Il mondo intorno a me sembra essersi fermato all'improvviso. Non sento alcun rumore intorno e la vista mi si è annebbiata. Risento solo quel nome ripetersi nella testa migliaia di volte.
Logan. Logan. Logan.
Guardo il Consigliere ma lui sposta lo sguardo verso l'uomo davanti a sé.
<<Allora? Cosa hai da dire?>> gli chiede il Re, sfidandolo. <<Non rispondi, mio fidato braccio destro?>> gli chiede ancora visto che il Consigliere non gli risponde.
Il Re all'apparenza sembra aver recuperato nuovamente la sua solita calma e freddezza. Il Consigliere, invece, sembra essere paralizzato al suo posto.
<<Ti ho accolto al castello come un fratello, ti ho scelto come mio fidato braccio destro, ma tu... tu mi hai tradito ed anche nel peggiore dei modi. Mi avevi giurato fedeltà ed io ti ho dato tutto: una casa, denaro e potere... e invece? Come sono stato ripagato della mia bontà nei tuoi confronti? Cosa ne hai fatto del tuo onore, Logan? Lo hai venduto per una donna. Per la mia donna!>> urla il Re senza, però, scomporsi. <<E' tua figlia, Logan.>> ringhia, poi, indicandomi come per rimarcare il concetto, come per evidenziare il frutto del suo tradimento.
Il Consigliere poggia nuovamente lo sguardo su di me come se mi vedesse per la prima volta. Sento il cuore battermi all'impazzata. Ricambio lo sguardo del Consigliere e sento le lacrime bruciarmi gli occhi. Dalla sua reazione capisco che non sapeva di essere mio padre e la cosa mi fa stare meglio. Non mi aveva mai detto della relazione con mia madre ma so che lo ha fatto solo per proteggermi, forse pensando che mio padre (o almeno, quello che fino a poco tempo prima considerava tale) non ne fosse a conoscenza.
<<Le lettere scritte da Isabella sono molto chiare.>> continua il Re allontanandosi dal Consigliere ed interrompendo i miei pensieri. <<Voleva fartele leggere, ma non ci è riuscita perché l'ho uccisa appena ha messo al mondo tua figlia.>> dice in tono calmo.
Vedo Kalindi, poco lontana dal Re, mettersi una mano davanti alla bocca per non urlare e sbarrare gli occhi ed il Consigliere cadere in ginocchio tenendosi la testa tra le mani. Io rimango paralizzata con lo sguardo fisso nel vuoto.
Il Re posa il suo sguardo di ghiaccio su Kalindi. <<Mia dolce, bella e indomabile Kalindi... non è giusto che tu stia male per questo. Lei ha mentito anche a te. Ha mentito a tutti noi prendendosi gioco della nostra buona fede. Ho dovuto ucciderla, non potevo più vivere con quella consapevolezza. Preferivo saperla morta piuttosto che di qualcun altro>> le dice fissandola intensamente. <<Avrei dovuto uccidere anche sua figlia e il suo amante, lo so, ma il Consigliere mi serviva. Sapevo che neanche Geremia sarebbe stato in grado di occupare il suo posto se lo avessi ucciso e poi mi dava una certa soddisfazione averlo sotto di me, poterlo comandare, e vedere il suo dolore per la perdita della sua amata. Non ha vinto contro di me; io l'ho avuta e lui no. Per quanto riguarda Mia la situazione è diversa. Lei mi ricordava troppo sua madre. Braccarla, usarla, umiliarla e farla soffrire mi hanno fatto stare meglio. Mi sembrava una giusta vendetta contro sua madre.>> le dice in tono pacato, come se ci fossero solo loro due, come se io non ci fossi.
Kalindi abbassa lentamente la mano dalla bocca e la lascia ricadere sul fianco, inerme. <<Avete ucciso la donna che avete giurato di amare così tanto? Che razza di mostro siete? Isabella aveva solo bisogno di essere amata!>> urla, poi, con gli occhi lucidi.
<<Io l'amavo!>> urla l'uomo avvicinandosi di più a lei. <<Era lei che amava un altro>> continua, fuori di sé.
<<No, non è vero. Voi amate solo voi stesso.>> ribatte la donna guardandolo con disprezzo. <<Siete un mostro.>>
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Revenge
FantasyMia conduce una vita apparentemente normale: vive con i suoi genitori, va a scuola e si diverte con Jake, il suo più caro amico. Sente che in lei c'è qualcosa di diverso dai suoi compagni ma non riesce a capire cosa finché un giorno finisce per far...