Capitolo 48 - Chris

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<<Andrà tutto bene.>> mi ripete Arianne accarezzandomi la testa.

Sono tornato da qualche ora dall'ospedale dove ho fatto ricoverare Mia. Ho convinto il Consigliere a farla portare qui. Nel mondo Parallelo non ci sono tecnologie avanzate come nel mondo Comune. Lui ha accettato anche se ogni tanto porta di nascosto qualche medico o Anne per una visita in più a Mia.

Sento ancora addosso l'odore caratteristico degli ospedali. L'ho sempre odiato. Da di chiuso, di caldo, di corpo malato; non lo so neanche io.

Chiudo gli occhi ma li riapro subito. Appena li chiudo rivedo Mia stesa su quel maledetto letto, immobile come una statua, intubata e attaccata a quel macchinario che la tiene in vita. Si riprenderà mai? Sono giorni che è nelle stesse condizioni. E se rimanesse così? Non potrei sopportalo.

Mi alzo di scatto dal divano di casa mia e sento Arianne sospirare. Lei è ancora qui. Le ho detto che in questa casa può viverci lei. È sua. Io non tornerò a vivere qui. Se Mia si riprenderà la seguirò ovunque andrà altrimenti non so cosa farò, non voglio pensarci.

Mi avvicino al sacco da boxe appeso in mezzo alla stanza e lo colpisco con un calcio e poi con un pugno. Poi, lo fermo e lo circondo con le braccia e scoppio a piangere. Cosa sono diventato? Io non piango mai. Ho pianto per la morte di mio fratello e basta. E adesso perché sto piangendo? Mia non è morta. Cerco di ripeterlo nella mia mente come se fosse un mantra.

<<Ehi.>> sussurra Arianne avvicinandosi. <<Sono sicura che si riprenderà. Non sei tu che mi hai detto che è forte? Ce la farà.>> mi dice abbracciandomi da dietro. È più bassa di me, per cui sento la sua testa poggiata alla metà della mia schiena.

Annuisco piano e mi concedo di chiudere gli occhi. Sono stanco, dovrei dormire, ma non riesco a farlo se non sono con lei, se non la sento vicina.

Riapro gli occhi e mi giro. Arianne si stacca da me e mi guarda con uno sguardo triste. Le faccio una carezza sul viso.

<<Devo andare.>> le dico. <<Ci vediamo domani.>>

<<Puoi dormire qui. È casa tua.>> mi dice mentre mi dirigo verso la porta.

<<Preferisco tornare lì.>> le dico. <<Scusami.>> aggiungo. Adesso che sono tornato vorrebbe passare più tempo con me ma non ci sto con la testa. Fin quando Mia non si riprenderà non posso pensare ad altro.

Esco, richiudendomi la porta alle spalle delicatamente. Raggiungo velocemente il primo vicolo buio e faccio apparire un portale grazie alla collana di Dimitri. Ci entro correndo per evitare di essere visto da qualcuno e mi ritrovo nel bagno della stanza di ospedale di Mia. Faccio spesso così per poter stare con lei anche oltre gli orari di visita consentiti.

Non c'è nessuno. Si sente solo il rumore del macchinario per cui esco dal bagno e raggiungo Mia. Mi siedo sulla familiare sedia accanto al letto e le prendo la mano accarezzandole piano il dorso. Nonostante nella stanza faccia caldissimo, è un po' fredda.

Poso la testa sul letto accanto alla sua mano, come faccio sempre e chiudo gli occhi. Forse adesso riuscirò a dormire un po'.

<<Christopher.>> mi sento chiamare.

Apro gli occhi ed alzo la testa. Il Consigliere mi guarda con dolcezza.

Guardo l'ora e mi rendo conto che ho dormito solo un paio d'ore. Meglio di niente.

Mi rimetto dritto sulla sedia e noto che ha una lettera in mano. Me la porge ed io la prendo con uno sguardo scettico.

<<E' per Mia. E' arrivata al castello.>> mi dice a bassa voce.

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