Jay tornato dalla sua corsa mattutina, non si era sentito molto bene e perciò invece di andare da suo fratello, si era diretto in camera sua per stendersi un po' sul letto.
Will gli aveva chiesto di svegliarlo. Doveva andare a lavoro presto e ci teneva a fare colazione insieme a lui prima di andare via.
Il dottore si era accorto che il detective la sera prima non aveva mangiato nulla e sperava di evitare che rimanesse a digiuno anche quel giorno facendolo mangiare assieme a lui.Jay sarebbe stato di sicuro sveglio prima di Will e questo quest'ultimo lo sapeva bene. Era stato così fin da quando erano piccoli, il detective si alzava prestissimo, il dottore era più un dormiglione.
Will sapeva che suo fratello si sarebbe svegliato presto anche quel giorno. Crescendo aveva preso anche l'abitudine di andare a correre e lo faceva ogni mattina perché farlo lo faceva stare bene.
Ovviamente il dottore credeva che suo fratello non ci fosse andato in quell'occasione. La sera infatti aveva detto tra sé e sé:
"È inutile che io gli dica di non andare a correre. Non è uno sconsiderato. Non lo farà."
Jay invece aveva fatto tutto l'opposto di ciò che il dottore pensava.Will quindi aveva organizzato tutto nei minimi dettagli. Aveva in mente di preparare una colazione, anche leggera, nella speranza di trascorrere un po' di tempo con suo fratello per poter parlare un po' da soli.
Il rapimento di Hailay era stato per lui difficile da accettare ed affrontare, l'averla quasi persa poi lo aveva colpito profondamente. Questi due eventi avevano di sicuro lasciato un segno in lui.
Benché ormai fosse abituato a vivere e ad affrontare situazioni pericolose, avere il fratello vicino aveva sempre giovato al detective.
Will c'era sempre stato da quando era tornato da New York. Aveva fatto degli sbagli in passato, ma da quel momento era lì per suo fratello.
C'era quando lui aveva voglia di bere qualcosa per distrarsi un po', quando soffriva e scoppiava a piangere a dirotto, quando aveva voglia di parlare, c'era per tutto ciò di cui l'altro aveva bisogno insomma.
Ed anche in quell'occasione non sarebbe stato diverso. Sarebbe stato al suo fianco supportandolo finché non si sarebbe deciso ad aprirsi ed a sfogarsi un po'.
Jay era un tipo chiuso e taciturno. Difficilmente parlava di ciò che lo faceva stare male. Era come un vaso che giorno dopo giorno si riempiva ed una volta pieno traboccava. Di fatto alla fine il detective teneva dentro di sé il più possibile e poi scoppiava anche in modo spropositato.
C'era da dire inoltre che fin da bambino, ma soprattutto dopo essere tornato dalla guerra, il giovane Halstead aveva difficoltà ad affezionarsi realmente a qualcuno, aveva pochissimi amici fidati infatti.
Ogni volta che si legava a qualcuno di punto in bianco perdeva quella persona, rimaneva poi solo e soffriva.
Era stato così per sua madre, a cui lui era molto legato, morta di cancro poco tempo dopo il suo rientro dalla guerra, per Mouse, suo caro amico con cui aveva lavorato anche all'Intelligence per un periodo e che poi aveva deciso di tornare in guerra per poi essere ucciso in battaglia.
Successivamente era stato il turno di Erin, donna di cui si era innamorato dopo tanto tempo. Con lei era riuscito finalmente ad aprire il suo cuore, lo stesso organo attorno al quale aveva costruito un muro per non soffrire. Ma anche lei andò via lasciandolo con una grande ferita da curare.E dopo tanto tempo si era aperto nei confronti di Hailey, la donna che era riuscito a fare breccia nel suo cuore. Questa volta anche lei lo aveva lasciato, non di sua volontà però, e Jay si era fatto divorare anche dalla paura di poterla perdere e di rimanere nuovamente solo.
