Capitolo 42 - Mia

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<<Non posso farvelo fare.>> mi dice Kalindi per l'ennesima volta.

<<Allora trovalo e portamelo.>> rispondo seduta sul trono.

Gioco con l'accendino che ho in mano e guardo con noia la pila di libri che ho creato davanti a me. Ho quasi svuotato la biblioteca del castello. Dimitri, il Consigliere e Chris mi hanno aiutata in silenzio. Ho messo K.O. qualche guardia che ha provato a fermarci. Per il resto al castello non c'è nessun altro perché gli uomini sono ancora impegnati con la battaglia all'esterno.

<<Non so dove sia.>> mi ripete ancora.

<<Non è un mio problema.>> rispondo. <<Darò fuoco al castello se non verrà. Non avrà più questo posto, non avrà il suo trono, non avrà più nulla su cui governare.>>

<<Principessa, voi siete arrabbiata. Lo capisco ma questa è una sciocchezza.>> risponde Kalindi.

<<Lui ha fatto uccidere un Comune per il solo gusto di farlo e chissà quanto altro ha fatto. Mi ha rovinato la vita. Il minimo che io possa fare è ricambiare il favore. Gli toglierò tutto ciò che ha.>>

<<Non voglio scontrarmi con voi.>> mi dice Kalindi guardandomi.

<<Lo so. Mi avresti già potuto attaccare ma non lo hai fatto. Non hai aiutato Geremia né gli altri uomini. Non mi stai fermando neanche adesso.>> rispondo continuando a giocare con l'accendino. <<Perché?>> le chiedo guardandola.

<<Non voglio farmi del male.>> risponde dopo un po'.

<<Quando pensavi che Geremia fosse il Re, però, me ne avresti fatto.>> le dico fissandola.

<<Devo difendere il Re.>>

<<Vuoi difendere il Re. Lo fai perché lo ami.>> le dico. La vedo sussultare leggermente. Deve essere strano per lei sentirmelo dire. <<E lo apprezzo. Per questo neanche io ti ho attaccata.>>

<<Devo difendere il Regno.>> ribatte Kalindi dopo un po' di silenzio. <<Per questo dovete fermarvi.>>

<<Dovrai uccidermi per fermarmi e so che non lo vuoi.>> le dico alzandomi dal trono e avvicinandomi a lei. <<Mia madre non te lo perdonerebbe e tu le volevi bene. È per questo che hai conservato le sue cose ed è per questo che hai mantenuto il suo segreto.>>

Siamo una di fronte all'altra e adesso posso vedere gli occhi lucidi di Kalindi. <<Tu hai cercato di proteggermi, non è vero?>> le chiedo.

Lei annuisce piano e scosta lo sguardo dal mio. <<Un giorno vi racconterò tutto ma non oggi.>>

<<Darò fuoco a questo posto se non si consegna a me.>> le ripeto. <<Trovalo e diglielo.>>

<<Vostro cugino ve lo ha detto: può essere ovunque.>> ribatte tornando a guardarmi.

Si, è vero. Dimitri ha letto nella mente di Geremia il loro piano. Lui ha preso le sue sembianze per permettergli di fuggire, per dargli un vantaggio. Può essere ovunque non solo in questo mondo ma anche in quello Comune.

<<Io sono sempre stata braccata. Evidentemente avete i vostri mezzi per cercare le persone che fuggono.>> le dico girandomi per tornare a sedermi.

<<Mia!>> urla Dimitri entrando nella sala di corsa. Chris è alle sue spalle. <<Lui è qui!>>

<<Cosa?>> chiedo alzandomi di nuovo e andandogli incontro.

<<Una ragazza lo ha visto entrare nella cappella di famiglia. Io penso che sia ancora qui.>>

Kalindi scatta verso la finestra e la spalanca buttandosi giù. Corro e vedo che è atterrata in piedi nonostante l'altezza e sta correndo attraverso il giardino.

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