Capitolo 7 - Mia

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<<Mia.>>

<<No...>>

<<Devo andare, tra poco i tuoi genitori si sveglieranno.>>

<<Lasciami in pace. Sto dormendo.>>

<<Mi stai rispondendo, non stai dormendo.>> Dalla sua voce capisco che sta cercando di non ridere.

<<Dormi, sono sicura che i miei genitori sanno che dormi qui. Ufficializziamo la cosa e amen. Sarà tutto più facile.>> Mi giro nel letto dandogli le spalle.

<<Sono sicuro che i tuoi genitori non sappiano che dormo qui e che non sarebbero particolarmente contenti di scoprirlo.>>

Balle. Io sentirei i rumori e le voci, seppur sussurrate; quindi, non vedo capisco come sia possibile che i miei genitori non si siano mai accorti che Jake dorme a casa nostra praticamente ogni notte da anni.

<<Vuoi rischiare? Probabilmente mi vieteranno di venire anche solo a trovarti.>>

<<Smettila.>> Mi schiaccio il cuscino sulla testa.

<<Alzati e accompagnami alla porta.>> mi dice alzandosi dal letto. <<Se i tuoi genitori si sveglieranno per qualche rumore dirai che sei scena a bere un bicchiere d'acqua.>>

Chissà perché mi spiega sempre cosa fare. Sono anni ormai che usiamo questa tattica.

<<Sta zitto.>> Gli lancio il cuscino ma sbaglio mira e va a finire contro la lampada.

Jake la tiene in equilibrio prima che cada sul pavimento. <<Non fare rumore!>> mi sgrida sottovoce.

Sbuffo e mi alzo controvoglia dal letto. Sarebbe tutto più semplice se i miei genitori allentassero la presa. Sono molto protettivi nei miei confronti. I genitori di Jake sanno che dorme a casa sua e, anche se all'inizio erano contrariati, alla fine hanno accettato di buon grado la cosa. Mi adorano e adorano Jake.

<<Dai, muoviti.>> mi incita ancora. Guarda l'orologio al polso in modo nervoso.

Apro piano la porta facendo scattare delicatamente la serratura. Per fortuna casa mia è abbastanza grande e la camera dei miei genitori è dal lato opposto del corridoio.

Usciamo camminando in punta di piedi. Jake ha le scarpe in mano e cammina scalzo cercando di fare meno rumore possibile.

Arrivati all'ingresso lo spingo fuori e lui si siede sui gradini dell'ingresso per infilarsi velocemente le scarpe.

Lo osservo poggiata allo stipite della porta. <<Ti stancherai mai di questo?>> gli chiedo osservando la sua reazione.

Jake mi guarda. Un ciuffo ribelle di capelli gli ricade davanti agli occhi verdi che si posano severi su di me. <<Perché dovrei stancarmi?>> chiede con un tono leggermente infastidito.

<<Beh, non è facile venire qui la notte e andarsene la mattina presto, tornare a casa, fare colazione e andare a scuola.>> rispondo con una scrollata di spalle.

Lui si alza e si piazza davanti a me. <<Se sto con te è okay... quindi, va bene così. Torna dentro e non scocciarmi.>>

Faccio un sorriso furbo, soddisfatta della sua risposta. Faccio un passo indietro per rientrare in casa ma continuo ad osservarlo prima di chiudere la porta.

<<Jake!>>

Lui si gira e mi lancia uno sguardo confuso. <<Cosa c'è adesso?>> risponde allargando le braccia, fermo in mezzo alla strada.

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