Qualche anno dopo...
<<Christopher.>> mi sento chiamare.
Mi giro e mi ritrovo davanti il Consigliere. <<Smetterai mai di chiamarmi così?>> gli chiedo alzando gli occhi al cielo. Ci conosciamo ormai da anni ma l'uomo non ha mai smesso di chiamarmi con il mio nome completo. Io, invece, ho smesso di essere troppo formale con lui; ormai lo vedo come una persona di famiglia. Dopotutto è il padre di Mia!
<<Christopher va più che bene.>> ribatte l'uomo con un mezzo sorriso.
Alzo di nuovo gli occhi al cielo di fronte alla sua testardaggine. <<Devi chiedermi qualcosa?>> gli chiedo tornando a sferrare pugni al mio sacco da boxe. Da quando vivo al castello ho creato una specie di palestra in una grande stanza vuota, nell'ala poco utilizzata di questo posto immenso.
<<In realtà, si.>> risponde l'uomo tornando serio. <<Dov'è Mia?>> mi chiede incrociando le braccia al petto.
Gli lancio un'occhiatina cercando di ignorare il fatto che è appena entrato nella modalità "sono il tuo superiore e ti comando". <<Mi sto allenando, non posso sapere dove si trova Mia.>> rispondo sferrando un paio si pugni. So dove vuole arrivare l'uomo ma non ho intenzione di dargli corda. Spero che questo atteggiamento scoraggi la conversazione.
<<Christopher.>> mi ammonisce il Consigliere. <<Sei la guardia personale della Regina! È tua responsabilità sapere dove si trova, in qualsiasi momento.>> aggiunge in tono duro.
Smetto di allenarmi e sospiro sonoramente. Nonostante tutto il Consigliere è un mio superiore; è pur sempre il Consigliere del Regno, nonché padre della Regina. Non posso continuare ad ignorarlo. <<Sai perfettamente che tua figlia odia che io le stia intorno tutta la giornata.>> rispondo in tono scocciato. Ogni tanto sgrida anche sua figlia? Oppure rompe le scatole solo a me?
<<Non deve per forza sapere che tu sei con lei.>> risponde in tono piccato il Consigliere.
<<Come se fosse semplice!>> ribatto in tono esasperato. <<Potrei essere anche invisibile ma lei si accorgerebbe della mia presenza.>> continuo per poi sbuffare. È vero; una volta ho chiesto ad Alexander di seguirla al posto mio per trovare una soluzione visto che Mia mi aveva minacciato più volte di farmi fuori se l'avessi seguita ancora. Ma ovviamente la ragazza si era accorta di essere seguita, nonostante la capacità di Alexander di diventare invisibile.
<<Trovala.>> mi ordina l'uomo ignorando le mie lamentele.
Non rispondo ma gli lancio un'occhiataccia mentre esce dalla stanza. Vorrei ricordargli che sua figlia non ha bisogno di alcuna protezione; probabilmente è la donna più forte del Regno. Abbiamo avuto altre volte conversazioni simili ed il Consigliere è sempre stato irremovibile: io devo vivere quasi in simbiosi con Mia. Di per sé questo non è difficile poiché effettivamente viviamo in simbiosi; passiamo l'intera giornata insieme e a me questo va più che bene. Ovviamente, però, ci sono momenti in cui Mia vuole stare da sola e non accetta che io le stia addosso per proteggerla. E a me va più che bene anche lasciarle i suoi spazi. Ma purtroppo lei è la Regina e lui la sua guardia personale ed il Consigliere non smette mai di ricordarglielo.
Mi sfilo i guantoni e li butto per terra. Esco anche io dalla stanza e mi dirigo verso la mia camera riflettendo su dove possa essere Mia.
Mi spoglio ed entro in doccia ancora sovrappensiero. Questa mattina ho chiesto a Mia di allenarsi con me ma lei ha rifiutato dicendomi che avrebbe passato un po' di tempo da sola. La cosa mi ha leggermente insospettito visto che lei non rinuncia quasi mai agli allenamenti con me; adora battermi e poi ricordarmi la sconfitta per tutta la giornata.
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Revenge
FantasyMia conduce una vita apparentemente normale: vive con i suoi genitori, va a scuola e si diverte con Jake, il suo più caro amico. Sente che in lei c'è qualcosa di diverso dai suoi compagni ma non riesce a capire cosa finché un giorno finisce per far...