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I due detective erano ormai vicini alla loro destinazione. Per fortuna non vi era traffico in quel momento, quindi non persero tempo dovendo rimanere fermi in coda o a procedere a passo di lumaca.

Antonio, mentre guidava, quasi per tutto il viaggio, aveva osservato il suo collega.

Jay era stranamente silenzioso, non aveva detto più una parola da quando erano partiti. Aveva sempre guardato avanti, sembrava fissare l'asfalto della strada che stavano percorrendo, ma, invece, era assorto nei suoi pensieri.

Il detective anziano lo conosceva bene, c'era una grande amicizia tra loro ed aveva notato anche il legame che pian piano si era creato con la Upton.

Era qualcosa che andava ben oltre il semplice affetto amicale. C'era una grande fiducia reciproca tra di loro, si capivano al volo.

Osservandolo bene Antonio poteva notare la stanchezza che il ragazzo aveva. Era consapevole che il giovane non era riuscito a riposare per niente la notte precedente. Quando accadeva qualcosa che lo colpiva tendeva sempre a fare di tutto evitando anche di dormire.

Circa una decina di minuti dopo, i due giunsero al molo. Dopo aver trovato parcheggio Antonio attirò l'attenzione di Jay che non si era ancora mosso.

Il giovane se ne stava con la testa poggiata al finestrino e con gli occhi chiusi. Suo malgrado, anche se aveva cercato in tutti i modi di evitarlo, si era lasciato vincere dalla stanchezza e si era addormentato.
Ciò era accaduto pochissimi minuti prima che i due arrivassero al Navy Pier.

- Ehi - disse Antonio al detective con dolcezza toccandogli delicatamente il braccio scuotendolo un po' - Jay, amico, siamo arrivati.-

- Oh! Si, scusami - rispose Halstead svegliandosi e mettendosi dritto di scatto.

L'essersi appisolato cosa di cui lui non si era nemmeno reso conto, lo faceva sentire male. Era stordito, sottosopra e quel cercare di tenere per forza gli occhi aperti, quando era chiaro che non ne aveva la forza per farlo, gli aveva fatto scoppiare una bella emicrania che sarebbe solo potuta aumentare con il passare del tempo.

Sospirando tristemente il giovane Halstead si accinse a scendere dalla macchina.

- Jay - lo chiamò Dawson un istante prima che uscisse completamente dall'auto. Facendosi guardare negli occhi, poi, continuò - stai tranquillo, troveremo Haily. -

Proprio in quel momento però, il giovane che aveva tenuto tutte le paure, i dubbi che aveva dentro di sé rispose non riuscendo più a trattenersi:

- E se le hanno fatto di male? Se è ferita? Se è morta? -

Il detective aveva detto tutto senza quasi respirare. La sua voce alla fine si era incrinata, un paio di lacrime erano uscite dai suoi occhi che erano diventati lucidi non appena aveva iniziato a parlare incrociando anche gli occhi di Antonio.

Il cuore di Jay in quel momento batteva all'impazzata. In poco tempo, inoltre, aveva anche iniziato a respirare rapidamente, quasi ansimando e la sua bocca sembrava essere asciutta, impastata.

In poco tempo si era fatto prendere dal panico, cadendo nello sconforto più totale.
L'immagine di un'Hailey morente si era impossessata della sua mente.

- Jay ascolta, - disse Dawson con voce ferma e decisa tenendo le braccia del giovane tra le sue mani - la troveremo. Ma per farlo abbiamo bisogno anche di te. Respira piano e profondamente. Devi calmarti, lei ha bisogno che tu rimanga concentrato e lucido. Se c'è qualcuno che può trovarla quello sei proprio tu. - disse Dawson.

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora