Il viaggio

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Tutto finalmente stava iniziando ad andare per il verso giusto. Jay aveva salvato la sua collega, nonché sua fidanzata, l'ambulanza era stata rapida come sempre ad arrivare e la ragazza era stata affidata sole cure dei paramedici dell'ambulanza 61.

Le condizioni di Hailey erano piuttosto complesse  Era stata tenuta in una cella frigorifera e vi era in lei un principio di congelamento.

Nonostante tutto il freddo che aveva patito in quella stanza la detective era ancora viva e stava continuando a combattere.
Nessuno, però, sapeva quanto tempo avesse trascorso nella stanza.

Il viaggio al Chicago Med fu molto rapido. L'ambulanza sfrecciava nelle strade a sirene spiegate. Non c'era tempo da perdere, bisognava arrivare al Med il prima possibile.

Silvye Brett nel retro dell'ambulanza stava dando le prime cure alla detective tenendo d'occhio anche Jay che non si era mosso da quando erano saliti rimanendo al fianco della collega tenendole stretta la mano tra le sue e non staccando gli occhi dal suo viso.
Emily Foster invece stava guidando e nel frattempo aveva chiamato l'ospedale per informare del loro arrivo con un caso di ipotermia.

Prima di chiudere la chiamata il paramedico li aveva informati inoltre del fatto che la paziente era un detective dell'intelligence.

Brett aveva cominciato col misurare la temperatura di Hailey che era di 29,7 gradi, troppo bassa rispetto alla norma, ma non eccessivamente.
Le aveva inserito una linea centrale per darle della salina ed un primo mix di farmaci. 38

Nel frattempo continuava ad osservare Jay. Il detective tremava come una foglia, ma non demordeva dal suo compito che era quello di stare costantemente al fianco della collega.

Presa una coperta Silvye la passò al giovane che se la mise sulle spalle avvolgendosi in essa cercando di scaldarsi un po' ringraziando il paramedico per la sua gentilezza.

Brett intanto continuava a scrutare con attenzione il giovane osservando ogni suo movimento.

Nell'atto di mettersi la coperta sulle spalle aveva notato sul suo viso una smorfia di dolore, subito celata che ipotizzò potesse provenire ipoteticamente dalla spalla o dal braccio sinistro.

- Jay - lo chiamò attirando la sua attenzione distogliendolo per qualche istante dalla collega. - tu come stai? -

Era intirizzito per il freddo percepito essendosi bagnato in precedenza ed essendolo un po' anche in quel momento.

Silvye si era accorta che anche il detective non era al massimo della forma e, tra le tante cose che stava facendo per la sua paziente, voleva fare di tutto per prendersi cura anche di lui.

- Ti ringrazio, Brett, sto bene. Ti prego, pensa a lei. Prenditi cura di lei.- le rispose il detective senza darle la possibilità di controbattere.

Il giovane la guardo con occhi tristi, pieni di disperazione per ciò che era successo alla collega, ma allo stesso tempo anche ricchi di speranza e determinazione di è consapevole che alla fine tutto andrà per il verso giusto, tutto deve andare per il verso giusto.

Così il paramedico continuò a lavorare sulla ragazza tenendo sotto controllo anche lui.

Jay intanto se ne stava lì, continuando a tenere la mano ad Hailey e senza staccarle gli occhi di dosso nemmeno per un secondo ignorando tutto ciò che gli stava attorno.

La detective era pallida, la sua pelle bianca come il lenzuolo su cui era adagiata era fredda, gelida. Il tenerle la mano per Jay era un modo per farle sentire che lui era lì, al suo fianco, ma che allo stesso tempo risultava essere un vano tentativo di darle un po' del suo calore, di poter fare qualcosa anche lui per poterla aiutare.
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Intanto, al Med, la giornata sembra procedere normalmente. Tanti sono i pazienti presenti in sala d'attesa che devono essere visitati, intervallati da vari arrivi che venivano trasportati dalle ambulanze .

Il dottor Halstead stava facendo una pausa e se ne stava seduto al tavolo delle infermiere, scherzava con Meggie che per lui era come una sorella mentre smanettava con il computer cercando qualcosa di interessante da leggere nell'attesa di qualche nuovo paziente da visitare.

La loro conversazione fu interrotta dallo squillo del telefono con l'infermiera che si affrettò a rispondere. 

Inizialmente quella sembrava essere una telefonata come le altre, una chiamata come quelle che arrivano abbastanza di frequente in un ospedale. Will osservava l'amica ascoltare le parole che le venivano dette ed immaginava il possibile arrivo di un paziente di lì a poco.

Essendo libero il giovane dottore iniziò a prepararsi per l'accoglienza, quando però notò che il viso dell'infermiera, verso la conclusione della telefonata cambiò, l'espressione divertita che aveva sulle labbra prima di rispondere, in poco tempo si trasformò in seria e molto più cupa.

Il dottore capì, quindi, che si trattava di qualcosa di particolarmente grave.

- Di cosa si tratta - chiese Will una volta che Maggie ebbe chiuso la chiamata.

L'infermiera era titubante sul dirlo o meno al dottore, temeva la sua reazione. Alla fine però scelse di informarlo, perché poi pensò che fosse meglio avvisarlo prima che la situazione si concretizzasse davanti ai suoi occhi.

- Will .. - iniziò con cautela - c'è un arrivo. Tra cinque minuti l'ambulanza sarà qui con un paziente in ipotermia.

- Ok, d'accordo, mi preparo - rispose il dottore, ma notando l'esitazione della donna aggiunse - Cosa non mi stai dicendo per caso? -

- Mi hanno detto... - rispose lei lentamente - che si tratta di un detective dell'intelligence.-

All'udire quelle parole il cuore di Will si fermò. Il terrore stava prendendo il sopravvento su di lui, sperava con tutte le forze che non si trattasse di suo fratello.

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora