Denver con Stoccolma e il piccolo Cincinnati e Nairobi con Helsinki erano arrivati a metà pomeriggio, Raquel non si era ancora fatta vedere avendo degli impegni con Paula e sua madre. La banda era a cena. Si stavano raccontando tutto quello che era successo nei tre anni che non si erano visti. Ad un certo punto, tra le risate, Nairobi guardò Tokyo, la vide seria e le chiese di Rio. Tokyo diede la notizia che era stato arrestato, 17 giorni prima nei Caraibi però non avevano pubblicato la notizia, lo stavano torturando. Nairobi la ascoltò "E come l'hanno trovato?" "Ha usato un telefono satellitare." Helsinki si mise una mano alla faccia ricordando i telefoni acquistati insieme a Casablanca, Nairobi fissò Tokyo "Era in pericolo?" intervenne il Professore "No." Nairobi riprese Tokyo "Avevamo delle regole. Niente Europa, niente telefoni..." Denver chiese per cosa fossero lì (...St3Ep1) Tokyo si alzò di scatto, sbattendo le mani sul tavolo, quando sentì chiamare Rio 'imbecille' da Denver, lo guardò "Denver, lo stanno mettendo in una vasca con una cazzo di busta sulla testa, lo capisci?" "Tokyo, mi dispiace molto ma è un suo cazzo di problema." Intervenne il Professore dicendo a Denver che Tokyo era rimasta accanto a suo padre mentre lui stava scavando il tunnel nella Zecca. "Rio ha commesso un errore. Anche tu l'hai commesso. Tu hai deciso di portare tuo padre sul tetto, potevano uccidervi entrambi; ma la banda era lì. Helsinki, tu hai portato la macchina allo sfascio ma non l'hai distrutta, e abbiamo risolto; la banda era lì. Tu hai tardato a fermare le macchine, Nairobi, e la polizia è entrata, ma ce l'hai fatta a uscire dal tunnel perché Berlino... si è fermato... per trattenerla, ci ha dato i secondi di cui avevamo bisogno; la banda era lì. Chi non c'è ora è... è Berlino... né Oslo... né Mosca."
In quel momento, Raquel entrò nella stanza avvicinandosi al compagno. Nairobi fu la prima a vederla "Scusa?!" Helsinki alzò la testa, Denver e Stoccolma si girarono sgranarono gli occhi. Raquel si sentì terribilmente a disagio con tutti gli occhi puntati addosso ma il Professore si portò sulla spalla la sua mano in segno di protezione, gliela accarezzò, Nairobi guardò Tokyo, che aveva avuto modo di conoscerla meglio in quei giorni "È dei nostri." Raquel la guardò facendo un cenno con la testa in segno di approvazione. Il Professore riprese "Io ho commesso un errore, ho perso il controllo; e la banda era lì." mentre parlava, Raquel lo guardò accarezzandogli la mano con il pollice, poi lui le lasciò la mano, lei rimase un attimo con la mano sulla spalla, gliela strinse. Sergio si voltò con la testa verso di lei che si andò a sedere sull'amaca dietro di lui. Il Professore fece riflettere tutti, Rio aveva fatto un errore, come tutti loro. La banda, adesso, doveva essere presente per lui. Nairobi sospirò, guardò Tokyo e poi si girò verso il Professore "Io vado." Helsinki alzò lo sguardo e poi fermò il braccio di Nairobi, che stava per bere, guardandola "Tu non vai Nairobi, perché se tu vai - si voltò verso il professore - vado anche io." Denver sospirò "Ecco, ci risiamo." Il Professore e Tokyo si guardarono con uno sguardo di intesa. Restarono ancora un po' a tavola per qualche chiacchiera. Sparecchiarono e andarono a letto. Avendo la casa grande, con l'aiuto di Clea, erano riusciti a preparare le stanze per tutti. Sergio si sedette ad un tavolo sul patio con un foglietto di carta a fare un origami. Era un simbolo ben preciso. Erano tornati.
Erano usciti tutti per fare un giro nei dintorni, Sergio e Raquel erano rimasti a casa, sul divano a riposare lei appoggiata alla spalla di lui mentre gli accarezzava la mano "Sergio?" "Mh?" "Credi che arriveranno ad accettarmi? A vedermi come una della banda, dico." lui le diede un bacio sulla fronte "Perché ne dubiti?" "Beh... guarda come ha reagito Tokyo quando è arrivata... Nairobi l'altra sera... e anche le facce degli altri." "Ti hanno visto per la prima volta e non si aspettavano di vederti con me. - le accarezzò la mano, Raquel continuò ad ascoltarlo - Hai visto com'è cambiata Tokyo. Devono conoscerti." lei annuì, rimase un attimo lì a pensare. "Hai già delle idee su come salvare Rio?" "Faremo quello che sappiamo fare." "Ossia?" "Rubare." "Vuoi salvare una persona... rubando?" lo guardò perplessa, Sergio si trasformò improvvisamente prendendo l'atteggiamento che caratterizzava il Professore "Andremo ad attaccare il sistema. Andremo a prendere l'oro che conta... quello della Banca di Spagna." "Quando le è venuto in mente questo piano, Professore?" - sorrise calcando l'ultima parola - "Non è mio... - Raquel lo guardò - È di mio fratello... e di Martín." Raquel alzò le sopracciglia per un attimo, si girò verso di lui mettendosi di fianco al suo viso e si schiarì la voce "Beh... Professore, potrebbe ridarmi Sergio? - sorrise, lui la guardò perplesso - Quando fai così, cambi totalmente, diventi proprio lui, il Professore." sorrise, Sergio le ricambiò il sorriso "E ora?" "E ora... - gli tolse gli occhiali e li appoggiò al tavolino in vetro davanti al divano, tornò da lui giocò con il bottone della camicia - sei la persona che amo." sorrisero, Raquel gli diede un bacio slacciandogli i primi tre bottoni della camicia andando ad accarezzargli il petto, Sergio le ricambiò il bacio e gliene diede uno più lungo accarezzandole il fianco. Continuarono a baciarsi lentamente, poi con più passione, intrecciando le lingue, giocando. D'improvviso la porta si aprì, Tokyo entrò, loro si staccarono rapidamente ma lei aveva già visto e uscì dalla stanza restando dietro la porta, Raquel si innervosì "Tokyo, cazzo. Ma non sai bussare?" "Che ne so che siete qui, su un divano come due adolescenti!" "Che vuoi?" "Ho bisogno del Professore." Sergio accavallò le gambe dato che quei baci cominciavano a fare un certo effetto. "Dimmi, Tokyo." "È arrivato Marsiglia." "Arrivo." Ci fu uno sguardo fulminante tra le due donne. Raquel l'avrebbe voluta morta per aver interrotto quel momento. Lui guardò la compagna "Credo che dovremmo rimandare." la guardò, lei sorrise "Non preoccuparti, non ce l'ho con te..." si diedero un bacio a stampo "Vado..." si alzò, si sistemò e andò in sala dove lo stava aspettando Marsiglia seduto al tavolo.
STAI LEGGENDO
Estoy contigo
FanfictionLiberamente ispirata alla serie TV Netflix "La Casa de Papel". Ho provato ad immaginare quello che non è stato raccontato, nelle stagioni andate in onda, a Raquel e Sergio: - l'arrivo di Raquel a Palawan dopo un anno - la vita dopo la rapina a...