Jay non aveva perso tempo e visto il sospettato stava scappando iniziò a corrergli dietro dopo aver tentato di avvisare gli altri. Lo aveva fatto via radio, ma era stato tradito dalla sua stessa voce in quel momento simile ad un sussurro.
Un'operazione che di solito era elementare, automatica per quante volte l'aveva fatta da quando era all'Intelligence, era in quell'occasione divenuta complicata.
A sua insaputa però, nonostante la sua voce non ci fosse la sua richiesta d'aiuto era andata a buon fine. Quasi tutti, infatti, la sentirono e senza perdere tempo Antonio ed Adam uscirono dalla casa mettendosi, anche loro, immediatamente all'inserimento del ragazzo.
Nel frattempo Jay, ignaro del fatto che i suoi colleghi lo stavano seguendo per dargli supporto, continuava ad andare dietro al sospettato. I due si stavano dirigendo verso l'argine del fiume che attraversa la città di Chicago.
Nonostante non si sentisse bene, Halstead cercava di seguire il passo del giovane correndo il più velocemente possibile.
Il detective però era indolenzito, tutto il corpo gli faceva male e respirava con difficoltà. Si sentiva affaticato già dal minimo sforzo, ancora più in quel momento.Ovviamente non si poteva dimenticare la tosse che aveva quel giorno e che, col passare del tempo, era diventata da secca a grassa piena di catarro.
Erano giorni ormai che tossiva senza sosta e la cosa cominciava ad infastidirlo parecchio.
Jay continuava a credere che con il trascorrere delle giornate, però, che come era per i normali raffreddori tutto sarebbe passato.
Purtroppo però per lui non sembrava essere così.Più passava il tempo e più aveva la consapevolezza che non fosse un normale malanno, mq continuava a credere, comunque, che non fosse necessario chiedere aiuto, poiché per lui non si trattava di nulla di così grave.
Nonostante come si sentisse, come al solito, voleva e doveva, secondo lui, svolgere al meglio il suo lavoro.
Continuava a correre dietro al ragazzo senza sosta quando, però, quest'ultimo si arrampicó sul ponte per lanciarsi nel fiume.
Il detective si affrettò a colmare la distanza che vi era tra i due e agendo d'istinto, senza pensare, in una frazione di secondo, proprio mentre lui stava per saltare, Jay lo afferrò per una caviglia.
Se fosse riuscito a gettarsi in mare da lì, Erik Lorenz, sarebbe sicuramente riuscito a scappare nuotando. Il quella parte del fiume l'acqua non era eccessivamente alta e non vi erano correnti.Halstead voleva fermarlo, doveva fare in modo che pagasse per l'omicidio della sua ragazza, ed inoltre avrebbe fatto di tutto per evitare di fare un altro bagno.
Se il ragazzo si fosse buttato, il detective infatti non ci avrebbe pensato due volte a fare la stessa cosa per seguirlo tuffandosi a sua volta, anche se questo avrebbe significato mettere a repentaglio ancota di più la sua salute già cagionevole.
Senza perdere tempo Jay sporse le mani al di là della ringhiera che costeggiava il fiume ed afferrò la gamba del ragazzo.
Il giovane cercava di tenere duro, sorreggendola dapprima con un solo braccio e poi con due.La tensione muscolare era molta ed i dolori erano tanti per lo sforzo che stava facendo.
Quando era caduto in mare inoltre aveva sbattuto la spalla che era ammaccata.
Gli faceva male il petto poiché continuava a tossire. In esso percepiva anche un senso di oppressione.Nonostante stesse facendo di tutto per tenere la gamba del giovane saldamente bloccata nelle sue mani, grazie alladrenalina che circolava nel suo corpo, questa scivolava lentamente tra di esse.
Doveva riuscire a reggere il peso del giovane uomo finché non fosse arrivato qualcuno ad aiutarlo. In cuor suo sperava e pregava che i suoi colleghi arrivassero presto per aiutarlo, sempre ammettendo che lo avessero sentito attraverso la radio.
Ad Erik, però, non piaceva l'idea di restare a lungo lì a testa in giù, in bilico sul mare e così cominciò a dimenarsi perché voleva appunto, essere lasciato andare.
Questo suo muoversi di continuo non stava facendo altro che aumentare le difficoltà del detective.
Fortunatamente, Antonio ed Adam, non molto tempo dopo, arrivarono vicino al ponte e per pochi istanti si fermarono ad osservare la situazione prima di intervenire.
Jay, che non si era ancora accorto della presenza dei suoi colleghi, continuava a stringeva i denti,. Il detective era molto pallido in viso ed era tutto sudato come se avesse fatto una maratona.
Ruzek e Dawson si avvicinarono immediatamente ai due.
Antonio si sporse e prese il posto del detective sostituendo con la sua presa ferrea, quella traballante del collega e con l'aiuto di Adam tirò su il ragazzo rimasto penzolamte dal ponte. Una volta tirato su i due lo ammanettarono ed il più giovane dei due lo prese con sé per portarlo dal sergente ed andare ad interrogarlo al distretto.Il detective più anziano invece rimase ad aiutare Jay.
Il giovane era rimasto a terra carponi e stava ansimando.
Mentre il collega si avvicinava a lui poi il ragazzo fu colto dell'ennesima crisi di tosse che lo portò vomitare a terra quel poco che aveva ancora nello stomaco assieme a del catarro.
Una volta finito, Jay si lasciò cadere passando dalla posizione quadrupedica a quella seduta raddrizzando poi la schiena finito di tossine poggiandosi al muro del ponte.
Iniziò a respirare pesantemente cercando di riprendersi un po' e fu in quel momento che si accorse che Dawson era silenziosamente seduto al suo fianco.- Ehi Jay, come va? - chiese quest'ultimo accarezzandogli la spalla.
Il detective si era accovacciato vicino a lui.- Sto bene... Devo solo... riprendere fiato - rispose ansimando.
- Ti ha distrutto questo ragazzo - disse scherzando Il detective anziano per smorzare un po' la tensione.
- Sono un po' fuori forma - spiegò Jay.
Poco dopo sorreggendosi dal braccio del suo collega il giovane si alzò ed una volta sentitosì abbastanza stabile da potersi muovere si diressero verso il resto del gruppo.
Jay stava davvero molto male, era molto pallido ed aveva le guance alla Heidi, belle rosse.
STAI LEGGENDO
ti salverò ad ogni costo
AdventureE se Hayley un giorno finisse nei guai? Jay farebbe di tutto per salvare la sua collega/ ragazza? Lo farebbe anche a costo di rischiare la sua vita o la propria salute?