Capitolo 4 - Mia

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Mi rialzo a fatica. <<Che ci fai tu qui?>>

<<Sono venuto a salvarti. Non sembravi apprezzare particolarmente la compagnia di quel tipo.>> risponde il ragazzo incrociando le braccia al petto. <<A proposito, chi diavolo è? Un tuo ex? Dovresti denunciarlo, è parecchio violento.>>

<<Non c'era bisogno che tu tornassi.>> rispondo mentre mi controllo la ferita alla gamba che ha ripreso a sanguinare.

<<Da quello che ho visto si.>> ribatte in tono duro. <<Che ne facciamo di questo tipo?>>

Guardo Geremia e poi il portale. Vedo il ragazzo notarlo e strabuzzare gli occhi.

<<Che roba è?>> chiedo studiandolo con attenzione.

Non rispondo e mi avvicino a Geremia. Sarebbe l'occasione giusta per ucciderlo. Lo osservo per qualche momento e poi sospiro. Lo afferro per un braccio ed inizio a trascinarlo a fatica verso il portale. Il ragazzo afferra l'altro braccio e mi da una mano senza chiedermi altro. Mi fermo sulla soglia del portale e giro il corpo dell'uomo. Afferro la sua collana e gliela sfilo dal collo. Una volta ripresi i sensi non potrà tornare subito da me senza questa.

<<Tanti saluti al paparino.>> sussurro. Gli do un calcio nella pancia e gli faccio attraversare il portale che si richiude all'istante.

<<Incredibile.>> Sento dire al ragazzo, ancora intento ad osservare il portale.

Osservo la collana che ho tra le mani. Dovrei distruggerla? Me la rigiro tra le mani e decido di mettermela al collo momentaneamente.

Poso lo sguardo sul ragazzo e lo vedo osservarmi attentamente. <<Ti sanguina la gamba.>> mi fa notare.

Dovrei cambiarmi le fasciature ma non c'è tempo. Devo andare via prima che Geremia o qualcun altro torni qui. Vado verso il bagno e mi osservo allo specchio. Sono sporca di sangue mio e forse anche di Geremia. Mi lego i capelli in una lunga coda. Mi sciacquo velocemente il viso e mi guardo allo specchio. Ho un aspetto orribile.

Vado nella stanza, afferro lo zaino che uso come valigia e ritorno nel salotto. Il ragazzo è ancora lì dove l'ho lasciato.

<<Che ci fai ancora qui?>>

<<Ti accompagno dalla polizia.>>

Lo guardo con curiosità. Forse è troppo scioccato per rendersi conto di quello che dice. <<Non eri andato prima a chiamarla?>>

<<Non ho il telefono con me e poi avevo paura che quel tizio ti facesse fuori. Ho cercato una specie di arma e sono tornato indietro.>> mi spiega osservandomi.

<<E cosa diciamo alla polizia? Che un uomo che prima aveva le tue sembianze ha cercato di rapirmi? E magari che io sono riuscita anche a picchiarlo? E infine che l'ho buttato in un portale che è scomparso subito dopo?>> gli chiedo alzando le sopracciglia.

Il ragazzo mi osserva in silenzio per qualche secondo. <<Sarebbe la verità.>> risponde alla fine annuendo.

<<Prova a raccontarglielo tu, allora. Probabilmente ti chiuderanno in un manicomio.>> Lo sorpasso e vado verso la porta.

<<Dovresti dirglielo tu, forse ti crederebbero. Devi essere una persona importante. Quell'ammasso di muscoli ti chiamava "principessa".>> mi dice seguendomi. <<A meno che non fosse un nomignolo tra voi due. In questo caso, scusami se te lo dico, ma hai un pessimo gusto in fatto di uomini.>>

Non gli rispondo ed esco dall'appartamento. Cammino senza una meta e penso a dove poter andare. Devo trovare un posto sicuro; probabilmente Geremia tornerà a cercarmi con i rinforzi.

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