Will fremeva e continuava a spostare lo sguardo dal poliziotto a suo fratello e viceversa. L'uomo stava facendo solo il suo lavoro dopotutto, ma lui non poteva aspettare.
Voleva ripartire subito, ogni minuto perso lo stava innervosendo ed agitando sempre più. Prima arrivavan in ospedale prima il detective avrebbe avuto le cure adeguate.
Stanco di attendere alla fine il dottore fece cenno al poliziotto di avvicinarsi ( era andato dal collega rimasto vicino alla volante per verificare i documenti) lo guardò negli occhi con le lacrime che gli solcavano ancora il viso.
A quel punto quello che indossava l'uniforme impietositosi chiese:
- Dove siete diretti? -- Al Chicago Med - rispose il dottore - sono un medico, come ho detto e lavoro lì. Mio fratello sta molto male. Devo arrivare là il prima possibile per farlo curare. -
- Ok, stia tranquillo. Riprenda i documenti, vi faremo da apripista - disse il poliziotto facendo cenno al collega di salire in macchina e prepararsi a partire.
Will non sapeva come ringraziarli, lì osservò organizzarsi ed In pochi secondi i due nella volante avevano superato l'auto del dottore.
Le due macchine erano partite ed il mezzo delle forze dell'ordine aveva il lampeggiante acceso.
Ci vollero così solo pochi minuti per giungere al Chicago Med. I poliziotti finito il loro compito andarono via non prima, però che Will lì ebbe ringraziati nuovamente.
Purtroppo però quella notte nonostante l'aiuto ricevuto sembrava ruotare tutto contro per il dottore e suo fratello.
Il vecchio Halstead dovette posteggiare la propria auto più lontano rispetto all'entrata del pronto soccorso.
Tutto era intasato, anche la baia delle ambulanze era piena di mezzi con i paramedici che consegnavano pazienti.
Ed erano solo le 11 di sera.Will sistemò la macchina senza spegnere il motore poco distante da dove si trovavano le ambulanze cercando di non creare problemi alla loro uscita. Lasciando poi il fratello in auto si diresse verso il pronto soccorso per chiedere aiuto.
Il dottore corse il più velocemente possibile, Il cuore gli batteva a mille e quando entrò nell'edificio era completamente senza fiato.
Lui era già stanco di suo, ma a causa dello sforzo fisico appena effettuato ansimava, aveva consumato quasi completamente le energie rimaste.Will cercava qualcuno che potesse aiutarlo. Tutti però quella sera sembravano impegnati e nonostante i suoi sforzi nessuno fu disponibile ad aiutarlo né tantomeno ad ascoltarlo.
Era il turno di notte quello, per cui non vi era neppure nessuno che conosceva.
Sembrava completamente un altro ospedale con dottori che non aveva mai visto o che aveva incontrato solo qualche volta durante i cambi turno al mattino ed il giovane si sentiva come spaesato.-- Chi c'è qui? - chiese Will a una delle infermiere riferendosi a colei che stava dietro al bancone.
- Questa notte c'è Maggie Lockwood - disse una donna bassa con i capelli corti nero corvino e due grandi occhi castani prima di correre via da qualche paziente cin delle sacche di fisiologica in mani.
Will era contento, in mezzo a tante sfortuna almeno c'era qualcosa di positivo.
Purtroppo però la Lockwood in quel momento non si trovava al suo posto quindi non gli rimase che mettersi a gridare sperando che qualcuno gli desse ascolto senza considerarlo pazzo.- Ho bisogno di aiuto! Ho bisogno di aiuto! Per favore, ho bisogno di aiuto..!
Senza rendersene conto Will cadde a terra in ginocchio e lacrime dettate dalla rabbia e dalla paura per suo frstello ripresero a scendere copiose dai suoi occhi.
Il medico urlava cercando di attirare l'attenzione di qualcuno, ma ciò che ottenne furono solamente gli occhi dei pazienti puntati su di lui poiché tutti vedendolo in quelle condizioni immaginavano fosse per l'appunto un pazzo.
Quella sera c'era un gran via vai ed ognuno, medico o infermiere che fosse, era impegnato a salvare vite.
Will era consapevole del fatto che se non avesse fatto al più presto qualcosa, avrebbe sicuramente perso il suo fratellino.
Nessuno lo notava, nessuno si avvicinava a lui.
Fu a quel punto che Will capì che avrebbe dovuto sbrigarsela da solo.Barcollando sfinito fisicamente per il turno lungo fatto le ore precedenti senza essersi riposato e psicologicamente per lo stress e la preoccupazione per Jay, il dottore si alzò da terra e presa una sedia a rotelle corse fuori spingendola verso la macchina usando un braccio solo visto che l'altro gli faceva male.
Doveva resistere, non poteva mollare lo diceva a suo fratello.
Sapeva di non poter essere completamente obiettivo visto che si trattava di Jay, essendo un suo familiare, ma non poteva stare con le mani in mano. Non poteva non fare nulla doveva agire per fare in modo che il fratello potesse stare presto meglio.
La distanza dall'ED alla macchina gli sembrava lunghissima, ma lui continuava a spingere quella sedia lasciandosi un po' trascinare.
Quando arrivo finalmente all'auto fu costretto ad appoggiarsi con entrambe le mani sul cofano. Aveva corso così tanto da essere senza fiato. Il suo respiro era affannato ed il cuore gli batteva rapidamente nel petto.
Una volta ripresosi poi, dopo pochi secondi, aprì lo sportello del lato del passeggero ed ebbe un colpo al cuore per ciò che vide.
Suo fratello aveva sicuramente avuto un'altra crisi, aveva vomitato su di sé e poi si era accasciato verso il lato guida.
![](https://img.wattpad.com/cover/288313347-288-k385785.jpg)
STAI LEGGENDO
ti salverò ad ogni costo
AdventureE se Hayley un giorno finisse nei guai? Jay farebbe di tutto per salvare la sua collega/ ragazza? Lo farebbe anche a costo di rischiare la sua vita o la propria salute?