Alla ricerca di informazioni

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Jay ed Hailey erano arrivati in ritardo al distretto e dopo essere stati ripresi dal loro capo, si erano messi a lavoro.

Il detective Halstead quel giorno sembrava essere insofferente, come se non riuscisse a stare in quel luogo.

Stare chiuso lì al distretto lo faceva sentire come se stesse soffocando, gli mancava l'aria. Una leggera patina di sudore si era presentata sulla sua fronte eui con le dita toccava spesso il colletto della maglietta come se fosse troppo stretto. A tutto bisognava unire il fatto che aveva la gola in fiamme e che anche la testa aveva iniziato a fargli male.

Il detective non riusciva proprio a concentrarsi sui documenti che aveva davanti a sé. Doveva analizzarli per trovare informazioni utili, ma fare ciò era molto complicato per lui in quel momento. Aveva preso anche una pastiglia appena arrivato al distretto, senza che nessuno se ne accorgesse, e stava disperatamente aspettando che facesse effetto.

Fortunatamente il sergente, dopo averli redarguiti, spiegò nuovamente le novità sul caso facendo il punto della situazione ed ordinando loro di andare a parlare con il proprietario del luogo dove la ragazza uccisa lavorava.

Immediatamente Jay ed Hailey uscirono dal distretto ed un pochissimo tempo furono in auto pronti a partire. A differenza del solito il detective si era diretto non verso il lato guida, ma verso quello del passeggero. 
Si sentiva proprio ko, stava troppo male per riuscire a guidare.
La sua testa martellava sempre più e la pastiglia presa non aveva ancora fatto effetto.

Durante il viaggio Jay iniziò a guardare fuori dal finestrino non avendo voglia di parlare e dopo poco chiuse gli occhi. Nonostante fosse passato del tempo da quando aveva preso la medicina questa non aveva ancora fatto effetto. 
Si sentiva stordito, la sua gola era in fiamme, era doloroso anche solo ingoiare. Gli capitò di poggiare la fronte contro il vetro e di rabbrividire per il freddo di questo.

La tosse che aveva era aumentata e stava via via peggiorando, tossiva davvero molto e ciò lo sfiniva spesso non facendolo respirare e provocandogli dolore allo sterno e alle costole già leggermente lesionate.

- Jay... Tutto bene? - chiese Hailey attirando la sua attenzione

- Si tutto ok - rispose girandosi per un attimo verso di lei per prendere un fazzoletto e poi soffiarsi il naso. - penso di essermi beccato il raffreddore.

I suoi occhi lacrimavano.

- Hai preso freddo in questo giorni? - disse la detective.

- Penso di sì, credo di aver preso freddo un paio di giorni fa. - rispose il detective senza poi aggiungere altro

Sapeva benissimo quando si era raffreddato, ma la sua patner sembrava non ricordare molto di quando l'avevano ritrovata. Lei non era a conoscenza, inoltre, del bagno fuori stagione che il suo partner aveva fatto.

Hailey era consapevole del momento in cui l'aveva visto entrare nella stanza in cui lei si trovava, poi si era lasciata andare. Era nuovamente completante consapevole di ciò che era successo da quando si era ripresa in ospedale e la temperatura era aumentata.

Da quando era stata salvata non aveva ancora chiesto come l'avessero trovata.

Arrivati al locale scesero dalla macchina ed entrarono nel locale. Chiesero alla persona che li aveva accolti di poter parlare con il proprietario.

I due vennero fatti accomodare in una stanza e poco dopo vennero raggiunti da un uomo corpulento e di carnagione olivastra.

- Lei è il proprietario? - disse Hailey giocando di anticipo su Jay

- Si, sono io. - rispose

- Stiamo indagando sulla morte di Raya - continuò lei

- Oh sì, lavorava per me da diversi anni ormai. Molto brava e molto richiesta. - rispose l'uomo

- Cosa mi sa dire di quel giorno?- domandò la detective

- Ci eravamo visti nel pomeriggio, abbiamo parlato di affari.- spiegò il proprietario

- Che tipo di affari? - chiese Jay che fino a quel momento era rimasto in disparte a causa del suo malessere. Sembrava avesse corso una maratona, il suo respiro era affaticato ed in più c'era la tosse che non lo lasciava tranquillo per molto.
Aveva una voce strana, sembrava aver ingoiato un rospo.

Hailey stava interrogando il sospetto e nel frattempo teneva d'occhio il collega. Era preoccupata. Quando Jay stava male non lo dava a vedere, faceva di tutto per dimostrare che stesse bene, ma quella volta era diverso.

Nel frattempo lo scambio di informazioni tra i detective ed il proprietario del locale proseguiva.

- Eh beh, affari economici. Raya mi aveva chiesto se mi fosse possibile darle un piccolo anticipo sullo stipendio. - disse l'uomo rispondendo a Jay.

- E lei ha accettato? - chiese la Upton

- Si, certo. Non potevo perderla. Era la migliore ballerina del locale, molto gettonata tra i clienti. E poi lavorava per me da tanto tempo e sapevo che se mi chiedeva un aumento c'era un motivo più che valido.- disse il signor Foreman, il proprietario

- Ok d'accordo. Sa dirmi a che ora è andata via da qui? - chiese Halstead schiarendosi la voce.

- Saranno stare più o meno le sei credo. - risposte l'uomo.

- Era sola? - domandò Hailey

- Non so dirlo. A volte va via con Delphine, un'altra delle nostre ragazze, questa è una loro foto insieme. Lei è Delphine.- l'uomo prese la voto delle ragazze indicando l'amica di Raya - A volte invece con il suo ragazzo.

- Aveva un ragazzo? Qual è il suo nome?- chiese Halstead

- Erik qualcosa.. non lo conoscevo. Era da pochi mesi che si frequentavano. Forse la sua amica potrà dirvi di sicuro di più. Quelle due erano inseparabili.- rispose Foreman

- Ha un cognome questa Delphine?- domandò Jay sempre più rauco e stremato dopo l'ennesimo attacco di tosse.

- Si Evans. Si chiama Delphine Evans.- rispose l'uomo.

- E dove possiamo trovarla? - continuò il detective con ormai un filo di voce.

- Non so dove abiti, ma di sicuro la troverete qui verso le 22:00.

Ringraziando l'uomo per la disponibilità i due colleghi andarono via.

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora