Capitolo 3 (2 part)

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Prendo un paio di guanti e li indosso, quindi vado a curare il paziente che Olivia ha preparato.

Paziente" Buonasera, dottoressa. Mi sono tagliato con il mio Machete."

" Oh, parla inglese. Ottimo."

Paziente" Già. Mi ricucira, vero?"

Esamino la ferita per qualche istante. Non è molto profonda.

" Ora puliremo la ferita e poi la ricuciremo. O forse potrebbero bastare delle strisce sterili, per far chiudere la ferita."

Paziente" Non sa cosa fare?"

" Certo che sì, non si preoccupi. Sto solo pensando ad alta voce. Le strisce sarebbero più comode, per lei. Beh, in ogni caso, prima puliamo."

Il paziente ride e mi indica.

Mi prende in giro?

" È per qualcosa che ho detto? Perché sta ridendo?"

Paziente" Nessuna ragione. Ma una volta che ha finito di pulire il mio taglio, può chiamare un vero dottore, qualcuno che sappia ricucirmi?"

Che cosa? Ho sentito bene? Ha appena detto un vero dottore? Crede davvero che io non sia capace di suturare la sua ferita?

" Lo dice perché non riesco a decidere tra punti e strisce?"
" Ricucirla potrebbe lasciare una cicatrice. Le strisce sono più fragili, ma non lascerebbero molti segni sulla sua pelle."
" Ecco perché sto esitando. Ma sono perfettamente in grado di curare il suo infortunio."

Il mio paziente ride ancora più forte. Sta iniziando a darmi seriamente sui nervi.

Paziente" O forse è perché non sa mettere i punti."

" Certo che so come si mettono dei punti. E se è quello che vuole, allora è quello che farò, nessun problema. Se le rimarrà una cicatrice, pazienza."

Paziente" No, lei è carina, ma voglio un vero dottore. Un uomo che mi curi senza esitare."

Oh! Non ci credo! Non vuole che lo curi perché sono una donna!

Rimango calma.

Questa è la prima volta che ho un paziente che rifiuta le mie cure. Fortunatamente per lui, non sono venuta qui per discutere.

" Mi dispiace che la veda così. La cucirò velocemente e correttamente, e poi potrà andarsene."

Paziente" No! Ho detto di no! Non mi fido di lei. Esigo un vero dottore!"

Un forte suono metallico riecheggia dietro di noi.

È Jarod! Ha appena preso a pugni un carrello con dell'attrezzatura e ora sta camminando verso di noi in modo minaccioso.

Si ferma a qualche centimetro dal paziente, che ora è in piedi.

Jarod" Come osa parlare alla dottoressa giovi con quel tono?"

Jarod parla a bassa voce per non allarmare l'intero campo, ma ciò non riduce la rabbia che trasuda da lui.

Jarod" La dottoressa giovi è una vera professionista, coraggiosa e sicura di sé!"

Il mio cuore ha appena iniziato a ballare la samba. Poi probabilmente sto sognando, non è possibile che l'abbia detto davvero.

Jarod" Se rifiuta di farsi curare da uno dei migliori chirurghi che abbia mai messo piede qui a loro può andare da qualche altra parte! Ci siamo capiti!"

Le narici dell'uomo tremano per un momento. Sembra che voglio rispondere, ma data l'espressione furiosa di Jarod, non osa.

Se ne va, borbottando qualcosa in una lingua che non capisco.

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