Capitolo 44 - Mia

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Rimango paralizzata al mio posto e osservo la scena in silenzio. Quello che sto vivendo non può essere un sogno, è troppo realistico. Lui è qui, davanti a me.

<<Jake...>> sussurro confusa, osservando il ragazzo.

<<Mia, aiutami. Ti prego.>> mi dice lui continuando a divincolarsi.

Faccio un passo verso di lui ma una guardia punta un coltello alla sua gola. <<Non vi avvicinate o lo ucciderò prima che possiate anche pensare di fare qualcosa.>> mi minaccia.

Cado in ginocchio e mi prendo la testa fra le mani. Scuoto il capo freneticamente, sperando di riuscire a cancellare quelle immagini dalla mia mente.

<<Mia!>> mi richiama Jake in tono disperato.

Alzo di nuovo lo sguardo verso di lui. Un ciuffo di capelli scuri gli ricade sulla fronte e dai suoi occhi riesco a leggere tutta la sua paura. Allungo una mano verso di lui ma qualcuno me la scalcia bruscamente.

Il Re mi osserva dall'alto con uno sguardo altezzoso. <<Credevi fosse morto, vero?>> mi chiede, osservandomi con un ghigno. Sembra contento di avermi di nuovo in pugno.

Abbasso la testa ed inizio a scuoterla di nuovo freneticamente. <<Non può essere vero, io l'ho visto. Gli hanno tagliato la gola davanti ai miei occhi.>> dico con gli occhi chiusi. Mi sembra di impazzire, non riesco a capirci nulla.

<<Non è vero, non è morto. Ti ho fatto credere di averlo ucciso solo per averti in pugno. Sapevo che un giorno o l'altro mi sarebbe tornato utile averlo lasciato in vita.>> mi spiega. <<Lui è qui, lo vedi anche tu.>> aggiunge.

Apro gli occhi e lo osservo. Ha ragione, è Jake. Geremia è morto, non può aver preso lui le sue sembianze.

Il Re fa un cenno con la testa alle guardie e queste lo lasciano libero. Subito Jake si avvicina a me chinandosi alla mia altezza.

Non ce la faccio a guardarlo e chiudo gli occhi. Quante volte ho provato ad immaginare questa scena nella mia mente? Quante volte ho desiderato che potesse essere vero? Non posso crederci, non posso. Lui è morto.

Sento una mano che mi accarezza delicatamente il viso e sussulto. Riapro gli occhi per controllare chi mi stia toccando ma davanti a me c'è solo lui che mi guarda con i suoi inconfondibili occhi verdi. Sento le lacrime bruciarmi gli occhi. Avvicino piano la mia mano sporca di sangue al suo viso e ricambio la carezza.

<<Non è possibile. Io riesco a sentirti. Allora sei reale, è tutto vero.>> sussurro sentendo la sua familiare pelle liscia.

<<Certo che sono io, Mia.>> mi risponde con gli occhi lucidi. <<Ti prego, devi salvarmi. Portami via di qui.>>

Ho un groppo alla gola che mi impedisce di parlare. Cosa devo fare, adesso? Come posso salvarci tutti quanti? Sento il cuore battermi più forte mentre lo guardo in ginocchio davanti a me.

<<Basta con queste sciocchezze.>> ci interrompe il Re. <<Prendetelo.>> ordina.

Lo afferro a me per evitare che lo prendano. Lo tengo stretto con tutte le mie forze, probabilmente facendogli anche male, ma lui non si lamenta.

Gli uomini, però, afferrano Jake dalle braccia e lo staccano con forza da me. Lo lascio andare perché ho paura di fargli male e mi rialzo a fatica.

<<Lasciatelo andare.>> li minaccio afferrando un coltello dalla mia cintura. <<Questa volta non permetterò che lo portiate via.>>

<<Sono io che detto gli ordini, ricordi? Non sei nessuno qui.>> dice il Re con un sorriso. <<Ad ogni modo, ti mostrerò quanto so essere generoso e lascerò andare il tuo amico se tu farai la brava.>>

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