I nodi vengono al pettine

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Jay stava continuando a leggere i nomi delle singole imbarcazioni dal suo lato, come d'altronde stava facendo anche Antonio dall'altra parte.

Più il tempo passava e più si sentiva agitato ed il suo cuore batteva forte. Le barche diminuivano via via, ma di quella che cercavano loro non vi vera nemmeno l'ombra. Le speranze di trovare la collega erano sempre più flebili.

- Ti prego, ti prego, fa che sia qui. - si ripeteva di continuo nella sua mente e nello stesso tempo pregava e sperava di ricevere qualcosa dai colleghi, di fatti teneva il cellulare in mano per evitare di non sentire un'eventuale chiamata o messaggio.

Poco dopo le 15:40 finalmente il tanto a SMS arrivò. Era inviato da Ruzek e Jay si fermò un attimo per leggerlo. Forse lui e la collega avevano avuto un po' più di fortuna e l'avevano trovata.

Il contenuto del messaggio era:
"Ultimo molo controllato. Nel registro non vi è nessuna barca con quel nome. Abbiamo controllato singolarmente anche ogni postazione".

Anche quello si era rivelato essere un buco nell'acqua. Possibile che quella nave non fosse da nessuna parte? Stava per inoltrare l'sms ad Antonio per informarlo delle novità emerse quando qualcosa attirò la sua attenzione. A terra, sul molo vicino ad una delle barche c'era un oggetto.

Il tempo stava ormai cambiando, stava arrivando la sera ed il freddo iniziava a farsi sentire di più rispetto al giorno. Il sole stava per essere coperto da alcune nubi, ma uno dei suoi raggi, ancora ben visibile face brillare quello strano oggetto che era lì vicino al detective.

Messo da parte il telefono, Jay si avvicinò, si chinò e lo raccolse.

Non poteva credere ai suoi occhi, il suo cuore si riempi di gioia quando capí di che cosa si trattava. Era un distintivo, anzi era il distintivo, proprio quello di Hailey.

Se si trovava lì significava che la sua collega non era lontana ed il suo cuore era nuovamente pieno di quella speranza che pian piano, in precedenza, si stava affievolendo.
Il distintivo doveva esserle caduto quando i rapitori l'avevano portata lì costringendola a salire sulla barca.

Finalmente avevano una pista più o meno certa. La sua collega era lì da qualche parte e presto l'avrebbero salvata.
Jay credeva che la barca fosse ormeggiata sicuramente lì, era difficile credere che una volta rapita la giovane i criminali fossero partiti andando in alto mare.
Purtroppo però era difficile, ma non impossibile che avvenisse ciò.

Forse almeno era Halstead a voler pensare in questo modo. Sperava che dopo tanto girare a vuoto questa volta avessero trovato una pista con indizi concreti.

Il detective mise quindi il distintivo in tasca e stava per estrarre il telefono per avvisare Antonio di ciò che aveva trovato quando notò in lontananza un uomo che somigliava tantissimo a Gordon. Questo si trovava sulla prua di una delle navi vicine a quelle che aveva appena controllato e stava osservando il mare.

Distratto ancora una volta dal suo intento iniziale di avvertire il collega, Jay pose il nuovamente il telefono in tasca e si avvicinò di soppiatto alla barca per vedere quell'uomo da vicino.

Affiancatosi alla barca si soffermò un attimo a leggere la scritta che era dipinto sul lato. In grande e in stampatello c'era un nome di donna: MEREDITH.

Tutto finalmente iniziava a quadrare. Aveva trovato la barca che cercava ed anche uno dei criminali che se ne stava tranquillamente su di essa.

A quel punto cercando di non fare rumore decise di inviare un messaggio.
Il destinatario di questo era Antonio. Si trattava di un sms rapidissimo. Scelse di non chiamare per non correre il rischio di essere sentito e quindi scoperto.

"Trovata molo 33".

Jay aveva fretta, era troppo tempo che Hailey era nelle mani di quei criminali, perciò senza aspettare che Dawson lo raggiungesse salì sulla barca cercando di cogliere di sorpresa Gordon.

Una volta giunto in cima Halstead estrasse la pistola e la puntò verso di lui che era ancora girato di spalle e non si era accorto di nulla.

L'uomo era grande il doppio di Jay e molto più muscoloso di lui. Ma il detective non aveva paura. Sapeva di aver sbagliato ad andare avanti da solo, ma in quel momento non gli importava. Anche Gordon era solo in quel momento, della dignità Alden non vi era alcuna traccia e poi lui aveva la pistola in mano.

Halstead quindi, posizionatosi dietro di lui gridò:
- Polizia di Chicago, girati e tieni le mani in alto e ben in vista. -

Gordon fece come gli era stato ordinato, alzò le mani e si girò lentamente. Sul suo viso un sorrisetto malizioso e divertito. Non era affatto preoccupato o agitato per essere stato scoperto, non tentò neppure di scappare.

L'uomo si comportava in modo strano.Approfittando di quello che fu per il detective un attimo di esitazione o di distrazione poiché il detective aveva visto o udito qualcosa, Gordon si mosse rapidamente sorprendendolo.

Con un colpo rapido e preciso gli fece volare di mano la pistola disarmandolo.

A quel punto, Jay non potendo contare più sulla protezione ed il supporto della sua arma attaccò il criminale ed i due ingaggiarono una lotta selvaggia. Volarono calci e pugni ed entrambi ricevettero colpi più o meno duri.

Vista la foga della lotta nessuno dei due combattenti si rese conto che pian piano si erano spostati lungo lo spazio della nave giungendo quasi vicino al bordo.

Tra un colpo e l'altro alla fine volarono entrambi in acqua.

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora