Tu no!

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Hailey e Jay erano tornati al distretto. Il giovane detective si allontanò dalla collega. Erano entrati entrambi e si stavano dirigendo verso la scala quando Jay cambiò il suo percorso.

Prima di riunirsi con gli altri il giovane si diresse verso il bagno avendo bisogno di qualche minuto per ricomporsi prima di affrontare il resto del gruppo.

Hailey si fermò nella zona degli armadietti e si sedette su una delle panchine presenti lì santo al collega un po' di privacy, ma rimanendo nelle vicinanze per qualsiasi evenienza.

Dopo aver chiuso la porta dietro di sé Jay si avvicinò al lavandino e, aperta l'acqua, iniziò a sciacquarsi un po' il viso. Si sentiva così dannatamente stordito. Continuava a tossire copiosamente ed il petto gli faceva male. Ad ogni colpo di tosse il suo torace sembrava squarciarsi. Faticava perfino a stare in piedi.

A furia di tossire il suo stomaco iniziò a sussultare nonostante fosse vuoto e Jay iniziò ad avere conati vuoti secchi e dolorosi. Il detective fu colpito improvvisamente da una forte nausea che cercò di controllare facendo dei respiri profondi.
Purtroppo però prese la sua battaglia e piegatosi in avanti cercò di liberarsi di ciò che era dentro di lui vomitando. Non venne fuori molto se non piccole quantità di bile e succhi gastrici.

Qualche minuto dopo quando sentì di aver finito si raddrizzò e dopo essersi sciacquato la bocca, per eliminare da essa il sapore acido del vomito, ed aver pulito il lavello sporco, reggendosi dal bordo di esso con tutta la forza che aveva si guardò allo specchio.

Si sentiva sulle nuvole, confuso, il mondo attorno a sé sembrava sfuocato. Il suo corpo era così debole e fradicio di sudore. Ben presto le sue gambe cedettero, davanti ai suoi occhi divenne tutto nero, ed il giovane cadde a terra rapito dall'oscurità.

Hailey nel frattempo stava iniziando a preoccuparsi. Il suo collega ci stava mettendo davvero troppo a prepararsi. Iniziò a pensare che si fosse sentito male e si alzò per raggiungerlo in bagno, quando però qualcuno la fermò.

- Detective Upton - la chiamò Platt avendola vista in piedi vicino agli armadietti

- Si sergente - rispose prontamente sobbalzando un po' perché presa alla sprovvista, ma senza farlo notare.

- Venga con me per favore - le disse la donna

- Si, ma... - rispose titubante la ragazza che desiderava fare altro in quel momento

- Che c'è ha da fare? - chiese il sergente con il suo sarcasmo un po' acido.

- No.. è che... Dovrei... - privo a spiegare Hailey.

- Si, faccia pure con comodo. - aggiunse Trust con una punta di irritazione nella voce.

- Ok, arrivo subito - disse la detective allontanandosi nella direzione opposta a dove a dove si trovava la Platt.

- Detective Upton? - la richiamò ancora quest'ultima

- Si? - disse voltandosi

- Le sembro una che scherza? - puntualizzò

- No - rispose la giovane

- Le sembro una che ha tempo da perdere? - aggiunse ancora abbastanza irritata il sergente

- No - rispose ancora una volta la ragazza

- E allora venga. Le ho detto ora! - disse alla fine aumentando di un tono il volume della sua voce.

La giovane fu costretta quindi a lasciar da parte i suoi propositi sperando che il collega stesse bene e sospirando seguì il sergente Platt per aiutarla in alcune faccende.

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora