Raquel, me he enamorado de ti

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Andarono a tavola. Paula vide arrivare il padre con la mamma e la zia "Dove eravate?" le rispose Raquel "In camera, amore. Stavamo parlando." "Di cosa?" "Cose da grandi." "Dici sempre così." "Non è vero... quando sono cose che anche tu puoi sapere, te le diciamo sempre." "Ma nel frattempo sono cresciuta." intervenne Sergio "Paula... basta." Raquel riprese "Sei cresciuta ma non abbastanza. Sai che non mi piace quando ti intrometti in cose che non ti riguardano. Ha ragione papà, basta." Paula stette zitta, la zia si accorse di nuovo che Raquel si era riferita a Sergio dicendo 'Papà' ma non fece domande. Rafael cominciò a fare conoscenza con Marta "Marta, se posso permettermi, di cosa ti occupi?" "Sono segreteria in uno studio medico. - sorrise - Tu invece? Sei qui in vacanza?" "Eh... sì. A dire la verità... sono momentaneamente disoccupato. L'azienda per cui lavoravo è fallita..." "Ah, mi dispiace." "Grazie. Quindi sono in cerca di un altro impiego. Per il momento sono in ferie, obbligate." sorrise "Che lavoro facevi?" "Sono ingegnere elettronico." Paula intervenne "Sai zia che lui sa un sacco di cose..." "Ah sì?" "Sì. Però sicuramente meno di quelle che sa papà." "Paula!" Rafael rise, Marta cercò di non ridere, Sergio sorrise "Che c'è? Ho detto la verità." il padre intervenne "Non sempre si può dire tutta la verità in maniera plateale..." "Che significa?" "Che non tutto lo si può dire in maniera così aperta, evidente e, soprattutto, se ci sono le persone dirette interessate." sorrise, Raquel riprese "Chiedi scusa." "Scusa Rafael..." "Tranquilla. Comunque ha ragione, Sergio sa molto più di me." Marta lo guardò "Anche tu ingegnere?" "No, assolutamente. Fin da bambino ho sempre letto moltissimo, qualsiasi argomento mi capitasse sotto le mani. Piano piano mi sono fatto una cultura." sorrise, Marivi intervenne "Avete passato una bella giornata insieme tu e Paula?" Marta guardò la sorella che le fece cenno di dire di sì "Sì, sì, mamma. Bellissima, vero Paula?" Raquel guardò la figlia che stava per parlare, facendole capire di dire di sì "Sì, molto." "Dove siete andate di bello?" "Siamo... andate al cinema a vedere l'ultimo cartone che è uscito." "È stato bello?" "A me è piaciuto. Paula?" "Sì, sì." Raquel spostò il discorso sulla cena che aveva preparato Sergio per poi spaziare e cambiare discorso. Finita la cena Raquel si mise sul divano e Marta sulla poltrona, Paula arrivò in sala dalla mamma "Mamma, posso chiederti una cosa?" "Certo, vediamo se posso risponderti." "Perché nonna fa così?" Raquel la guardò, le allungò una mano e la fece sedere sulla sua gamba "Nonna... te l'abbiamo detto io e papà, ha una malattia che le fa perdere la memoria. Alcune volte sono solo dei momenti, altri non si ricorda delle persone." "E non si può curare? Le malattie si curano." "Purtroppo amore, non tutte le malattie si curano e questa non la si può curare." "Ma perché si dimentica le cose?" "Credo che papà lo sappia. Dov'è?" "Sta lavando i piatti." "Quando viene di qua glielo chiedi, d'accordo? - annuì - Però, amore, quello che ti posso dire è che non bisogna contraddirla se fa discorsi strani tipo quelli che ha fatto a cena. Intesi?" "Sì." "Brava." sorrise Paula mise una mano sulla pancia della mamma "Non si sente..." "Magari sta facendo quello che andrai a fare tu tra un po'." "Cioè?" "Dormire." sorrise e le diede un bacio sulla tempia "Mh..." la zia la guardò "Contenta che tra un po' avrai una sorellina o un fratellino?" "Sì." fece un sorrisone, Marta guardò la sorella "Sapete già se è maschio o femmina?" "No, lei vuole l'effetto sorpresa e noi non abbiamo ancora chiesto."

Arrivò Sergio "Vostra madre è andata a letto, mi ha detto che era stanca e di salutarvi." "Grazie." "Papà, posso chiederti una cosa?" "Dimmi." "Che cos'ha nonna?" "Era solo stanca..." Raquel intervenne "Lei si riferisce a quello che è successo a cena." guardò il compagno, Sergio si sedette sull'altra poltrona "Beh... - si sistemò gli occhiali - ha una malattia che le fa perdere la memoria." "Ma come gliela fa perdere?" "Sai che il nostro corpo è composto da cellule?" "Sì." "Anche il cervello. L'Alzheimer è una malattia che distrugge le cellule del cervello. Quindi piano piano si perde la memoria." "Quindi... si dimenticherà anche di noi?" a Paula, come al solito, non sfuggiva nulla. Sergio guardò la compagna non sapendo quanto volesse che la figlia fosse al corrente, Raquel intervenne "Potrebbe succedere, amore. Però... non ti devi spaventare. Sai che c'è una bellissima frase che dice che le persone magari si dimenticheranno di te, di quello che gli hai detto, ma non potranno mai dimenticarsi di come le hai fatte sentire. Penso sia più importante questo. - le diede un bacio - Senti amore, comincia a farsi tardi... andiamo a nanna?" "Voglio stare un po' con zia." Marta intervenne "Sto qui due settimane, tesoro. Ne abbiamo di tempo per stare insieme. Vedrai." "Va bene." Raquel riprese "Forza, a nanna." Paula si alzò e la mamma fece per alzarsi, Sergio la fermò "Lascia, la porto io." "Grazie." sorrisi, la bambina salutò la zia e la mamma e andò a letto. Rafael raggiunse Raquel e Marta "Io vado a fare due passi in spiaggia." "D'accordo, ti lasciamo la luce accesa come al solito. Se non ci trovi in piedi, buonanotte." "Buonanotte ad entrambe." "Notte" sorrisero "Mi salutate voi Sergio?" "Sì, tranquillo." Rafael uscì, Marta guardò Raquel "Anche lui stranuccio come lo zio." la sorella si limitò a sorridere "Li devi conoscere, quando piano piano li conoscerai vedrai che sono meravigliosi. Rafael è un bravo ragazzo." Sergio arrivò "Paula si mette a leggere un po', le ho detto di spegnere tra cinque minuti." "D'accordo." si andò a sedere in parte alla compagna, lei si appoggiò e lui la prese tra le braccia un po' con imbarazzo essendoci con loro Marta, Raquel gli prese la mano accarezzandogliela con il pollice come per tranquillizzarlo "Ah, Rafael è andato a fare due passi in spiaggia, se quando torna siamo già a letto ti dà la buonanotte." "Grazie." Marta intervenne "Beh Sergio, dimmi una cosa... - Sergio la guardò - Quando ti sei innamorato di mia sorella?" lui guardò Raquel che gli ricambiò lo sguardò "Lo sa... sa della Zecca fino a quando ci siamo ritrovati qui." "Ah... ehm..." si sistemò gli occhiali, pensandoci un attimo "Non pensavo di aver fatto una domanda così... difficile." Raquel sorrise, Sergio riprese "No, no, è un quesito molto semplice. È che non sono molto a mio agio a parlare di cose così... personali." Marta lo guardò stranita sentendo la parola 'Quesito', Raquel intervenne "Marta..." "Ok, scusa." Sergio si sistemò gli occhiali, Marta sbadigliò "Vi lascio, vado a letto che la stanchezza comincia a farsi sentire. - sorrise - Buonanotte." la salutarono.

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