Ciò non era accaduto, perché poi la detective Upton era stata trovata proprio da Halstead e portata in ospedale dove l'avevano curata. Ma questa situazione che aveva vissuto l'aveva segnato nel profondo. Will lo sapeva e perciò stava facendo di tutto per poterlo aiutare e per farsí che il fratello si aprisse con lui.
Ma invece di essere seduto al tavolo della cucina con suo fratello, il dottor Halstead se ne stava ancora comodamente nel suo letto a dormire al calduccio sotto le coperte.
Quando si svegliò vide la luce del giorno entrare dalla finestra e subito controllò l'ora sulla sveglia che aveva sul comodino.Si alzò di colpo quando vide che questa segnava le 8:20. Alle nove sarebbe dovuto essere in ospedale per iniziare il turno.
Era ancora abbastanza intontito, ma già si era messo in moto per sistemare alla meno peggio la stanza e cambiarsi per uscire.
Mille dubbi gli affollarono la mente.
Non capiva come fosse possibile che suo fratello non lo avesse svegliato e cominciò quindi a preoccuparsi che quest'ultimo si fosse sentito male senza che lui si accorgesse di nulla."Sei un cretino, tuo fratello dev'essersi sicuramente sentito male e tu non ti sei accorto di nulla", si ripeteva tra sé e sé.
Non appena quel pensiero gli balenò in mente uscì di corsa dalla stanza, ancora vestito a metà, per controllare dove fosse Jay e come si sentisse.
Uscito dalla sua stanza notò che tutto l'ambiente era avvolto dalla penombra. La casa era silenziosa, tanto da sembrare vuota. Will iniziò a cercare Jay in tutte le stanze, guardò in cucina, nel salone, nel bagno senza però trovare nessuno. Di suo fratello non ci era nessuna traccia.
Stava per dirigersi verso la sua stanza per prendere il cellulare e provare a chiamarlo quando sentì un leggero russare provenire dalla camera da letto di Jay.
Si avvicinò pian piano e guardando da uno spiraglio della porta vide che il detective era lì nel suo letto che dormiva profondamente.
Ovviamente gli paese immediatamente strano che fosse ancora lì, ma c'era qualcosa di diverso dal solito.
Il dottore si rese conto che era andato a correre, infatti i vestiti che aveva indossato per farlo erano riposti nella cesta dei panni sporchi. Si era stato sul letto con un paio di slip ed una maglietta a maniche corte.
Sulla fronte aveva una patina di sudore visibile ad occhio nudo. Will se ne accorse avvicinandosi al letto.
Gli toccò la fronte, ma non aveva la febbre per cui il sudore doveva essere dovuto all'attività fatta.Presa una coperta la mise su di lui, il suo corpo era freddo. Il respiro del detective Halstead era superficiale.
Il medico sapeva delle costole lesionate, ma si era reso conto che non si trattava solo di quello. Jay sembrava essere raffreddato, aveva il naso tappato che di tanto in tanto colava.
Dopo averlo coperto poi in silenzio come era entrato uscì dalla stanza ripromettendosi di dare un'occhiata a suo fratello non appena fosse arrivato al pronto soccorso da Hailey.
Osservando il display del suo cellulare il dottore notò di essere in ritardo e così si preparò in tutta fretta per uscire. Prima di andare via alla fine scrisse un messaggio al fratello:
"Fratellino ti aspetto in ospedale. Appena arrivi cercami così magari prendiamo un caffè insieme e scambiamo anche quattro chiacchiere... Io sto andando via, non ho voluto svegliarti, stavi dormendo così bene. A dopo".
Will non fece nessun riferimento al fatto che aveva capito che qualcosa non andava. Lo avrebbe controllato dopo in ospedale, se gli avesse scritto della visita conoscendolo lui avrebbe fatto di tutto per evitarla dicendo di star bene.
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ti salverò ad ogni costo
AdventureE se Hayley un giorno finisse nei guai? Jay farebbe di tutto per salvare la sua collega/ ragazza? Lo farebbe anche a costo di rischiare la sua vita o la propria salute?