Capitolo 46 - Chris

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Kalindi si avvicina velocemente verso la tomba di Isabella e si china in direzione della foto. Accarezza l'immagine della donna e una lacrima liberatoria le bagna il viso.

<<Non lo sapevo... non sapevo ti avesse uccisa lui. Non gli avrei mai permesso di entrare nel mio cuore se avessi saputo. Te lo giuro Isabella. Devi perdonarmi...>> dice disperata, come se realmente Isabella possa sentirla.

<<Sono sicuro che lei lo sappia.>> le dico, rivelando la mia presenza. L'ho seguita quando l'ho vista allontanarsi di corsa.

Lei si gira e mi vede. Mi avvicino a passo lento a lei e guardo il suo volto distrutto.

<<Che ci fai qui?>> mi chiede tornando a guardare la foto della sua amica. <<Dovresti essere con Mia.>>

<<E' in buone mani.>> le dico. <<E' con suo padre.>> Non l'avrei mai lasciata sola se non avessi saputo che c'era il Consigliere a prendersi cura di lei.

Kalindi annuisce piano e la sento tirare su con il naso.

Mi avvicino di più a lei e le poggio una mano sulla spalla. <<Mi dispiace, Kalindi. Penso che tu lo amassi molto.>> Io sono contento che quel maledetto sia morto ma posso immaginare come si senta la donna.

<<Lo amo ancora, nonostante tutto.>> risponde lei fissando gli occhi neri e profondi di Isabella, uguali a quelli di Mia.

<<Allora perché hai aiutato Mia ad ucciderlo?>> le chiedo. So che è stata lei a lanciarle il coltello. L'ho capito quando ho incrociato il suo sguardo e quando poi l'ho vista scappare via.

Kalindi continua a guardare la foto di Isabella. <<Perché altrimenti lui l'avrebbe uccisa e non avrei tenuto fede alla promessa fatta ad Isabella. Non potevo tradirla di nuovo. Lei è stata la mia unica amica qui, l'unica persona che tenesse a me realmente, senza secondi fini.>> risponde alzandosi e girandosi verso di me. <<Mia merita di vivere.>>

<<Hai fatto la cosa giusta.>>

<<Lo so ma fa male lo stesso.>> mi risponde con un sorriso triste. <<Sai, Ferdinand credeva di sapere tutto, credeva di poter controllare tutto quello che succedeva nel castello, credeva di poter addirittura decidere chi gli altri potessero amare o meno. Io, però, ho sempre saputo che Isabella non lo amava ma nonostante questo non l'ho mai riferito a nessuno. La volevo troppo bene e la vedevo rinata quando era con il Consigliere. Chi ero io per impedirle di amare? E chi ero io per impedire al Consigliere di amarla? La coprivo con il Re ogni volta che andavano nel mondo Comune e so che lei era a conoscenza del fatto che lo sapessi ma cercava in tutti i modi di non includermi in quella storia.>>

<<Sei stata una buona amica per lei. Sono sicuro che lei lo sappia.>>

Kalindi scuote la testa. <<Avrei potuto fare molto di più.>>

<<Hai fatto ciò che era nelle tue possibilità.>> rispondo. <<Ognuno di noi, dopo qualsiasi evento, pensa "avrei potuto fare questo", "se avessi fatto questo non sarebbe successo quest'altro" ma la verità è che in quel momento la nostra scelta, la nostra decisione, era l'unica possibile. Non si può tornare indietro, Kalindi.>>

<<Sei un bravo ragazzo, Christopher.>> mi dice Kalindi con un sorriso triste. <<Penso che tu sia il regalo che la vita ha fatto a Mia dopo tanta sofferenza. Sentirsi amati è qualcosa di importante per persone rotte dentro come noi. Ci può aiutare a riattaccare i pezzi.>>

<<Sono sicuro che anche tu troverai qualcuno che ti ami veramente. Te lo meriti.>> le dico sinceramente.

La donna scuote la testa. <<Il mio cuore è già stato preso e distrutto. Apparteneva a Ferdinand e adesso se l'è portato via con sé.>> risponde girandosi.

<<Lui non ti meritava. E soprattutto non meritava il tuo amore.>> ribatto. <<Non ti amava.>> aggiungo. Anche se so che può farle male, è la verità.

<<Il suo cuore apparteneva ad Isabella. L'ho sempre saputo. Anche se non è mai stato in grado di dimostrarglielo, la amava.>> mi dice senza guardarmi. <<Ed io lo sapevo. Sapevo che non mi amava ma io lo amavo e speravo che il mio amore potesse aiutarlo ad essere una persona migliore ma ho fallito.>>

<<Ci sono persone che non possono essere salvate.>>

Kalindi annuisce piano ed inizia a camminare verso l'uscita. La accompagno in silenzio verso il cancello completamente distrutto e la osservo fermarsi e guardarsi intorno come se volesse imprimere nella mente quel posto. Non c'è più nessuno. Sia i Ribelli e sia gli uomini del Re sono andati via lasciando via solo i segni della battaglia.

<<Ho sempre desiderato andare via di qui ma adesso andarmene ha un sapore completamente diverso. Non ci sarà più nessuno che mi cercherà per costringermi a ritornare.>> dice rivolta più a sé stessa che a me.

<<Questi cancelli saranno sempre aperti per te, Kalindi.>>

La donna annuisce impercettibilmente ma non risponde.

<<Tornerai?>> le chiedo. <<Penso che a Mia piacerebbe averti nella sua vita. Sei stata una persona molto importante per sua madre; averti al suo fianco gliela farebbe sentire più vicina.>>

Lei mi guarda con gli occhi lucidi. <<Non lo so.>> dice con sincerità. <<Forse per lei sarebbe meglio voltare pagina, recidere ogni legame con il passato. La aiuterà ad andare avanti, a farsi una nuova vita.>>

<<Il tempo aggiusterà tutto e forse un giorno ti sentirai pronta a tornare qui o quantomeno nella vita di Mia.>> le dico con un piccolo sorriso.

Lei mi osserva ancora un po' e poi mi porge la mano. Gliela stringo delicatamente.

<<Prenditi cura di lei. Non lasciarla mai sola.>> mi dice.

<<Se me lo permetterà sarò per sempre al suo fianco.>>

<<Resta al suo fianco anche se non te lo permetterà.>> mi risponde con un piccolo sorriso. <<Addio, Chris.>>

<<Arrivederci, Kalindi.>> le rispondo quando ormai non può sentirmi più.

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