Domande

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Una volta ottenuto il fascicolo Antonio e Jay erano immediatamente partiti per ritornare al distretto.

Non appena giunti in ufficio misero al corrente gli altri di ciò che avevano scoperto e tutti insieme si misero all'opera per studiare il caso nel dettaglio.

Di punto in bianco Adam, che aveva fatto delle ricerche sul computer, indicò un indirizzo come fosse quello ipotetico della donna.

Si trattava di una lussuosa villa nel centro di Chicago.

Subito Jay, senza pensarci su, si alzò dalla sua scrivania ed afferrare le chiavi dell'auto ed i suoi oggetti personali, si diresse verso la macchina.
Doveva verificare se le loro supposizioni erano corrette. Sentiva in cuor suo la necessità di trovare Hailay il prima possibile.

Uscito dal distretto un vento fresco, ma pungente lo avvolse facendolo rabbrividire. Aveva dimenticato di indossare la giacca. Era così immerso nei suoi pensieri, in ciò che avrebbe dovuto fare, da non concentrarsi su sé stesso. Non aveva pensato di coprirsi per evitare di ammalarsi.

Si voltò sbuffando, sarebbe dovuto tornare a prenderla e ciò significava dover perdere altri minuti preziosi.
Voltandosi per rientrare in ufficio notò Antonio andargli incontro uscendo a sua volta dal distretto con in mano la sua giacca.

- Indossala o ti prenderai un malanno smemorato. - disse Dawson.

- Agli ordini capo - rispose il giovane detective ridendo.- grazie-

- Di niente - rispose Antonio ridendo anche lui.

Jay stava cercando in tutti i modi di sembrare tranquillo, ma non lo era per niente. Aveva paura. La sua mente iniziava a presentargli gli scenari peggiori. Le avevano già fatto del male? Era già troppo tardi?
Il suo cuore batteva rapidamente ed il suo corpo tremava per l'agitazione.

Il detective, comunque, scosse la testa, non era il momento di pensare al peggio.
Dopo aver fatto dei respiri profondi cercando di calmarsi, quindi, salì in macchina seguito dal collega.

In pochissimo tempo i due arrivarono all'indirizzo. Come ipotizzato si trattava proprio di una lussuosa villa immersa nel verde. Dopo aver citofonato l'enorme cancello grigio con le punte dorate che avevano davanti, si aprì, permettendo loro di entrare.
Dopo aver posteggiato i due scesero dall'auto e guardandosi intorno si diressero, camminando nelle strade di briccio bianco verso la porta della villa quando videro una donna giovane e di bell'aspetto andare loro incontro.

Quando lei li raggiunse, fatte le presentazioni li fece accomodare.
Era così diversa dalla donna dell'identikid, ma aveva delle similitudini con lei, una certa somiglianza. Il taglio degli occhi e la fisionomia generale del viso erano simili.

- Polizia di Chicago - disse Jay

- Emily Connor - rispose

La donna lì fece accomodare in casa e fu da subito disponibile a rispondere alle loro domande.

- Avremmo bisogno di parlare con la signora Nora Alden. - disse Antonio

- Non è in casa, Nora è mia sorella. Perciò potete dire anche a me se volete. Spero di potervi aiutare.-

A quel punto la donna iniziò a dare delle spiegazioni ai due detective, dopo avergli offerto un caffè o un tè, che loro avevano rifiutato.

Dopo la morte della nipote e del loro fratello, la signora Connor si era trasferita lì per stare in compagnia con la sorella. Emily non si era mai sposata e non aveva una famiglia tutta sua.

Purtroppo però Nora era sempre fuori per lavoro e quindi lei si ritrova spesso ugualmente sola.

- Sa dov'è la signora Alden adesso? Chiese Antonio con fare investigativo mentre Jay si guardava intorno osservando la stanza nei minimi dettagli.

- Non lo so. È sempre in viaggio per affari o forse per svago. Non mi dice sempre dove va, ed io non sono una che fa tante domande. Ma perché la cercate? - disse la donna

- Vorremmo farle qualche domanda. - rispose Antonio.

Jay sentiva i due parlare, ma era come fosse assente e quindi era come se non riuscisse a comprendere ciò che dicevano.

Non riuscendo a stare fermo si aggirava per la casa come un segugio in cerca del suo osso. Aveva bisogno di scoprore dettagli, indizi, per capire dove fosse la donna e trovare Hayley.

La casa era ricca di oggetti e soprammobili riguardanti il mare. Dovevano avere una profonda passione per l'ambiente marino. La casa era basata su tinte bianche e blu dalle quali risaltavano i mobili in legno di ciliegio.
Dovunque Jay si voltasse vi erano posaceneri, cornici, soprammobili tutti riguardanti il mare.
Su un tavolino nell'angolo del salone vi era infine un tavolino con varie cornici con foto che rappresentavano la donna con quella che doveva essere la sua famiglia. Ce n'erano varie con la figlia, con il marito e con altri parenti. In molte di esse, inoltre, sullo sfondo, si intravedeva una barca.

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora