Capitolo 50 - Chris

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<<Sapevo di non potermi fidare di te.>>

Mia si gira e sorride. Non è sorpresa di vedermi e non dice nulla per difendersi. Fa bene perché è indifendibile. Dovrebbe essere a riposo. Anzi, dovrebbe essere nella sua stanza a prepararsi. La guardo con un sopracciglio alzato.

Al mio fianco il Consigliere la osserva, invece, con un sorriso amorevole.

<<Ciao, Chris.>> mi saluta facendo stretching.

<<Cosa avevamo stabilito?>> le chiedo avvicinandomi a lei e afferrando un suo braccio. <<Saresti dovuta restare a riposo!>> continuo perché so che userà la tattica dell'ignorarmi.

<<Sto bene, Chris. Sono stufa di stare ferma!>> si lagna. <<E poi non è giusto. Tu ti alleni ed io no.>>

<<Io non sono quasi morto!>> rispondo in tono esasperato.

Guardo il Consigliere sperando di ricevere aiuto ma lui si limita a scrollare le spalle con un sorrisino. So che è d'accordo con me ma non si schiera. Codardo.

<<Sto bene.>> ribatte Mia. <<Smettila di torturarmi. Non posso stare sempre ferma, ho bisogno di muovermi.>>

La tiro per il braccio costringendola a camminare verso il castello. <<Allora, Principessa.>> le dico marcando l'ultima parola solo per farla arrabbiare. <<Come ti senti?>> le chiedo osservandola con un sorrisino. Anche questa domanda la farà arrabbiare.

Mia, infatti, alza gli occhi al cielo e sospira. <<Terribilmente in ansia.>> ammette stranamente.

Rido guardando la sua espressione esasperata. <<Davvero? Non credevo potesse esistere qualcosa in grado di turbarti.>>

<<A quanto pare si.>> risponde con un altro sospiro.

<<Dai, ci saremo noi con te.>> cerco di rassicurarla.

Entriamo nel castello e le guardie si inchinano al nostro passaggio. O meglio, al passaggio di Mia.

Raggiungiamo la sua stanza ed io e il Consigliere entriamo con lei. Le lascio andare il braccio e lei si avvicina alla finestra e guarda all'esterno, verso i cancelli. È pensierosa e sembra tesa.

<<Quando arriveranno?>> chiede a nessuno in particolare.

<<Presto.>> le risponde il Consigliere. <<Dovresti prepararti. Vado a chiamare Anne.>> dice e, prima che Mia possa rispondere o protestare in qualche modo, sparisce dalla nostra vista. Sarebbe comodo avere il suo potere per poter scappare dalle rispostacce di Mia.

Mia si avvicina al letto e si siede, guardandomi. Mi avvicino piano a lei, posizionandomi di fronte e guardandola dall'alto.

<<So cosa stai pensando.>> le dico posandole le mani sulle spalle e facendole una specie di massaggio.

<<Sto pensando a come scappare di qui.>> risponde lei chiudendo gli occhi mentre le massaggio le spalle rigide. Indossa ancora la tuta degli allenamenti ed ha i capelli legati in una lunga coda.

<<Non puoi scappare dalle tue responsabilità.>> le dico osservandola dall'alto.

<<Detesto quando vuoi fare quello maturo.>> risponde per poi fare un mugolio. Cerco di ignorarlo e di concentrarmi su quello che le devo dire.

<<Io sono maturo.>> ribatto.

Mi siedo accanto a lei e le passo un braccio intorno alle spalle, avvicinandola a me. Mia posa la testa sulla mia spalla e chiude gli occhi. Probabilmente sta cercando di rilassarsi. Le accarezzo il braccio con delicatezza e chiudo gli occhi anche io.

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