Y... ¿si no la hubiéramos?

122 4 10
                                    

Erano passate tre settimane dal rientro a casa di Raquel. La malattia di Marivi si era leggermente aggravata e Clea, dovendo stare dietro a lei, non riusciva più a prendersi cura alla casa. Bogotá, Pamplona, Marsiglia, Manila, Logroño e Alicia avevano trovato casa a Palawan per stare vicini a loro. Stoccolma con Denver e Cincinnati, Rio, Palermo ed Helsinki erano rimasti a casa di Sergio e Raquel per dare una mano alla coppia.

Sergio si svegliò alle 6.00, vide Raquel dormire beata. Le diede un bacio sulla fronte senza svegliarla, si alzò, mise gli occhiali, si vestì e andò in cucina lasciandola dormire. Trovò già in piedi Stoccolma "Buongiorno Professore." "Buongiorno." "Caffè?" "Sì, grazie." abbozzò un sorriso e si sedette, Stoccolma mise sul fornello la moka "Lisbona?" "Dorme, finalmente." "Finalmente?" "Siamo stati svegli fino alle 3.30 più o meno." si aggiustò gli occhiali "È stata male?" "No, e se lo è stata non me l'ha detto ma ogni giorno che passa è sempre più preoccupata." Dopo poco gli diede il caffè "Grazie. Il resto della banda?" "Ancora a letto." Arrivò Raquel "Buongiorno..." Stoccolma sorrise "Buongiorno." Sergio si voltò "Buongiorno." sorrise, lei guardò il compagno "Perché non mi hai svegliata?" "Perché non hai dormito tutta notte e finalmente ti eri addormentata." sorrise, gli diede un bacio, essendoci con loro Stoccolma, lui stette fermo. Monica capì "Ah, io non ho visto nulla... - alzò le mani in segno di resa, sorrise - Lisbona, caffè?" "Un tè è meglio." "Te lo faccio così vi lascio soli." "Grazie..." lei andò ai fornelli e Raquel guardò Sergio, accarezzandogli i capelli, abbassò la voce avvicinandosi all'orecchio "Per un bacio non si è mai scandalizzato nessuno." sorrise, gli diede un bacio che, questa volta, le venne ricambiato. Si sedette a tavola di fianco a lui, gli prese la mano, se la strinsero. Dopo poco arrivò Stoccolma con il tè "Eccolo." "Grazie." sorrise, Raquel mise in infusione la bustina, il cellulare di Sergio squillò in camera "Scusate." andò a rispondere, Stoccolma la guardò "Come stai?" "Fisicamente abbastanza bene." sorrise "E... psicologicamente?" "Potrei stare meglio, mettiamola così. Cerco di stare su e di scherzare per non darlo a vedere agli altri ma ho una paura terribile e credo che Sergio se ne sia accorto. Tra l'altro ho bisogno di parlare con lui ma... tra una cosa e l'altra, non riesco mai a trovare un attimo e non ho neanche il coraggio." "Perché non vi prendete stamattina? Tua mamma è con Clea..." "E Paula?" "Paula sta con noi, giochiamo con Cincinnati così si prepara ad Andrés. Tu e il Professore potete avere un momento per voi. Per quanto riguarda il coraggio... devi trovarlo dentro di te. Ma se è una cosa che deve sapere, meglio che glielo dica tu e non che lo scopra da solo, o no?" "Hai ragione." Sergio tornò, la compagna lo guardò "Era Darko, chiedeva come stai." "In questo momento seduta. - risero - La banda stamattina starebbe con Paula, ci prendiamo due orette per noi?" Sergio rimase un po' titubante, Stoccolma intervenne "Professore, siete sempre qui. Prendetevi un po' di tempo anche tre o quattro ore. Noi non scappiamo e stiamo noi con Paula. Giochiamo con Cincinnati così si abitua ad Andrés." "Sì... - si aggiustò gli occhiali - mancano un po' di anni prima che giochi così con Andrés." "Ma ci portiamo avanti noi, Professore." lui e Raquel si guardarono, lei alzò le sopracciglia piegando il collo "Va bene..." sorrise "È da quando Lisbona è tornata che non vi prendere un momento per voi, lontano da tutto e da tutti." arrivò Denver con Cincinnati, li salutarono. Stoccolma prese in braccio il figlio "Stiamo con Paula stamattina noi?" il piccolo guardò la mamma scuotendo la testa "Ma come no?" Denver intervenne "Come no, amore?" risero, arrivò anche Paula, la salutarono, andò ad appoggiarsi alla mamma "Amore mio..." sorrise, le diede un bacio. "Paulita, colazione?" "Sì..." "Succo e merendina?" "Sì." la madre la guardò "E poi?" "Grazie." "Ecco..." Sergio si alzò "Professore, faccio io." "No, tranquilla." sorrise, andò a prendere tutto per Paula "Cincinnati?" Denver intervenne "Ci penso io, grazie." i due padri si scambiarono e Sergio portò tutto alla figlia "Grazie." "Prego." sorrisero "Amore, stamattina non vengono Naima e Felipe, vero?" "No, stiamo insieme?" "D'accordo." sorrise, le diede un bacio. I genitori si guardarono, Raquel non sarebbe mai riuscita a dire di no ad una richiesta della figlia. Stoccolma guardò Paula "Tesoro, ma invece di stare con mamma e papà, non ti piacerebbe stare con noi e Cincinnati?" "Visto che tra un po' nascerà il fratellino o la sorellina e mamma ritorna in ospedale, preferisco stare con loro." Raquel e Monica si guardarono, Lisbona fece un mezzo sorriso scuotendo la testa facendole capire di lasciar perdere. Sergio intervenne "Oggi pomeriggio studi con Rafael? Io e mamma dobbiamo preparare un po' di cose." "Va bene." sorrisero.

Estoy contigoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora