¿Te queda claro?

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Palawan. Filippine - Ore 03.00

Suonò il cellulare. Il cellulare delle emergenze. Erano d'accordo con i collaboratori e i trasportatori che se ci fossero stati dei problemi o dei qualunque movimenti sospetti li avrebbe chiamati subito per dargli il tempo di mettersi in salvo.

Sergio si alzò di scatto dal letto, mise gli occhiali e rispose. Nel frattempo si svegliò anche Raquel, guardò l'ora. "Sì, d'accordo. Parto subito." mise giù il telefono. La compagna lo guardò "Chi era?" Sergio si voltò "Era... il trasportatore di Tokyo e Rio." "Che è successo?" "Non ne ho idea, però devo andare." "Dove, quando?" "Parto subito, sto via un paio di giorni, devo cercare di capire cosa sia successo e sistemare le cose. Chissà che cazzo hanno fatto questa volta. - sospirò, la guardò - Mi chiami Marsiglia? Che sia pronto in un'ora al massimo." Raquel chiamò Marsiglia, dopo poco mise giù. "Tra 50 minuti è qui." "Grazie." Raquel si sdraiò guardandolo, si avvolse nelle lenzuola, Sergio si girò la guardò "Non guardarmi così..." "Così come?" "Non vuoi che me ne vada, vero?" fece cenno di no con la testa "Vorrei che fossi un po' più egoista e non corressi sempre ad aiutare gli altri - gli andò vicino - ma ti amo anche per questo." sorrise. Sergio le diede un bacio lungo, Raquel glielo ricambiò, lo guardò "Senti ma... visto che Marsiglia prima di arrivare ci impiegherà... - guardò l'orario - 40 minuti circa..." "C'è poco tempo..." "Beh... direi abbastanza..." si alzò, gli andò davanti, gli slacciò i pantaloni e glieli mandò giù con i boxer, lo baciò prendendoglielo in mano e cominciando a massaggiarlo. "Raquel..." Lui le mise le mani sul fianchi le tirò giù lo slip. Lo fece sedere sul letto, salì a cavalcioni e cominciando a muovere la mano in maniera circolare. "Io poi come faccio andare da Marsiglia?" ansimò, sorrise, Sergio le mise due dita nella vagina cominciando a masturbarla, iniziò ad ansimare anche lei. Lo fece entrare e cominciarono a muoversi. Continuarono senza trascurare baci lunghi, pieni di passione e accarezzandosi finché non vennero.

La tenne sulle ginocchia senza farla uscire in modo che ogni movimento fosse un brivido "E io ora dovrei andare con Marsiglia?" "Mh... mi sa di sì... - sorrise - Dove dovete andare?" "Tailandia." "Fin là??" "Non è sicuro farla venire fino a qui, Raquel." "Stai attento, d'accordo?" "Va bene."

Alle 03.50 puntuale come un orologio svizzero, arrivò Marsiglia, Sergio prese lo zaino delle emergenze, uno zaino, per ognuno della famiglia, che avrebbero dovuto prendere in caso di pericolo imminente. Si girò verso Raquel, le diede un bacio "Saluta tua mamma e Paula." "Lo farò." salutò con un cenno Marsiglia che era rimasto alla macchina.

Palawan, Filippine - ore 15.00

Sergio rientrò a casa, Paula stava giocando, Raquel e sua mamma erano sulla spiaggia perché Marivi era entrata un'altra volta in acqua vestita. Mise giù lo zaino delle emergenze che si era portato dietro, e andò nella sala, vide rientrare Raquel con la madre, Sergio la fermò, lei si voltò, gli prese il viso tra le mani sorridendo "Tesoro, com'è andato il viaggio?" lui le prese le mani "Prepara le valigie." "Che succede?" "Tokyo è qui. - la compagna girò la testa verso la spiaggia per guardare, Sergio le spostò il viso con dolcezza - Raquel.. Raquel, - lei lo guardò - fino a quando non sapremo esattamente quello che è successo devi andare con tua madre e la bambina a Mindanao" "E anche se questo non è un posto sicuro, tu rimani." "È la cosa migliore." "Perché devi risolvere un problema a Tokyo, non è vero? - lui annuì - Da solo. - Sergio annuì di nuovo, Raquel lo guardò sorridendo, gli diede un bacio lungo - Se hai in mente di nascondermi perché non mi veda... te lo puoi anche togliere dalla testa." sorrise e si avviò verso la spiaggia, lui la seguì a ruota sapendo che ci sarebbe stato molto attrito tra le due donne. Nel frattempo la compagna arrivò in spiaggia, ebbe un contatto visivo con Tokyo che le andò incontro e Raquel fece lo stesso. Il Professore arrivò giusto in tempo prima che si mettessero le mani addosso, o almeno l'intenzione sembrava quella. Tokyo chiese al Professore cosa ci facesse l'ispettrice con lui, non si fidava di lei continuando a sostenere che l'avrebbe tradito sicuramente come aveva tradito gli ex colleghi (St3Ep1...) Il Professore aveva l'assoluta certezza che Raquel non l'avrebbe mai tradito, ad un certo punto Tokyo gli chiese se, la certezza che aveva, fosse quella delle sue mutande. Raquel si scocciò dell'arroganza di Tokyo e le tirò uno schiaffo "Se il Professore dice che sono una di voi, è perché lo sono. Ti è chiaro?" "Che schiaffo che mi hai dato... così non andiamo d'accordo ispettrice." L'ex ispettrice si avvicinò, Sergio le si mise davanti e le mise un braccio intorno alla vita come per fermarla "Lisbona, mi chiamo Lisbona." Dopo il sorriso sarcastico di Tokyo, il Professore propose di entrare a prendere un tè.

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