Devo andare da mio fratello!

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Will si era sentito male, era svenuto mentre osservava il dottor Rhodes prendersi cura di suo fratello.

Di punto in bianco tutto aveva cominciato a girare attorno a lui e le gambe erano diventate flosce. Aveva perso conoscenza e subito era stato soccorso da Maggie e da uno dei medici del turno di notte che si era liberato in quel momento.

Ci volle un po' perché si riprendesse, ma una volta che ciò avvenne il giovane iniziò ad agitarsi volendo raggiungere suo fratello. Anche quando arrivò nella sua stanza il dottore che lo aveva soccorso il giovane Halstead continuava a chiedere di essere lasciato andare via per poter tornare al fianco di suo fratello.

Il medico aveva provato a fargli comprendere che non era di nessun aiuto nelle condizioni in cui si trovava, ma lui non voleva sentire ragioni.

Proprio in quel momento entrò nella stanza il dottor Rhodes che aveva notizie di Jay ed era preoccupato per ciò che stava avvenendo nella stanza di Will.

il giovane Halstead rivolse su di lui tutta la sua attenzione. Aveva bisogno di notizie.

- Come sta? - chiese immediatamente

- Jay è in condizioni critiche, ma comunque è stabile. Ha una brutta polmonite. Adesso è in terapia intensiva. Gli stiamo somministrando degli antibiotici che dovrebbero aiutarlo a combattere l'infezione ed a ridurre la febbre. Stiamo utilizzando anche delle coperte rinfrescanti e del ghiaccio, è importante ridurre la sua temperatura corporea. La saturazione è bassa, il suo polso troppo rapido.... -

Più il dottore parlava più la preoccupazione aumentava nel cuore di Will che sentiva sempre di più la necessità di raggiungere il fratello e di stare insieme a lui.
Associata a questo il giovane provava molta rabbia perché il suo corpo non gli permetteva di fare ciò che desiderava.

La conversazione poi tra i due fu interrotta da April che arrivò correndo nella stanza

- Dottore, venga presto! Il detective Halstead sta avendo una crisi - gli disse lei rimanendo poi basita perché non si aspettava di trovarsi di fronte il dottor Halstead come paziente. Certe notizie non vanno mai date in modo così diretto ad un familiare.

Ma ormai il danno era fatto e sentendo quelle parole Connor corse via seguito dall'infermiera.

Tutto attorno a Will si era fermato dopo aver udito le parole pronunciate dalla Sexton. Le aveva accennato al fatto che suo fratello stava avendo una crisi e nella sua mente lui cominciò a chiedersi cosa stesse succedendo ed il perché Jay dovesse stare così male.

Ci volle poco che Will iniziasse a farsi prendere dal panico. Il non poter essere al suo fianco, il fatto di non poter vedere con i suoi occhi come si sentiva Jay ed in non poter fare nulla lo stava facendo impazzire.

Improvvisamente nella stanza in cui si trovava iniziò a mancare l'aria, gli era diventato impossibile respirare, era troppo stretta per lui.
Il suo cuore batteva davvero forte. Aveva iniziato ad iperventilare e le lacrime avevano ripreso a scendere dai suoi occhi. Piangeva per la preoccupazione, per l'agitazione che provava, per la rabbia che sentiva per essere bloccato lì in quel maledetto letto ed in poco tempo il suo corpo aveva ricominciato a tremare.

- Ehi Will - intervenne Natalie avvicinandosi a lui cercando di calmarlo - respira con me. -

La dottoressa lo tenne stretto a sé e nel frattempo gli accarezzò la schiena con dei movimenti atti a tranquillizzarlo per quanto possibile.

- Devo andare da Jay... Ti prego.... Lasciatemi andare da lui...- ripeteva tra le lacrime nell'affanno senza riuscire a respirare.

Diversi minuti dopo il suo respiro del dottore più o meno si normalizzò, ma Will continuò a piangere tra le braccia di Natalie fino a quando le sue palpebre divennero sempre più pesanti ed i suoi occhi si chiusero.

Nonostante il dottore cercasse di tenerli aperti e di combattere il sonno che voleva impadronirsi di lui, si dovette arrendere ed in poco tempo crollò con la testa poggiata sul petto della sua donna che lo stava tenendo ancora vicino a sé.

La dottoressa attese un po' e poi accompagnò delicatamente la sagoma addormentata del suo uomo poggiandolo sul letto e rimboccandogli le coperte.

Il dottor Lanter aveva iniettato, a sua insaputa, ma sotto l'occhio attento di Natalie che era d'accordo, nella flebo di Halstead un medicinale, un sonnifero.

Essendo impegnato a piangere tra le braccia   della dottoressa Manning, Will in quel momento non si era reso conto di nulla.

Il giovane aveva assolutamente bisogno di riposare. Doveva recuperare le forze per poter stare vicino a suo fratello ed aiutarlo a guarire.

Diverse ore dopo, più o meno tre, Will si svegliò di colpo, la stanza era avvolta nella penombra anche se cominciavano ad intravedersi le prime luci dell'alba.
Non riusciva a capire dove si trovasse e dopo aver compreso che era in una stanza d'ospedale, il perché si trovasse lì. Ci volle qualche istante, ma poi tutto gli tornò in mente. Era lì perché aveva portato suo fratello e poi a sua volta si era sentito male anche lui. Ciò che non capiva era fosse successo, l'ultima cosa che ricordava era che stava piangendo tra le braccia della sua fidanzata.

Guardandosi intorno notò che Natalie era lì e stava riposando su una poltrona reclinabile e decise di non fare rumore non volendola svegliare.

Non poteva più restare lì, così, si alzò in piedi anche se a fatica e reggendosi dal letto scollegò la flebo.
Tenendosi dai muri lentamente si incamminò per raggiungere la stanza di suo fratello.

Giunto da Jay poi il dottor Halstead, senza fiato si sedette al suo fianco e rimase per tutto il tempo ad osservarlo.

Il detective sembrava dormire beatamente, il peggio sembrava essere passato per il momento. Connor aveva di sicuro inserito farmaci come la claritromicina ed il paracetamolo, il primo per combattere la polmonite, il secondo per abbassare la temperatura.

Osservando i macchinari a cui suo fratello era collegato Will notò che il suo battito era ancora un po' accelerato anche se meno  rispetto a quando erano arrivati e la sua temperatura si era abbassata anche se, purtroppo, ancora di poco, troppo poco per fare tirare a tutti un sospiro di sollievo. La fase critica non era ancora terminata.

Nonostante ciò Jay stava dormendo con un'espressione più rilassata e serena sul viso e la tosse sembrava anche meno costante rispetto a prima.

Will si sistemò in modo da stare il più comodo possibile ed afferrò la mano del fratello tenendola nella sua. Sentendosi più calmo e tranquillo a fianco di suo fratello alla fine si lasciò andare addormentandosi nuovamente.






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