Capitolo 49 - Mia

107 1 0
                                    

Apro piano gli occhi e sbatto le palpebre più volte. Mi alzo di scatto dal letto e mi guardo intorno. Mi trovo in una stanza completamente bianca. Abbasso lo sguardo sul mio corpo e lo vedo pulito e senza ferite di alcun genere. Indosso un lungo vestito bianco e sono scalza.

Che succede? Ricordo gli ultimi avvenimenti e mi guardo intorno con foga. Sono morta? La testa non mi fa più male e la ferita sulla gamba è scomparsa nel nulla.

<<Mia.>> mi sento chiamare da una voce calda e femminile che non ho mai sentito prima.

Alzo lo sguardo e vedo una donna, identica a me, vestita anche lei di bianco, venirmi incontro. Sembra un angelo. I lunghi capelli neri, raccolti in una lunga treccia, sono in forte contrasto con il vestito candido e la rendono ancora più bella. Sento il cuore battermi forte nel petto.

<<Mamma?>>

La donna mi sorride e si ferma proprio davanti a me.

Allungo una mano e cerco di toccare la figura di mia madre ma non riesco ad avvicinarmi.

<<Che succede? Dove siamo? Non ho mai fatto un incubo del genere.>> le dico guardandomi intorno. Sono molto confusa e non riesco a capire cosa stia succedendo.

Mia madre sorride in modo dolce. <<Ma non è un incubo, tesoro. È un sogno.>> mi spiega con il volto sereno.

<<Non è possibile.>> rispondo in tono deciso. <<Io non faccio mai sogni ma solo incubi.>>

<<Lo so ma quello dipende da te.>>

Provo di nuovo a toccarla ma non ci riesco. Vorrei abbracciarla o almeno avvicinarsi a lei ma non riesco a farlo. <<Che vuol dire?>>

<<Gli incubi dipendono da te, Mia.>> risponde la donna. <<Non è vero che Jake ti appare nel sonno per torturarti perché ti considera la causa della sua morte. Questo è quello che pensi tu.>>

Corrugo la fronte. Come fa a sapere queste cose? <<Non scelgo io di avere degli incubi.>> le dico.

<<Si, invece.>> ribatte mia madre. <<E' la punizione che ti sei inflitta perché sei convinta che la sua morte sia avvenuta per colpa tua.>>

<<E' stata colpa mia.>> ribatto. Abbasso lo sguardo. Non posso sopportare lo sguardo dolce di mia madre, non lo merito. Lo sa che sono un mostro? Lo sa che sono un'assassina? <<Se non avessi incontrato Jake, se non lo avessi coinvolto nella mia vita, lui non sarebbe morto. Adesso sarebbe con i suoi amici, la sua fidanzata, la sua famiglia... ma per colpa mia lui non c'è più.>> continuo ritornando a posare il mio sguardo su mia madre. Nonostante tutto voglio guardarla, voglio godere della sua presenza visto che l'ho bramata per tutta la vita senza poterla mai avere. Lei è qui, davanti a me; non posso non guardarla.

<<Smettila di addossarti tutte le colpe. Smettila di pensare che tutto ciò che accade di negativo sia dovuto a te.>> mi sgrida mia madre. I suoi lineamenti, però, restano dolci. <<Se aprissi gli occhi ti renderesti conto che tutto quello che ti è successo fino ad ora non lo hai causato tu e che anche tu sei vittima di un destino crudele.>> conclude con uno sguardo dolce.

Scuoto piano la testa. Lei non capisce, non può capire. Lei non sa tutto quello che è successo nella mia vita. Purtroppo, non è stata al mio fianco.

<<Figlia mia, solo con il tempo capirai che tutto quello che ti è successo non è successo per caso e che la vita ha in serbo per te molto altro.>> continua risoluta. <<Tutto ciò che hai vissuto ti ha portato ad essere quella che sei ora.>>

RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora