Capitolo 25 - Chris

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<<Ehi, ragazzone.>> mi sento chiamare.

<<Mia?>> chiedo vedendola camminare verso di me con un sorriso. La raggiungo velocemente e la abbraccio di impulso. <<Ero così preoccupato per te.>> ammetto stringendola.

<<Chris, se mi stringi ancora così vomito tutto ciò che ho mangiato.>> si lamenta anche se riesco a sentire che sta sorridendo.

Mi allontano da lei e la osservo. <<Sono felice che tu sia qui. Il Consigliere mi aveva detto che ti avrebbe fatta liberare, ma non pensavo così presto.>> le dico. <<Come stai? Hai un aspetto orribile.>> Ed è vero; si vede che non è in forma. È più pallida del solito e sembra anche più magra. Sembra stanca.

Lei si siede sul prato morbido del giardino. <<Non sei per niente gentile.>> mi risponde strappando un ciuffo d'erba dal terreno.

<<Mi dispiace per quello che è successo.>> le dico sedendomi accanto a lei.

<<Ho fatto una nuova esperienza. Ti consiglio di non farti mai rinchiudere lì dentro. Fa un freddo cane, puzza di urine, il cibo fa schifo e la brandina è scomodissima.>> mi informa.

<<Sembra terribile.>> le dico con un sorriso. <<Ma non intendevo quello. Intendevo che mi dispiace per quello che è successo con tuo padre.>> continuo tornando serio.

<<Era ubriaco. Probabilmente non ricorda neanche perché lo abbia picchiato.>> mi risponde senza guardarmi.

Non sembra voler parlare di questa storia per cui non le rispondo. Deve essere difficile per lei. Il rapporto con suo padre non era dei migliori già prima ma credo che adesso si sia incrinato ancora di più.

Sento delle voci provenire dal cancello e mi giro. Un gruppo di uomini e donne stanno attraversando il giardino diretti al castello e scortati dalle guardie.

<<Un'altra festa?>> chiedo corrugando la fronte. <<Oh, Dio. È il giorno del tuo matrimonio?>> dico, girandomi di scatto verso di lei. È per questo che suo padre l'ha fatta liberare? Per celebrare il matrimonio?

Dovrei parlare con Mia di questo? Non so cosa pensi effettivamente di questa storia, non ne abbiamo parlato. E se volesse sposare Dimitri? No, è suo cugino!

<<No, Chris.>> risponde Mia ridacchiando. <<Sono gli uomini che combatteranno con noi contro i Ribelli.>>

<<Non sono molti.>> dico osservando quella lenta processione. Mi aspettavo un esercito numeroso, non di certo un gruppo così piccolo di persone che in più non sembrano per niente soldati pericolosi. Ci sono anche parecchie donne e dei ragazzi giovanissimi.

<<Nel Regno non sono molti, ormai, gli uomini che hanno dei poteri. Se poi consideri quelli che fanno parte dei Ribelli la cifra si dimezza.>> mi spiega Mia. <<Ma questi uomini sono forti. Alcuni li ho conosciuti nella mia precedente permanenza forzata.>> continua senza distogliere lo sguardo da quei tizi.

<<Quindi, tra poco dovremo lottare.>>

<<Così sembra.>> mi risponde tornando a guardarmi. <<Cosa c'è? Sembri preoccupato.>>

La guardo anche io. <<Non so se riuscirò a proteggerti.>> ammetto. Ripenso alla sensazione di impotenza che ho provato in questi giorni. Non ho potuto fare niente per aiutarla.

<<Io non ho bisogno di essere protetta, Chris.>> risponde lei per poi sbuffare sonoramente. <<Devi pensare a proteggere te stesso.>> continua stendendosi sull'erba soffice.

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