Capitolo 8 - Chris

191 10 1
                                    

Il cielo è bellissimo, chiaro e sereno. Osservo le nuvole bianche muoversi piano assumendo delle strane forme, ogni volta diverse. Sento la natura che mi circonda e mi beo di questo momento di pace. Chiudo gli occhi e respiro a pieni polmoni l'aria pura e incontaminata di questo posto. È davvero assurdo. Non ci sono automobili, non c'è alcuna tecnologia a contaminarlo e devo dire che la cosa non mi dispiace. Sembra quasi di essere tornati un po' indietro nel tempo.

Sento qualcuno stendersi accanto a me, sul prato fresco e curato. Non mi giro ma continuo a godermi questo momento di pace. La persona accanto a me non parla, forse si sta godendo anche lei questa pace.

Dopo un tempo indefinito sente un sospiro. <<Mi dispiace per prima.>> dice semplicemente la persona al suo fianco.

Non rispondo anche se ho riconosciuto la voce. Non mi aspettavo le sue scuse ma voglio sentire cosa ha da dire. Resto con gli occhi chiusi aspettando che continui.

<<Non volevo trattarti male, ma ero arrabbiata. In realtà lo sono ancora ma è stato scorretto da parte mia prendermela con te. Tu meno di tutti hai colpe in questa storia.>> continua dopo un po' di silenzio.

Apro gli occhi e giro la testa. I lunghi capelli neri sono sparsi sul prato verde creando una grossa macchia nera e lucida. Noto dei riflessi blu in quella foresta nera. I suoi occhi neri sono rivolti verso il cielo.

<<Tu non sai tante cose e anche se qui ti sembra un paradiso in realtà è un inferno. Per me essere qui non è per niente bello e non sai cosa ho provato nel risvegliarmi in quel maledetto letto.>> continua.

<<Allora spiegami.>>

<<E' troppo difficile e lungo da spiegare e non serve che tu sappia. Adesso ti accompagneremo nel tuo mondo e non ci rivedrai mai più. A cosa servirebbe? Tu devi dimenticare tutto questo, far finta che non sia mai successo.>> mi risponde continuando a non guardarmi.

Come potrei dimenticare tutto questo? È impossibile e lei lo sa. Lo ricorderò per sempre.

<<E se volessi rimanere qui?>> chiedo in tono titubante. Ci ho pensato a lungo in questi giorni passati qui. E se questa fosse l'occasione che la vita mi ha donato per rifarmi una vita? Ho tutto da guadagnare e nulla da perdere. Nel mondo Comune non c'è nulla per me. Forse qui potrei trovare uno scopo, la mia strada.

Finalmente lei si gira e mi guarda. Le nostre facce sono vicine e mi incateno ai suoi profondi occhi neri. <<No.>> risponde in tono duro.

<<Magari potrei aiutarti...>>

<<Non se ne parla Chris.>> dice a denti stretti. Si mette seduta e i lunghi capelli le scivolano lungo le spalle. Sfiorano il terreno per quanto sono lunghi. <<Questo non è il mondo a cui sei abituato e tutto quello che hai visto in questi pochi giorni non è uno scherzo. Qui si rischia la vita.>> dice alzando il tono della voce e continuando a guardarlo con quei due buchi neri che ha al posto degli occhi.

<<Mia, io non sono un ragazzino. E anche tu non sai tante cose di me.>> rispondo mettendomi anche io seduto. <<Non ho nulla da perdere e se pensi che la morte mi spaventi, ti sbagli.>>

<<Ma spaventa me, Chris.>> risponde lei per poi girarsi e guardare avanti. Prima che si girasse, però, sono riuscito a scorgere del dolore nei suoi occhi. <<Devi tornare nel tuo mondo, mi dispiace.>>

Non le rispondo e continuo ad osservare il suo bel profilo. Sul volto ha qualche livido e qualche graffio ma questo non fa affievolire la sua bellezza.

Dopo qualche minuto di silenzio lei si alza e mi porge la mano, invitandomi ad alzarmi. L'afferro con una forte stretta e mi alzo mettendomi di fronte a lei. Sento una leggera scossa pervadermi il braccio ma sembra che lei neanche ne sia consapevole.

RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora