Al Navy Pier

63 3 0
                                    

Jay e Antonio intanto avevano terminato il loro pranzo e stavano tornando mestamente alla loro auto riflettendo su cosa avrebbero potuto fare per trovarla.

Si erano fermati per poco meno di mezz'ora. Un attimo di pausa per rifocillarsi e recuperare un pochino di energie.

Fosse stato per Jay, lui non si sarebbe mai fermato. Avrebbe fatto pausa solamente una volta dopo aver saputo che Hailey era al sicuro.

Le intenzioni di Antonino, comunque, lungi dall'essere legate al perder tempo
La Upton era anche una sua collega ed anche lui desiderava salvarla.

Purtroppo erano ad un punto morto. Erano costretti ad aspettare notizie da parte dei colleghi su Alicia Smith, la donna che aveva affittato la barca dai Connor che a loro volta l'avevano acquistata dalla signora Alden.

Sembrava un po' difficile che questa donna, Alicia Smith potesse avere a che fare con il rapimento della giovane detective, ma essendo le ricerche sulla prima proprietaria ad un punto morto, i ragazzi dell'Intelligence decisero di non trascurare nessuna pista.

Jay sembrava ormai aver terminato le energie. Aveva mangiato parte del suo panino solo perché Antonio aveva insistito e lo aveva convinto. Il detective Dawson sapeva che il collega aveva bisogno di qualcosa che gli permettesse di andare avanti.

Alla fine Halstead aprì lo sportello dell'auto e si lasciò cadere a peso morto sul sedile del passeggero attendendo che il detective ispanico facesse il giro e si sedesse al posto di guida.
Sarebbero tornati al distretto per cercare di dare una mano per trovare le informazioni loro necessarie, senza trascurare le altre piste.

Mentre Antonio saliva in auto e Jay stava per chiudere lo sportello, il signor Garvey si avvicinava loro di gran carriera chiamando a gran voce il nome di Jay.

L'uomo sperava di riuscire a raggiungerli, pregando che non fossero già andati via.

I due detective vedendolo scesero nuovamente dall'auto e gli andarono incontro.


- Per fortuna vi ho trovato. - disse l'uomo anziano con il fiatone - Detective Halstead, ero convinto di aver conservato il suo biglietto da visita, ma purtroppo dev'essermi caduto da qualche parte. Non sono solito perdere nulla, ma non so proprio dove sia finito.

- Ci dica signor Garvey che succede? - chiese Jay interrompendo le rimostranze del custode.

- Ha richiamato il signor Connor, ha detto di essersi ricordato che la signora Smith gli aveva comunicato che si sarebbe spostata in varie zone di Chicago e che quindi non avrebbe ormeggiato la barca sempre qui. -

I due detective ringraziarono il vecchio uomo per l'informazione e saltarono in macchina. Non era molto, na per fortuna avevano qualcosina in più su cui lavorare. Avrebbero fatto di tutto per trovare quella maledetta barca ovunque si trovasse.

- Allora, i moli della città di Chicago sono: il Navy Pier, il Chicago Lakefront e Burnham Harbor. - disse Jay osservando la cartina della città - Escludendo quello che abbiamo appena visitato ce ne restano quindi altri due da ispezionare. -

- Allora fai una cosa - gli disse Antonio - avvisa il distretto di ciò che abbiamo scoperto e fai mandare qualcuno a controllare Burnham Harbor. Noi nel frattempo ci dirigiamo a Navy Pier. -

- Ok, chiamo il sergente - disse Jay facendo partire la chiamata.

Dopo averlo contattato Voight decise di mandare Ruzek ed Atwater per cercare al molo rimanente.

Le due coppie di agenti speravano di ricavare qualcosa da quelle ispezioni, ma, purtroppo, i moli erano pieni di barche e controllarle tutte avrebbe richiesto del tempo.

A costo di guardarle una alla volta, però, erano intenzionati a trovata.

Almeno era questa la preghiera di Jay. Riuscire a scoprire dove era ormeggiata la barca Meredith per capire, sperando che fosse così, se su di essa vi fossero indizi utili per raggiungere e salvare Hailey.

Halstead in cuor suo sapeva che avrebbe salvato la sua ragazza, il suo amore, l'unica cosa sperava di riuscirci trovandola ancora viva.

E così il giovane detective non fece altro che pregare durante tutto il viaggio.
Aveva chiesto a Dio di proteggere Hailey fino al suo arrivo e la collega di resistere perché l'avrebbe trovata presto.

Ci vollero circa 30 minuti per arrivare a Navy Pier ed il viaggio trascorse quindi in totale e rigoroso silen

Subito dopo aver posteggiato, i due scesero dall'auto e si diressero sul molo, iniziando a guardarsi intorno osservando singolarmente ciascuna barca ormeggiata lì leggendo i vari nomi incisi su di essa.

Nonostante loro cercassero di fare il tutto il più velocemente possibile, il tempo passava inesorabile. Erano quasi le 15, mancavano circa quindici minuti ed un'altra ora sarebbe trascorsa.

Anche qui i due colleghi incontrarono un custode, questa volta si trattava di un ragazzo molto più giovane, avrà avuto più o meno 40 o al massimo 50 anni.

Sperando di poter ricevere aiuto gli si avvicinarono. Speravano che lui sapesse se lì era ormeggiata l'imbarcazione che loro stavano cercando permettendo loro così di abbreviare le ricerche.

- Salve, polizia di Chicago, stiamo cercando una barca di nome Meredith. - disse Jay.

- Non so dirvi se ce n'è una qui con quel nome. Non sono qui da molto, il custode è mio nonno, è andato a comprare un nuovo registro e solo lui sa dove si trova quello vecchio. Comunque dovrebbe tornare a momenti.- disse il giovane.

C'era ancora da attendere. Ancora altro tempo sarebbe trascorso e loro avrebbero dovuto attendere lì senza fare nulla.

No, non era possibile starsene con le mani in mano. Dawson lo sapeva bene perciò disse:
- D'accordo, daremo un'occhiata in giro nel frattempo che suo nonno ritorni. -

E così i due detective si divisero le zone da controllare e continuarono a leggere i nomi dipinti o incisi sulle barche uno per uno come avevano fatto fin da quando erano arrivati lì.

Speravano comunque che il custode fosse tornato presto e che fosse in grado di comunicare loro il numero preciso del molo a cui era attraccata, sempre che fosse realmente lì.
_______________________________________
Per Hailey, intanto, le cose non andavano per niente bene.

Da quando la signora Alden aveva attivato la macchina, circa un'ora prima, la temperatura continuava a diminuire di grado in grado.

Era ancora sopra lo zero, il termostato segnava otto gradi e lei ormai tremava come una foglia per il freddo ed una certa sonnolenza la stava catturando.

Sapeva di dover rimanere sveglia, se si fosse addormentata sarebbe morta congelata.

Cercava quindi di muoversi provando a scaldarsi un po', anche se faceva davvero fatica.

L'essere legata e quel freddo non la aiutavano proprio.

ti salverò ad ogni costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora