Palawan, Filippine - Ore 17.20
Entrarono in casa e trovarono tutta la banda "Mi fa molto piacere sapere che la casa sia ancora in piedi." Palermo lo guardò "Come siamo pessimisti, Professore." Bogotá gli andò a dare una mano a scaricare tutto. "Grazie." Raquel intervenne "Mettete tutto dentro poi ci penso io a mettere a posto." Quando fu tutto scaricato, Raquel e Sergio andarono a salutare il resto della banda "Eccoli i vacanzieri..." "Bentornati." Raquel abbracciò Stoccolma e Manila. "Come state?" "Bene, grazie." sorrise, Sergio guardò Raquel "Io vado con Marsiglia, ci vediamo tra un paio di ore." "Va bene" sorrise, salutò tutti gli altri, Marsiglia lo stava aspettando all'elicottero. Quando Sergio era sulla porta di casa, Raquel lo fermò, lo salutò dandogli un bacio "So che non ti piace davanti agli altri." sorrise "Grazie" "State attenti..." andarono, Raquel tornò dalla banda "Allora? Che mi raccontate?" "Mamma..." arrivò Paula, Raquel guardò la banda e poi la figlia "Dimmi." "Possiamo metterci in giardino?" "Sì, non me lo devi chiedere... la nonna dov'è?" "Sul patio con Clea." "Va bene... hai salutato?" "Ciao..." la banda la salutò e lei corse a giocare, Raquel sorrise guardandola "Ma è cresciuta tantissimo o è una mia idea?" "Tantissimo no, però è cresciuta..." sorrise "Come è andato il ritrovo?" "Tante lacrime... di felicità, ovviamente, e ora un po' di paura." "Di cosa?" "Ha paura che ripartiamo e non torniamo più. Le avevamo promesso di sentirci tutti i giorni ma... - guardò dove fosse, la vide giocare tranquilla, riprese - quando mi hanno presa, il Professore non poteva chiamarla perché doveva organizzare tutto per salvarci. Quindi è stata un po' di giorni senza sentirci. L'ha chiamata lui quando si sono dovute spostare che avevano scoperto dov'erano e, in un attimo di tregua nella Banca, sono riuscita a parlarci anch'io ma erano quattro giorni che non ci sentiva ed era molto spaventata." "Ha un buon rapporto con il Professore?" "Ottimo, per fortuna. Lo ascolta molto. Poi sa che siamo una famiglia quindi quello che le dice lui vale tanto quanto se glielo dicessi io. Non ha molte vie di fuga. - risero - Voi con Cincinnati?" le rispose Denver "Era felicissimo di vederci, anche noi pianto di felicità lui che, poverino, non capiva perché piangevamo e quindi si è messo a piangere anche lui..." risero tutti, Monica continuò "Tutto un affare di pianti." "Dove l'avete ora?" "Sta dormendo - guardò l'orologio - tra poco dovrebbe svegliarsi." sorrise, guardò un po' tutti "Siete riusciti a recuperare un po' di forze in questi giorni?" "Sì." "Sì, abbastanza." Restarono lì a chiacchierare, arrivò Clea "Signora, mi scusi. Preparo cena?" "No, Clea, non preoccuparti stai pure con mia mamma, ci penso io. Grazie mille." sorrise "Va bene." "Ti diamo una mano Stoccolma e io." "Va bene, grazie Manila." Stoccolma la guardò "Tua mamma come sta?" "Mia mamma dipende dal momento. Quando siamo arrivati a Sagay, non mi ha riconosciuta subito. Il Professore tutte le volte che lo vede mi chiede chi sia quel bell'uomo. - accennò una risata - E non sempre è orientata."
Mindanao, Filippine - ore 19.00
"Professore, abbiamo un problema all'elicottero." "In che senso?" "Il tubo del serbatoio si è rotto." "Come si è rotto? Che significa?" Marsiglia glielo indicò, Sergio lo guardò "Cazzo. E ora?" "Ora, non ci possiamo rimettere in viaggio, Professore. Dobbiamo aspettare e trovare qualcuno con un pezzo di ricambio o qualcosa per tamponare almeno." "Marsiglia siamo nelle Filippine e io non parlo filippino." "Oppure prendere il primo aereo domani." "Domani? In macchina è possibile?" "Sì, certo. Ma impiegheremo più di due giorni per arrivare." "Porca puttana. - si fermò un attimo a pensare - Cazzo. Non so neanche se ho dietro il passaporto. Vado a controllare e chiamo un attimo Lisbona." per fortuna aveva con lui il passaporto, chiamò Raquel che stava cucinando con Stoccolma e Manila "Sergio, dimmi." sorrise "Torniamo domani." "Che significa che tornate domani?" guardò le ragazze che la guardarono con uno sguardo perplesso, le raccontò del guasto "Ci è proprio impossibile ripartire." "Ma come fate?" "Per dormire ci fermiamo qui a casa... due letti ci sono e poi ci vediamo domani." "Quanto impiegate poi ad arrivare?" "Cinque ore. Dopo guardo con calma il volo. Sempre che troviamo posto..." "Cinque ore?!" "Purtroppo sì... Ascolta, salutami tutti e ci vediamo domani. Anzi, ti chiamo dopo per la buonanotte." "Va bene, a dopo." fece un mezzo sorriso e chiuse la telefonata, andò da Marsiglia a guardare il guasto.
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Estoy contigo
FanficLiberamente ispirata alla serie TV Netflix "La Casa de Papel". Ho provato ad immaginare quello che non è stato raccontato, nelle stagioni andate in onda, a Raquel e Sergio: - l'arrivo di Raquel a Palawan dopo un anno - la vita dopo la rapina a...