra me e te  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora