Capitolo 17 - Chris

118 8 0
                                        

Mia mi guarda con gli occhi sbarrati ma si riprende subito dallo shock iniziale. <<Stavi origliando?>> mi chiede alzando un sopracciglio e mettendosi nella mia stessa posizione.

La fulmino con lo sguardo. <<Sono uscito dalla mia stanza per venire da te ma ti ho vista correre e ti ho seguita.>>

<<Ah, quindi prima mi hai seguita e poi hai origliato. Non so cosa sia peggio tra le due cose!>> risponde assottigliando lo sguardo.

<<Cosa c'è, adesso pensi che io sia uno psicopatico? Guarda che ti ho sentita.>> la accuso non riuscendo a trattenermi. <<Come puoi pensare che ti abbia mentito?>> le dico, ferito.

<<Non ti conosco. Come faccio ad essere sicura che ciò che mi dici sia la verità?>> mi risponde con la solita espressione neutra stampata sul viso.

<<Mia, sta' zitta.>> ringhio puntandole un dito contro. Sono furioso e non starò qui a sentirmi ridire da lei che non mi conosce e altre cavolate simili. <<Invece di correre qui a parlare con il Consigliere saresti potuta venire a parlare con me. Ti avrei spiegato che non so assolutamente nulla di questa storia. E magari poi saremmo venuti insieme a parlare con il Consigliere!>> le urlo contro.

Lei resta in silenzio e mi osserva con il suo sguardo duro.

<<Se il Consigliere ti avesse detto che anche lui sospettava di me cosa avresti fatto?>> urlo andandole incontro. Le nostre facce sono a pochi centimetri di distanza. Non mi importa se mi sente qualcuno, sono fuori di me. Sono ferito. <<Mi avresti consegnato a tuo padre o saresti venuta con tuo cugino a farmi fuori mentre dormivo?>>

Per un attimo vedo la sua maschera sgretolarsi ma si ricompone subito. <<Smettila di fare sceneggiate. Sei ridicolo.>>

Senza rendermene conto le do una spinta e la faccio cadere sul letto. <<Sei un'idiota, Mia.>>

<<Christopher, calmati.>> Il Consigliere si mette tra me e Mia prima che la situazione possa degenerare.

Lo guardo negli occhi e cerco di fare come mi dice. Ho il cuore a mille e sto sudando. <<Voglio immediatamente delle spiegazioni.>> ribadisco in tono perentorio. Giuro che li chiudo qui dentro finché non mi dicono tutto ciò che sanno.

<<Cosa hai sentito?>> mi chiede il Consigliere in tono calmo.

<<Tutto.>> rispondo a denti stretti.

<<Questa è la prova che di sicuro il suo intento era quello di origliare.>> dice Mia, ancora dietro il Consigliere.

<<Ho detto che non stavo origliando!>> urlo cercando di resistere alla tentazione di buttarmi su Mia e strangolarla. <<Ti ho seguita fin qui e stavo per andarmene capendo che si trattava della stanza del Consigliere ma poi ho sentito che hai nominato il mio nome.>>

<<E questo ti ha dato il tacito consenso a farti gli affari degli altri? Poteva essere una conversazione su cose private su di me.>> ribatte lei piccata.

<<Mia, non fare la stronza. Non ruota tutto intorno a te, fatti da parte per una volta.>> le dico. Faccio finta di non notare lo sguardo sconvolto del Consigliere. Si, ho appena dato della stronza alla principessa di questo dannato posto! <<E poi, se proprio lo vuoi sapere, ero qui per evitare che ti cacciassi nei guai. Visto che sei una testa calda!>> aggiungo al limite della sopportazione.

<<Da quando il tuo compito è essere il mio babysitter?>>

Giuro che adesso la prendo a schiaffi.

RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora