Rimango paralizzata al mio posto e osservo la scena in silenzio. Quello che sto vivendo non può essere un sogno, è troppo realistico. Lui è qui, davanti a me.
<<Jake...>> sussurro confusa, osservando il ragazzo.
<<Mia, aiutami. Ti prego.>> mi dice lui continuando a divincolarsi.
Faccio un passo verso di lui ma una guardia punta un coltello alla sua gola. <<Non vi avvicinate o lo ucciderò prima che possiate anche pensare di fare qualcosa.>> mi minaccia.
Cado in ginocchio e mi prendo la testa fra le mani. Scuoto il capo freneticamente, sperando di riuscire a cancellare quelle immagini dalla mia mente.
<<Mia!>> mi richiama Jake in tono disperato.
Alzo di nuovo lo sguardo verso di lui. Un ciuffo di capelli scuri gli ricade sulla fronte e dai suoi occhi riesco a leggere tutta la sua paura. Allungo una mano verso di lui ma qualcuno me la scalcia bruscamente.
Il Re mi osserva dall'alto con uno sguardo altezzoso. <<Credevi fosse morto, vero?>> mi chiede, osservandomi con un ghigno. Sembra contento di avermi di nuovo in pugno.
Abbasso la testa ed inizio a scuoterla di nuovo freneticamente. <<Non può essere vero, io l'ho visto. Gli hanno tagliato la gola davanti ai miei occhi.>> dico con gli occhi chiusi. Mi sembra di impazzire, non riesco a capirci nulla.
<<Non è vero, non è morto. Ti ho fatto credere di averlo ucciso solo per averti in pugno. Sapevo che un giorno o l'altro mi sarebbe tornato utile averlo lasciato in vita.>> mi spiega. <<Lui è qui, lo vedi anche tu.>> aggiunge.
Apro gli occhi e lo osservo. Ha ragione, è Jake. Geremia è morto, non può aver preso lui le sue sembianze.
Il Re fa un cenno con la testa alle guardie e queste lo lasciano libero. Subito Jake si avvicina a me chinandosi alla mia altezza.
Non ce la faccio a guardarlo e chiudo gli occhi. Quante volte ho provato ad immaginare questa scena nella mia mente? Quante volte ho desiderato che potesse essere vero? Non posso crederci, non posso. Lui è morto.
Sento una mano che mi accarezza delicatamente il viso e sussulto. Riapro gli occhi per controllare chi mi stia toccando ma davanti a me c'è solo lui che mi guarda con i suoi inconfondibili occhi verdi. Sento le lacrime bruciarmi gli occhi. Avvicino piano la mia mano sporca di sangue al suo viso e ricambio la carezza.
<<Non è possibile. Io riesco a sentirti. Allora sei reale, è tutto vero.>> sussurro sentendo la sua familiare pelle liscia.
<<Certo che sono io, Mia.>> mi risponde con gli occhi lucidi. <<Ti prego, devi salvarmi. Portami via di qui.>>
Ho un groppo alla gola che mi impedisce di parlare. Cosa devo fare, adesso? Come posso salvarci tutti quanti? Sento il cuore battermi più forte mentre lo guardo in ginocchio davanti a me.
<<Basta con queste sciocchezze.>> ci interrompe il Re. <<Prendetelo.>> ordina.
Lo afferro a me per evitare che lo prendano. Lo tengo stretto con tutte le mie forze, probabilmente facendogli anche male, ma lui non si lamenta.
Gli uomini, però, afferrano Jake dalle braccia e lo staccano con forza da me. Lo lascio andare perché ho paura di fargli male e mi rialzo a fatica.
<<Lasciatelo andare.>> li minaccio afferrando un coltello dalla mia cintura. <<Questa volta non permetterò che lo portiate via.>>
<<Sono io che detto gli ordini, ricordi? Non sei nessuno qui.>> dice il Re con un sorriso. <<Ad ogni modo, ti mostrerò quanto so essere generoso e lascerò andare il tuo amico se tu farai la brava.>>
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Revenge
FantasyMia conduce una vita apparentemente normale: vive con i suoi genitori, va a scuola e si diverte con Jake, il suo più caro amico. Sente che in lei c'è qualcosa di diverso dai suoi compagni ma non riesce a capire cosa finché un giorno finisce per far...