Diverso

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Jay si era svegliato presto quel giorno e nonostante non fosse il caso di farlo, poiché non in condizione, si preparò per andare a correre.

Ne sentiva il bisogno, era come una droga, ormai non ne poteva fare a meno, correre lo aiutava a schiarirsi le idee, a scaricare la tensione, il nervosismo....

Il percorso che Jay faceva quando andava a correre aveva una durata di circa un'ora. Sentiva il bisogno di liberarsi di tutto quello stato di malessere che aveva vissuto da quando avevano rapito Hailey.

Aveva promesso alle detective che sarebbe andato in ospedale intorno alle nove del mattino, anche se lei gli aveva consigliato di fare con calma e di andare più tardi.

Il ragazzo, però, era stato irremovibile sull'orario.

Halstead non voleva lasciare Hailey sola, non voleva starle lontano per troppo tempo. La sua collega comunque non lo era. La sera prima, più o meno quando Jay era andato via,, tutta la squadra era andata a trovarla ad esclusione del sergente Voight che, invece, si era soffermato in ufficio per risolvere problemi vari.

Hank era riuscito a parlare al telefono con  Jay prima che lui lasciasse l'ospedale.
L'uomo era preoccupato per il suo ragazzo, voleva sentire la sua voce e capire come si sentisse realmente.

Come sempre, alla domanda sul suo stato, Jay aveva risposto di sentirsi bene, ma il sergente aveva dato ugualmente a lui ed Hailey un paio di giorni di riposo.

Voight voleva che entrambi si riposassero e si riprendessero dopo quei giorni difficili che avevano passato. Sapendo che i due avrebbero fatto di tutto per tornare subito a lavoro, anche senza essere in piena forma, però, aveva deciso di fare sembrare quello un ordine al quale era meglio non disubidire.50
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Il detective quella mattina si era svegliato alle 5:00 e come sempre alle 5:45 era già sotto casa che correva il suo solito percorso.

Non tutti però era come al solito in quell'occasione. Quella volta c'era qualcosa di diverso, di strano.

Si sentiva fiacco, stanco, faceva davvero fatica. Era come se gli mancassero le energie. Il correre continuava ad avere l'effetto di distrarlo e di scaricarlo un po' della tensione, ma non come sempre.33

Di solito alla fine della sua corsa mattutina, dopo una bella doccia rinfrescante, si sentiva carico, pronto per mangiarsi il modo, per affrontare la giornata, ma quella volta non fu così.

Più volte si fermò per riprendere fiato, faceva fatica a respirare bene ed aveva il fiatone peggio di quando si tenta di fare delle lunghe distanze e si è fuori forma.

Nonostante tutte queste difficoltà però, Jay concluse il suo percorso impiegando più tempo del solito a tornare a casa. Dovette salire le scale per raggiungere il suo appartamento trascinandosi dal corrimano.

Una volta entrato, presi i vestiti che aveva preparato prima di uscire ed andò a fere una doccia.
Il calore presente in bagno fu un toccasana in quel momento. Ciò lo aiutò a respirare un pochino meglio nonostante fosse aumentata proprio per questo motivo.

Finita la doccia, e dopo essersi vestito,  andò in cucina, come faceva sempre, per  prepararsi la colazione.

Altra cosa positiva che la corsa gli dava era l'appetito. Di solito sentiva un senso di fame che appagava in vari modi. A volte faceva la tipica colazione americana, altre quella italiana.
Quelle mattina però non aveva voglia di nulla. Il solo pensiero di mangiare qualcosa gli faceva venire la nausea. Fece, quindi,  semplicemente un caffé.

Mentre lo sorseggiava, seduto al tavolo, guardando l'orologio si rese conto di quanto fosse tardi, non per sé, ma per suo fratello. Il dottore di lì a poco sarebbe dovuto uscire per recarsi a lavoro, così Jay decise di svegliarlo per impedirgli di fare tardi

Alzarsi dalla sedia dov'era seduto però la stanchezza lo colse di colpo e iniziò a muoversi barcollando mentre tutti attorno a lui sembrava fluttuare, ruotare.
Non riuscendo a reggersi in piedi, si diresse verso la sua camera da letto decidendo di stendersi un po' cercando di riprendersi.
Il suo viso era sempre più pallido, stava sudando copiosamente ed il suo respiro era  affannoso.

Arrivando nella sua camera, quindi, si stese sul letto. Dopo aver appoggiato la testa sul cuscino chiuse gli occhi ed il mondo sembrò finalmente fermarsi.
Senza rendersene nemmeno conto, in poco tempo si addormentò.

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora