È colpa tua!

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I due criminali erano arrivati al molo ed avevano raggiunto la barca che la donna aveva affittato. L'uomo aveva preso di peso Hailey e l'aveva trasportata priva di sensi dalla macchina fin sottocoperta portandola in una delle cabine presenti lì. 

Senza perdere tempo, approfittando del fatto che fosse ancora sotto l'effetto del cloroformio, le legò i polsi ad uno dei tubi presenti in quella cabina lasciandola lì sola al buio. Era stato tutto così semplice. L'uomo aveva potuto farle tutto ciò che voleva.

Uscito dalla cabina raggiunse il suo capo, la signora Nora Alden e la informò del fatto che tutto giù era pronto.

La donna avrebbe potuto attendere che lei si svegliasse, ma la sua brama di vederla soffrire era così tanta che decise di anticipare il suo risveglio.

Lei ordinò quindi all'uomo di prendere un secchio e riempirlo di acqua di mare.

La grande distesa azzurro verde era ancora gelida, non era ancora tempo d'estate e di fare bagni. 

L'uomo comunque fece come gli era stato detto e una volta ottenuto il secchio lo portò nella cabina dove aveva sistemato la giovane donna. 

- Lanciale addosso l'acqua presto! Devi svegliarla! - ordinò la donna che sembrava godere di quello che stava vivendo.

L'acqua si riversò immediatamente sul capo della detective. Era gelata e lei iniziando a svegliarsi rabbirividì. I suoi capelli erano zuppi, gocce d'acqua grondavano sul suo viso cadendo sul suo corpo e sul pavimento in cemento. Il tubo a cui la detective era stata legata si trovava sopra la sua testa, le braccia erano tese verso l'alto ed i polsi incrociati e legati davanti al tubo. Una grossa corda composta da un tessuto molto fastidioso le teneva le mani immobili. Se ne stava lì seduta.

Non appena venne colpita dall'acqua gelida Hailey cominciò a rinvenire. La sua testa le faceva male e immediatamente cercando di muoversi si rese conto di essere bloccata. 

Doveva capire dove era finita. I ricordi nella sua mente erano annebbiati. Era consapevole però di dover aprire gli occhi per poterci vedere chiaro. 

Faticò non poco per farlo, ma alla fine le sue palpebre si alzarono permettendole di guardarsi in giro anche se non immediatamente. 

La donna notando che la giovane stava rinvenendo aveva dato ordine al suo scagnozzo di chiudere la luce artificiale presente ed una volta che lui fece come gli era stato chiesto lei accese una piccola, ma potente torcia che aveva portato con sé in precedenza puntandola direttamente verso gli occhi della detective.

Le palpebre di Hailey subito  dopo essersi alzate con grande fatica si abbassarono immediatamente alla vista di quella luce fastidiosa che le aveva fatto bruciare gli occhi. Cosa stava succedendo? Dove si trovava? Tutto appariva così confuso.

Dopo alcuni secondi comunque la Upton cercò nuovamente di aprire gli occhi per guardarsi intorno. Era decisa a fronteggiare anche quella fastidiosa luce accecante.  Quando li riaprì tutto le parve, però diverso. La torcia era stata spenta e sostituita dalla luce più fioca di una lampadina a risparmio energetico che era attaccata alla parete. Quella luce al contrario dell'altra impiegava del tempo per diventare più forte e lei si sentiva fortunata poiché aveva il tempo di abituarsi gradualmente al crescere dell'intensità luminosa. 

Una volta aperti gli occhi quindi Hailey iniziò a guardarsi intorno, a destra ed a sinistra. Cominciò ad osservare la stanza che era più che altro vuota e di stato ancora rustico. Vi era solo il minimo indispensabile, soltanto un tavolo ed una sedia. 

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora