Trovò Sergio a guardare le stelle "Belle le stelle da qui?" si voltò a guardarla "Sì... non belle come dalla nostra barca, ma sì." "Posso?" lui era sdraiato su un lettino da spiaggia con le braccia sull'addome, Raquel gli fece capire che voleva stendersi in quello di fianco al suo "Certo." si sdraiò, lui riprese a guardare il cielo, Raquel lo guardò "Che si vede da qui?" gli piaceva ascoltarlo spiegare e non perdeva occasione per farlo, le indicò il cielo "Il Grande Carro - spostò il braccio - l'Orsa Minore e la Stella Polare" "Solo queste?..." "Mh... no. Lì ci sono - tornò ad indicare le stelle - Cephues e Giraffa." "Giraffa?" "Sì, la costellazione Giraffa è stata individuata dal genero di Keplero nel 1624 e fa parte delle 88 costellazioni moderne. - sorrise, come al solito rimase affascinata da tutto quello che lui conosceva, Sergio riprese - Quella è Sirio. Conosciuta anche come Cane Maggiore, fa parte delle 88 costellazioni moderne ma è anche nelle 48 elencate da Tolomeo. - Raquel sorrise, lui continuò - Sai che... si possono leggere tante cose nelle stelle?" "Il futuro?" "Anche... ma... - le indicò delle stelle - vedi quella?" guardò "Mh..." "È Orione... e sta parlando di me con Pegaso... gli sta dicendo che sono uno stronzo." "Per cosa?" "Dovrebbe dirmelo Pegaso ma... - la guardò - credo di saperti rispondere anch'io... avrei dovuto dirti di Nairobi... mi dispiace." lo guardò "Le stelle dovrebbero dirti anche che ho parlato con Nairobi, e... va bene così." la guardò perplesso, lei si avvicinò "Mi ha raccontato la sua vita, mi ha detto di Axel, del padre e del motivo per cui te l'ha chiesto... - le accarezzò la guancia - Avrei dovuto ascoltarti, invece di partire in quarta. Mi dispiace." "Io avrei dovuto parlartene prima di prendere qualsiasi decisione." "Direi che... siamo in pace." lui sorrise "Beh... il cellulare l'ha preso in forma accidentale... e la perquisizione mi sono divertito 'Dov'è il registratore, di che giornale è...' ma poi lei mi ha offerto qualcosa quindi siamo in pace..." Raquel rimase un attimo a pensare e poi si ricordò la scena alla caffetteria quando ancora non si conoscevano "Oddio, che vergogna. - risero - Mi sento ancora in colpa per quella perquisizione in mezzo all'Hanoi." "L'ispettore che è in te è uscito fuori... - ridendo si guardarono - È bello vederti ridere, sai?" sorrise "È bello anche avere al fianco una persona che ti faccia ridere..." si avvicinarono e si baciarono, prima lentamente, poi iniziarono a giocare con le lingue mangiandosi le labbra. Raquel gli accarezzò il viso, Sergio la guardò "Che ne dici se andiamo domani sera a fare un giro in città?" "Dico che è un'ottima idea..." sorrise, Raquel si accoccolò al suo petto, lui le accarezzò la schiena "Ho un po' paura..." "Beh... è normale. Nessuno andrà a cuor leggero. Però... Raquel... sei ancora in tempo per tornare indietro." "No, ho promesso che ti sarei stata accanto e ci sarò. - si guardarono e si baciarono, gli accarezzò il viso - Andiamo sotto le coperte che comincia a fare un po' freddo?" "Andiamo..." misero a posto i lettini e andarono in camera, si cambiarono e tornarono ad abbracciarsi sotto le coperte. Raquel lo guardò "Hai detto anche tu a Paula che, probabilmente, da dopodomani la chiameremo di meno?" "Sì, mi ha fatto tremila domande, ho cercato di tranquillizzarla..." si guardarono "Magari domani glielo diciamo di nuovo..." Sergio annuì, le accarezzò il viso. Dopo non molto Raquel si addormentò tra le sue braccia mentre la coccolava. La guardò, sorrise, dopo poco si addormentò anche lui.
La mattina dopo si alzarono andarono a fare colazione. Arrivarono anche Nairobi e Tokyo. Lisbona e Nairobi si sorrisero, poi diede un'occhiata a Tokyo che non disse nulla. Il Professore finì il caffè, guardò la compagna "Vado a chiudere la finestra in camera e poi vado in aula a controllare le ultime cose." "Va bene, facciamo una telefonata alla bimba?" "Sì. - sorrise - Ti aspetto in aula." "Va bene." gli sorrise, Sergio le diede un bacio sulla tempia e uscì. Mentre Raquel era distratta, Nairobi diede una gomitata a Tokyo facendole capire che doveva parlarle, Tokyo si schiarì la voce "Lisbona? - alzò la testa per guardarla - Volevo... chiederti scusa. Non volevo prenderti per il culo." "Ma l'hai fatto, Tokyo." la guardò "Lo so e mi dispiace, non avrei dovuto." Raquel annuì "Scuse accettate." lavò la sua tazza e raggiunse Sergio. "Eccomi." sorrise "Dammi cinque minuti." sorrise.
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Estoy contigo
FanfictionLiberamente ispirata alla serie TV Netflix "La Casa de Papel". Ho provato ad immaginare quello che non è stato raccontato, nelle stagioni andate in onda, a Raquel e Sergio: - l'arrivo di Raquel a Palawan dopo un anno - la vita dopo la rapina a...